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Style: la filosofia prêt-à-porter

di Carlo Gambescia - 24/06/2008



Style, il mensile glamour del Corriere della Sera ( Luglio 2008 - n. 7), “rilancia" la filosofia, con sette interviste, anzi otto, perché la copertina è dedicata a quel gigante del pensiero contemporaneo che risponde al nome di Michel Onfray (il filosofo ateo, i cui libri hanno invaso i supermercati). Seguono mini-interviste a Francesco Tomatis (forse il più normale), Roger Scruton, (il conservatore presentabile), Maurizio Ferraris (filosofo dei telefonini), (Giulio Giorello (la scienza un tanto al chilo), Tariq Ali ( quel pizzico di anti-imperialismo che fa chic), Stefano Zecchi (il re dei salotti televisivi) , Louise Kaplan (psicanalista sex and city, attenta studiosa del senso e significato dei tacchi a spillo).
E in buona sostanza che dicono? Si salvi chi può. Ma come? Rifugiandosi nella quotidianità; nei rassicuranti interstizi dei piccoli piaceri quotidiani: turismo, sesso, cucina . E, ovviamente, guai a metterla sul religioso...
Siamo davanti a un pensiero prêt-à-porter. Che in opposizione, diciamo così, all’ alta moda della filosofia (lo studio del classici), punta alla produzione di abiti realizzati non su misura per un cliente che voglia impegnarsi seriamente nello studio dei massimi sistemi, ma di abitini venduti finiti in taglie standard, belli e pronti per soddisfare il “bisogno” di filosofia pseudo-chic delle masse… Il massimo dell’antidemocrazia.
Alcune controindicazioni: ateismo per ateismo, invece di Onfray leggete Nietzsche; ermeneutica per ermeneutica, invece di Tomatis tuffatevi direttamente su Gadamer; conservatorismo per conservatorismo, tornate di corsa a Burke; leggerezza per leggerezza - si far per dire , invece di Ferraris leggete Baudrillard; scienza per scienza, invece di Giorello optate per il suo maestro Geymonat; anti-imperialismo per anti-imperialismo, a Tariq Ali preferite il buon vecchio Lenin; estetica per estetica, invece di Zecchi buttatevi su Adorno. E se proprio volete leggere di psicanalisi, andate alle origini, invece della Kaplan, studiate Freud.
Sono tutti pensatori dissacranti. Ma soprattutto veri. Non finti, o comunque di seconda mano, come quelli consigliati da Style.
P.S.
Ma perché anche Scruton si è fatto intruppare con gli altri?
Ancora P.S.
E invece di leggere Carlo Gambescia, Max Weber.