Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / L'agorà (la democrazia e l'Europa dei Popoli)

L'agorà (la democrazia e l'Europa dei Popoli)

di Socrate - 21/06/2008

 

L'agorà

Tra tutte le parole totem del pensiero unico, rigidamente governato dalle regole del politicamente corretto, la più importante è senza dubbio democrazia. Questa parola deriva dal greco antico e letteralmente significa “governo del popolo”, ma nessuno se ne ricorda più e nella dominante liberaldemocrazia il popolo non solo è completamente escluso dal governo ma non viene nemmeno più ascoltato il suo parere, come un tempo avveniva nell’agorà. Così nel tempo del confronto democratico, della democrazia partecipativa, della democrazia plurale (?), delle nuove democrazie, della società multietnica e democratica il grande assente è proprio lui: il popolo. L’Unione Europea, naturalmente, è per definizione democratica mentre è invece la più palese completa negazione di ogni autentica democrazia. Intanto la famosa “Commissione” si muove come fosse un governo continentale mentre invece non è stata eletta da un solo cittadino d’Europa. L’euro, la moneta unica causa di tanti mali, è stata introdotta senza chiedere il parere dei cittadini e viene emessa da una Banca centrale europea che non è altro che una banca privata fuori dal controllo degli Stati membri. Questo non impedisce però alla Bce di dare gli indirizzi economici a Bruxelles e Strasburgo arrivando al paradosso che gli unici eletti, i parlamentari europei, sono di fatto governati da gente “nominata”. La vera assurdità è stata però raggiunta con la famigerata costituzione Ue prima e poi col Trattato di Lisbona. I media addomesticati di tutto il continente si sono ben guardati dal raccontare quali assurdità fossero scritte in quei pezzi di carta mentre governi e parlamenti hanno frettolosamente votato l’adesione. Purtroppo (per loro) Francia e Olanda, per loro doveri costituzionali, hanno dovuto sottoporre la costituzione al voto popolare e sono arrivate le bocciature. Hanno così inventato il “Trattato”, una sorta di costituzione ridotta per evitare una più che probabile bocciatura di olandesi e francesi, ma questa volta ci hanno pensato gli irlandesi a fermare il progetto antieuropeo. Adesso gli eurocrati non sanno cosa fare e qualcuno medita persino di chiedere all’Irlanda di autoescludersi per poter andare avanti. Berlusconi vuole comunque far approvare il Trattato di Lisbona, mentre la Lega, la formazione più euroscettica da sempre, per bocca del ministro Calderoli, ha ieri avanzato l’ipotesi di una leggina per poter sottoporre al voto degli italiani il Trattato. Noi crediamo che ovunque in Europa verrebbe bocciata qualsiasi tipo di “Carta” contenente concetti così apertamente contrari agli interessi dei popoli europei, persino in Italia dove tutti i partiti al completo si schiererebbero per il “sì”. Sarebbe comunque un passaggio doveroso e… democratico. Sarebbe certo più democratico (nel senso antico) porre agli europei una scelta più completa. Per esempio: a) volete voi questa Europa delle banche, asservita alla Nato e priva di qualsiasi sovranità? b) volete voi una vera nazione Europa espressione dei popoli, della quale faccia parte anche la Russia, sovrana e autosufficiente sul piano alimentare, militare, energetico? Questo però sarebbe un quesito pericoloso per questa Europa che sarà pure politicamente corretta ma certamente non democratica.