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La guerra che veniva dal cielo

di Giorgio Boatti - 28/11/2007

    
Dopo aver analizzato il caso esemplare dei bombardamenti di Torino, Giorgio Boatti dà conto dei due libri più recenti che studiano i bombardamenti sull’Italia durante la Seconda guerra mondiale. Secondo Boatti il pregio maggiore dei due volumi - Bombardate l’Italia di Marco Gioannini e Giulio Massobrio e L’Italia sotto le bombe di Marco Patricelli - sta nel fatto che entrambi integrano in un quadro unitario le ricerche su singole città compiute fino a oggi, tenendo conto sia degli aspetti militari e strategici sia di quelli sociali, come l’impatto sulla popolazione.
Emerge così un quadro articolato: a una prima fase di sporadiche incursioni aeree seguì un periodo di bombardamenti pesanti dall’autunno 1942 all’estate 1943 che, pur attenuandosi, proseguirono fino alla fine della guerra, nel 1945.


Nel corso del secondo conflitto mondiale Torino, per la sua collocazione geografica e per la rilevanza industriale, diventa un obiettivo prioritario dei bombardamenti anglo-americani. Non stupisce perciò che sia la prima località italiana a sperimentare la guerra che arriva dal cielo. Mussolini ha infatti annunciato da poche ore la dichiarazione di guerra alla Francia e all’Inghilterra quando, nella notte tra l’11 e il 12 giugno, nove bombardieri si avvicinano al capoluogo piemontese [...]. Ai piloti inglesi si presenta una città solo parzialmente oscurata sulla quale scaricano 44 bombe dirompenti. I morti sono 17, i feriti 40. Un bilancio relativamente ridotto rispetto alle ben più imponenti incursioni dell’autunno-inverno 1942 [...], della primavera del 1943 e, in particolare, del più feroce fra tutti gli attacchi: quello che ispirandosi alla strategia dell’«area bombing», già largamente adottata dalla Raf sulla Germania, nella notte del 12 luglio ‘43 colpisce indiscriminatamente la città provocando 816 vittime e un migliaio di feriti.
L’agonia di Torino, analoga a quella dei grandi centri industriali del Settentrione e di importanti località della penisola, non è ancora finita, visto che nell’ambito dell’operazione congiunta anglo-americana «Pointblank», finalizzata a stroncare i rifornimenti industriali alla Germania, ancora nel 1944 vengono ripetutamente colpiti gli stabilimenti della Riv da cui esce il venti per cento dei cuscinetti a sfere indispensabili alla produzione bellica tedesca.
I bombardamenti aerei sulle città hanno rappresentato, dentro le vicende della Seconda guerra mondiale, un capitolo a sé, affrontato negli scorsi anni da pregevoli studi: alcuni incentrati su una visione dall’alto della vicenda [...] e altri che ricostruiscono invece la storia dal basso. Vale a dire [...] le traversie delle popolazioni di località colpite in modo estremamente pesante dalle incursioni che complessivamente provocano in Italia, secondo dati sicuramente sottostimati, oltre sessantamila morti.
Adesso, con singolare coincidenza, escono a poche settimane l’uno dall’altro due ottimi studi - Bombardate l’Italia. Storia della guerra di distruzione aerea 1940-1945 di Marco Gioannini e Giulio Massobrio, e L’Italia sotto le bombe. Guerra aerea e vita civile 1940-1945 di Marco Patricelli - che compongono quelle che erano state ricostruzioni parziali in affreschi che hanno il pregio dell’esaustività e della rigorosa integrazione fra fattori militari e strategici, con preziosi dettagli sulla vita quotidiana degli italiani alle prese con le varie fasi della guerra aerea. Nel periodo iniziale le incursioni, pur facendo vittime e danni, sono sporadiche, visto che i bombardieri giungono dalle basi inglesi e debbono affrontare, con nove ore di pericolosa navigazione, anche la difficilissima trasvolata delle Alpi: la percezione della minaccia aerea nella popolazione, complice la propaganda del regime, permane bassa. Nello stesso periodo, come brillantemente va a ricostruire Patricelli nel suo libro, Mussolini si incaponisce a far includere, nonostante le resistenze tedesche, un Corpo Aereo Italiano nello schieramento della Luftwaffe che martella l’Inghilterra.
Nonostante le vanterie del Duce neppure una bomba italiana cade su Londra, mentre sono numerosi i nostri aerei che, nonostante le prodezze degli equipaggi, soccombono. L’avventura finisce nell’aprile del 1941 quando finalmente si dispone il faticoso rimpatrio, durato tre mesi, degli aerei superstiti. Gioannini e Massobrio, nel loro ampio saggio, oltre ai puntigliosi dettagli militari, forniscono un’intensa ricostruzione delle fasi più dure (dall’autunno del 1942 all’estate del 1943) dei bombardamenti alleati. [...] La guerra aerea sull’Italia non finisce con l’armistizio del settembre 1943 ma prosegue, con altre fasi dall’alterna caratterizzazione e ferocia, incentrate sia sull’Appennino sia sul Nord dell’Italia, sino agli ultimi mesi di un conflitto combattuto, è il caso di dirlo, sino all’ultima bomba.

Marco Patricelli, L’Italia sotto le bombe. Guerra aerea e vita civile 1940-1945, Laterza, pp. 363, € 20.
Marco Gioannini, Giulio Massobrio, Bombardate l’Italia. Storia della guerra di distruzione aerea 1940-1945, Rizzoli, pp. 574, € 24.