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Uomini di pace col vizietto della pedofilia

di Alessandra Consonni - 28/05/2008

Fonte: ilpadano

Abusi su bimbi compiuti da cooperanti e militari in forza all’Onu
“Save the Children” denuncia l’espandersi delle violenze sessuali ai danni dei bambini nelle zone di conflitto o di emergenza umanitaria. Stupri di gruppo compiuti dai soldati “buoni
Londra (Inghilterra) – Li chiamano operatori umanitari, cooperanti, “peacekeeper”, forze di pace: ma tra di loro si annidano, in percentuale impressionante, barbari violentatori e feroci pedofili. E’ quanto risulta dai dati di "Nessuno a cui dirlo” studio dell’associazione internazionale Save the Children, che attesta quanto siano frequenti i più odiosi abusi sessuali compiuti sui minori da parte di soggetti che svolgono la loro attività in zone di conflitto o di emergenza umanitaria.

MURO DI SILENZIO. Abusi che, denuncia l’organizzazione, nella stragrande maggioranza dei casi rimangono nascosti, coperti da un muro di silenzio per salvare l’immagina “umanitaria” dell’istituzione internazionale, anche se negli ultimi anni sono aumentate in maniera allarmante le accuse nei confronti di militari e operatori, soprattutto dell’Onu. Come nel caso, rilevato dalla Bbc, della bambina di 13 anni violentata a sangue in un campo da 10 peacekeeper delle Nazioni Unite, senza che nessun provvedimento sia stato ancora preso nei confronti dei soldati.

VITTIME I PIU’ DEBOLI. Nell’indagine compiuta da Save the Children, risulta che solo in zone come Haiti, nel Sudan meridionale e in Costa d'Avorio sono state associate agli abusi sessuali nei confronti dei bambini un totale di ben 23 organizzazioni umanitarie, oltre agli appartenenti di forze militari collegate all’Onu. Un fenomeno, dunque, talmente vasto da far impallidire la propaganda tanto in voga sugli episodi di pedofilia compiuti da preti indegni, e che tuttavia non riscuote la medesima attenzione da parte dei media. Stando ai risultati del rapporto (che attesta violenze carnali anche ai danni di minori a partire dai 6 anni di età e che ha già indotto l’Onu a studiare severe misure di controllo) i bambini vittime di abusi da parte di adulti che lavorano per la comunità internazionale sono, in genere, quelli più disperati: gli orfani, o quelli con famiglie che devono necessariamente dipendere dagli aiuti umanitari per sopravvivere.

IN CAMBIO DEL SAPONE
Tra le modalità più frequenti c’è quella dei rapporti sessuali con bimbi venduti in cambio di cibo o soldi, a volte persino di sapone. Ma non mancano gli episodi di stupro più brutale ai danni di bambini, compiuti da singoli o in gruppo; in questo caso i protagonisti sono quasi sempre dei militari che, il più delle volte, restano impuniti per la complicità dei loro superiori preoccupati dello scandalo: quelli dell’Onu, sono o non sono i “soldati buoni”?