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Beppe grillo? Antisemita anche lui

di redazionale - 01/10/2007

La Stampa chiede spiegazioni per dei commenti apparsi sul suo blog. Intanto chiudono i programmi televisivi e radiofonici che lo nominano.

Da ieri su alcuni quotidiani sono apparsi degli annunci pubblicitari di Radio 105 Network che invitano ad un referendum popolare. «Rivuoi lo Zoo di 105? Invia un sms al numero x con la scritta "Voglio lo zoo" e aderisci alla petizione su 105.net oppure compila questo coupon facendo una x su "sì" o su "no"». Per chi non lo sapesse Lo zoo di 105 è il programma radiofonico più ascoltato dell'emittente e in assoluto uno dei più ascoltati della radiofonia italiana in generale e da due settimane non è in onda poiché i disc-jockey si sono autosospesi perché sarebbero stati dissuasi dagli editori (gruppo Finelco in cui RCS Media Group detiene una partecipazione del 35%) dal toccare tematiche di carattere politico come l'aver appoggiato il Vaffa Day di Beppe Grillo. Proprio sul blog di Grillo è lo stesso comico a schierarsi a favore del programma denunciandone la chiusura. Il punto di forza del radio show condotto da Marco Mazzoli con Leone di Lernia, Fabio Alisei, Wender, Paolo Noise e il fonico di regia Pippo Palmieri è uno e imprescindibile. Libertà assoluta di espressione: parolacce e improperi compresi. Questo modo di fare radio ha raccolto un vero popolo di «zoologi» attorno alla trasmissione e non è raro trovare una piccola folla di fans che staziona (dalle 14 alle 16 orario di messa in onda) davanti alla sede dell'emittente in Largo Donegani a Milano. Al telefono Mazzoli e Alisei raccontano come sono andate le cose. «Probabilmente - dice Mazzoli - per colpa del nostro appoggio al Vaffa Day o perché non ci siamo mai risparmiati nei confronti della Casta dei politici dei quali facciamo spesso nomi e cognomi, qualcuno si deve essere sentito offeso. Il nostro presidente ci ha detto che qualche tempo fa uno dei nostri capi supremi deve ave telefonato e chiesto che lo "Zoo" diventasse qualcos'altro. Un po' più buonista, un po' più "Fiorellizzato", sicuramente meno libero di quanto era stato fino ad allora. Ecco, a questa richiesta ci siamo ribellati e abbiamo deciso di sospendere il programma. Siamo comunque molto orgogliosi del fatto che proprio la radio ci stia dando una mano e il nostro Presidente Alberto Hazan abbia comprato delle pagine pubblicitarie sui maggiori quotidiani per chiedere a gran voce una petizione popolare affinchè il programma torni in onda. Al momento sappiamo che ai piani alti stanno discutendo e c'è chi dice che lunedì torniamo in onda ma io, viste le cose come stanno andando, non sarei così sicuro». Chiediamo: e se i capi non dovessero accettare la vostra «libertà» di espressione? «Avremmo perso il nostro posto di lavoro - dice Alisei - probabilmente Marco dovrà condurre un programma dai toni diversi e più edulcorati oppure scegliere di andarsene». Bene, anzi male se la storia finisse qui e prendessimo per oro colato questa tesi. Bene, anzi benissimo per Mazzoli e compagni se invece abbracciassimo la tesi di molti che pensano a questa operazione come ad una nuova trovata del marketing che ha deciso di lanciare la nuova stagione dello «Zoo» grazie alla politica dell'attesa, del «chissà se torneranno in onda». Un giochetto che, se fosse così, sicuramente sta funzionando con le centinaia di ascoltatori che organi del programma in queste ore stanno coprendo di contumelie il povero disc-jockey Alvin in onda al posto (o in attesa?) dello «Zoo».

da La Stampa