Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il mondo si immerge nel cuore della fase d'impatto della crisi sistemica globale

Il mondo si immerge nel cuore della fase d'impatto della crisi sistemica globale

di Leap/E2020 - 18/06/2008

 

------------------

In occasione di questo numero 26 - Speciale estate 2008 – del Global Europe Anticipation Bulletin, il gruppo di LEAP/E2020 ha deciso di lanciare un allarme sul periodo Luglio-dicembre 2008. Infatti, il nostro gruppo è ormai convinto che questo periodo sarà caratterizzato da un'immersione dell’insieme del pianeta nel cuore della fase d' impatto della crisi sistemica globale. I sei mesi che vengono, dunque, costituiranno il vero centro della crisi in corso. Le turbolenze degli ultimi dodici mesi non sono che una debole premessa.

clip_image001

Indice d'Anticipation du consommateur américain (1978-05/2008) – Source : Briefing.com / Conference Board

È, infatti, nel corso del semestre prossimo che tutte le componenti della crisi (finanziaria, monetaria, economica, strategica, sociale, politica…) convergeranno con un massimo d' intensità (1). Senza pertanto ritornare nel dettaglio delle diverse sequenze già anticipate nei numeri precedenti del GEAB, i nostri ricercatori hanno scelto di presentare le evoluzioni delle varie grandi regioni del pianeta per i sei mesi a venire; e, di conseguenza, di analizzare otto fenomeni principali che segneranno i sei mesi prossimi in modo decisivo, incidendo durevolmente sugli anni 2009 e 2010, cioè:

1. Il dollaro in caduta (1 euro = 1,75 USD a fine 2008): Il panico dovuto al crollo del dollaro e dell'economia US corrode la collettiva americana

2. Sistema finanziario mondiale: sua rottura a causa di un impossibile controllo di Washington

3. Unione europea: La periferia piomba nella recessione mentre il centro della zona euro non fa che rallentare

4. Asia: Il doppio “colpo di bambù” inflazione/crollo dell’export

5. America latina: Difficoltà in aumento ma una crescita che tiene per una gran parte della regione, con il Messico e l' Argentina in crisi

6. Mondo arabo: I regimi pro-occidentali alla deriva/60% di rischio d'esplosione politico-sociale sull' asse Egitto-Marocco

7. Iran: Conferma al 70% delle probabilità di un attacco da qui a ottobre 2008

8. Banche/bolle speculative: La collisione delle bolle

Parallelamente, l’equipe di LEAP/E2020 presenta in questo GEAB N°26 cinque consigli strategici per banche centrali, governi ed istituzioni di controllo, elaborati in quest'ultimi mesi e il cui obiettivo è di limitare ed incanalare le gravi conseguenze della fase d' impatto della crisi. E, per gli investitori privati, LEAP/E2020 sviluppa anche, in questo GEAB N°26, una serie di 8 consigli operativi per evitare di commettere errori fatali nei sei mesi a seguire. In questo comunicato pubblico, LEAP/E2020 ha scelto di presentare le sue anticipazioni sulla prossima rottura del sistema finanziario mondiale.

Système financier mondial : La rupture à cause de l'impossible mise sous tutelle de Washington

clip_image001

 

Qui possède la dette américaine ? – Source : Fincher

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

La decisione di Washington di fare crescere le aspettative per un ritorno “al dollaro forte”, obbligano Ben Bernanke a cavalcare questo argomento, che determinerà l'accelerazione del processo di rottura del sistema finanziario mondiale (2).

Infatti, Ben Bernanke è l'ultimo rifugio prima della presa di coscienza definitiva da parte dei principali detentori di divise americane e di attivi in dollari US che Washington non ha più i mezzi per sostenere la sua valuta. Ciò che, all’inizio del 2006 (con la fine della pubblicazione dell’ M3 da parte della FED, come annunciato da LEAP/E2020), corrispondeva ad una politica deliberata di ribasso del dollaro allo scopo di provare a ridurre il deficit commerciale americano e di limitare il valore reale (per gli Stati Uniti) del loro indebitamento mondiale (che è formulato in dollari), si è ritorto contro i suoi iniziatori e si sta trasformando in una fuga generalizzata dagli Stati Uniti (fuga di capitali, stabilità dei deficit commerciali, aumento dell’inflazione,…). La carta “Bernanke” è l'ultima carta “psicologica” che può giocare Washington. Il suo utilizzo mostra, secondo LEAP/E2020, a quale punto estremo i dirigenti americani sono arrivati per provare a trattenere i loro partner nel sistema creato dopo il 1945, fondato sull' economia degli Stati Uniti e la sua valuta (3). Quando, tra alcune settimane (dopo le riunioni del G8 e altre sollecitazioni), si confermerà che è impossibile organizzare la minima azione per stabilizzare durevolmente la valuta americana (e non evochiamo neppure l'idea strampalata di farla risalire) - poiché l'economia americana entrerà sempre più profondamente nella recessione, con il mondo che è già “ingorgato” di dollari US dei quali non riesce a sbarazzarsi - allora il sistema finanziario mondiale esploderà in diversi sottosistemi che tenteranno di sopravvivere come meglio possono, in attesa che si organizzi un nuovo equilibrio finanziario mondiale(4). Incamminandosi su questa strada che non conduce da nessuna parte, coscientemente o incoscientemente, volontariamente o no, Ben Bernanke ha appena firmato la fine del sistema finanziario attuale. Il ritorno “al dollaro forte”, è un po' come “la liberazione dell’Iraq, un pio desiderio che si trasformerà in un incubo.

clip_image001

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La pyramide inversée des liquidités mondiales - Sources : Banque des Réglements Internationaux / Independent Strategy

------------------------

D' altronde, se Washington avesse realmente l' intenzione di provare a stabilizzare il dollaro, o più ambiziosamente, di farlo risalire di fronte alle principali valute mondiali, non avrebbe che uno solo metodo (5), comprendente due aspetti: un forte aumento dei tassi d' interessi da parte della FED, ed una riduzione drastica della creazione monetaria. Se le autorità americane decidono di attuare questa politica, l' economia americana (reale e finanziaria) si fermerà nettamente nelle settimane successive: il mercato immobiliare cadrà a zero in mancanza di crediti accessibili e per l'esplosione degli interessi sulle famiglie indebitate a tassi variabili, il consumo americano diventerà negativo (vale a dire che arretrerà mese dopo mese), i fallimenti delle imprese si moltiplicheranno in modo esponenziale, Wall Street crollerà sotto il peso dei suoi debiti multipli e soccomberà completamente per l’implosione immediata del mercato delle CDS a causa della mancanza generalizzata di co-contraenti… Questi eventi, assolutamente certi nel caso di azione volontaria da parte di Washington a favore di un dollaro forte, sono senza dubbio inaccettabili per le autorità americane. Dunque, al di là del parlare, e di screditarsi ancora più, non faranno nulla. Il metodo tradizionale di quest'ultimi decenni non è più possibile: nessuno accetterà di comprare in maniera massiccia dollari per salvare la valuta US senza un'azione volontaria (quella descritta precedentemente) di Washington. Se questa non interverrà, il resto del mondo ne trarrà le conclusioni necessarie: ciascuno per sé ormai. E non occorre dimenticare che dalla metà di agosto 2008, Pechino non avrà più il vincolo di attuare a tutti i costi, con successo, i giochi olimpici. Dunque un grande numero di opzioni “brutali” (6), in stand by per i giochi olimpici, torneranno in superficie (7).

---------
Notes:

(1) Pour un calendrier plus détaillé de ces tendances, voir le
GEAB N°18.

(2) D'ailleurs la Banque des Règlements Internationaux s'inquiète désormais des risques d'une Grande Dépression mondiale. Source :
Banking Times, 09/06/2008

(3) Source :
Euro Pacific Capital, 23/05/2008

(4) Voir à ce sujet, dans ce GEAB N°26, les conseils de LEAP/E2020 aux banques centrales, gouvernements et institutions de contrôle.

(5) Nous avons écarté la seconde méthode qui consisterait à nucléariser la BCE, la Banque de Chine et la Banque du Japon.

(6) Source :
ContreInfo, 21/04/2008

(7) Et la Russie s'imposant désormais comme le premier producteur mondial de pétrole devant l'Arabie saoudite, les rapports de force sur le marché pétrolier sont là aussi en train de changer rapidement.
Source : Times of India, 12/06/2008

 

(FONTE LEAP/E2020, TRADUZIONE DI G. P.)