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Irlanda, Lisbona, Europa

di Manuel Zanarini - 19/06/2008

 

 

 

Giovedì scorso, 12 Giugno, in Irlanda, si è svolto il referendum per la ratifica del Trattato di LisbonA.

Di cosa si tratta? Il Trattato di Lisbona, è la riedizione della Costituzione Europea, già bocciata dai cittadini francesi e olandesi nel 2005. Sostanzialmente, il documento che traccerà le linea guida dall'Unione Europea.

E' un documento estremamente importante, perchè incide sulla vita di milioni di cittadini europei, noi inclusi ovviamente. La cosa curiosa, e preoccupante al contempo, è che solo l'Iralnda ha sentito il bisogno di sentire l'opinione del proprio popolo, in tutti gli altri Paesi, Italia inclusa, hanno deciso i politici, senza chiederci nulla!

Così come accadde in Francia e Olanda, anche gli iralndesi hanno deciso di bocciare la "nuova costituzione" europea, il 53,4% degli elettori ha infatti votato "No". Non si può certo dire che gli irlandesi siano anti-europei, hanno aderito molto prima della Gran Bretagna al progetto UE, nè che non ne capiscano i benefici, è stato il Paese che ha maggiormente beneficiato degli aiuti di Bruxelles, ricordarte la "Celtic Tiger"? Tanto che lo stesso Commissario Barroso ha dichiarato che " l'Irlanda rimane legata all'idea di un'Europa forte". Allora cosa è successo? Vediamo perchè hanno vinto, per fortuna i "No".

Il Trattato di Lisbona modifica e sostituisce  il Trattato dell'Unione Europea (1992), noto come quello di Maastricht, e il Trattato istitutivo della Comunità Europea (1957), e dovrebbe entrare in vigore all'inizio del 2009. In questo documento, i poteri della Commissione Europea, organo non eletto dai cittadini, ma formato solo dai membri dei vari Governi, aumenteranno notevolmente, andnando a toccare parti fondamentali della vita civile dei popoli europei.

 Per quanto riguarda la politica estera, prevede missioni offensive all'estero. Vero è che l'Iraq e l'Afghanistan non sono missioni di pace, se non formalmente, ma se passerà questo Trattato, la leggitimazione ad invadere altri Paesi sarà palese.Questo, unito alla sudditanza dei governi europei a Washington, si veda il ridicolo atteggiamenteo nei confronti dell'Iran, renderà l'Europa il braccio armato della NATO per il Mediterraneo e per il Medio Oriente.

Anche in campo economico, aumenteranno i poteri di intervento. Se un Paese infrangerà il Patto di stabilità, verrà direttamente sanzionato dalla Commissione, mentre fino ad oggi essa esprimeva solo un parere che poi veniva vagliato dal Consiglio dei Ministri della UE. Questo significa che i burocrati di Bruxelles, potranno interferire su ogni scelta economica dei singolo Paesi, andnado a colpire per esempio norme che aiutino qualche azienda in dififcoltà, che tutelino dei posti di lavoro,ecc.. (si veda il caso del prestito-ponte all'Alitalia!).

Infine, va segnalato un aspetto curioso ed inquietante al tempo stesso. Il Trattato di Lisbona reintroduce in Europa la pena di morte. Infatti, recita che "per reprimere una sommossa o un'insurrezione" e per "atticommessi in tempo di guerra o in caso di perciolo imminente di guerra" è legittimo il ricorso alla pena capitale. La cosa che dovrebbe imbarazzare i politici italiani, D'Alema e Radicali in primis, è che si sono vantati di avere fatto approvare la moratoria universale sulla pena di morte, peccato che al contempo approvino un documento che la reintroduce in casa nostra. Ma si sa, la dignità non entra in Parlamento!

Insomma, un pericolosissimo documento sta venendo approvato dai governi europei senza chiederci un parere, anche perchè hano capito se lo facessero riceverebbero dei sonori "No,grazie". Questo, oltre a doverci preoccupare fortemente, dovrebbe spingerci ad una riflessione più profonda sull'Europa e sul perchè ogni volta che viene chiesto ai cittadini di esprimersi a riguardo venga costantemente bocciata.

L'Europa così come si sta formando soffrei di due gravissimi deficit: la lontananza dal popolo e una gravissima mancanza di democrazia.

Per capirlo basta guardare le patetiche reazioni dei nostri governanti. Il presidente della repubblica (le lettere minuscole sono volute) Giorgio Napolitano chiede che i Paesi che escano dall'Europa i paesi che non la vogliono forte e unita, dimostrando di non avere capito un beneamoto bip di quello che è successo in Irlanda; Fini e Fassino, svelando il loro vero volto, dichiarono di infiaschersene del volere democraticamente espresso dal popolo, chiedendo di ignorare il risultato di Dublino e continuare con la ratifica del Trattato. Motivo? Qualche milione di iralndese non può decidere per tutti gli europei. Invece qualche centinaio di politicanti strpagati e corroti sì!!!

Mentre per il deficit di democrazia, i fatti sono evidenti a tutti: tranne l'Irlanda nessun popolo può mettere becco sulle decisioni dei politicanti, una volta anche in Francia potevano, ma vista la mala parata hanno pensato bene di espropriare il popolo del suo potere decisionale.

I politici non si rendono conto, (o forse si?) che la gente non vuole un'Europa imposta dall'alto, che allontani il legittimo potere dal legittimo detentore, il popolo, per metterlo in mano ad una casta politica che sta a Bruxelles, in mano ai circoli finanziari che stanno dietro alla BCE e che solo ad essi, e a quelli di New York, risponde.

Se si vuole andare avanti nel progetto Europa, è al contrario che si deve agire. Partendo dal basso, secondo quella costruzione sociale a cerchi concentrici, ben descritta da De Benoist, che rispettando i vari popoli europei, li includa appunto in una serie di cerchi concentrici, con relativi poteri, partendo dalle comunità più piccole fino ad arrivare a quella più grande dell'Europa. Solo così la gente si sentirà coinvolta in un progetto politico e comunitario, che vista la situazione geopolitica odierna, resta fondamentale.