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Le intercettazioni “a orologeria” dell’ Espresso: il fascismo degli antifascisti

di Carlo Gambescia - 27/06/2008


Oggi, come da copione collaudato, Repubblica anticipa la notizia della pubblicazione sull’Espresso, in edicola domani, di nuove intercettazioni riguardanti Berlusconi, Saccà e altri politici e faccendieri vicini al centrodestra ( http://www.repubblica.it/ ).
Complimenti per la precisione cronometrica. Anche chi scrive non ama Berlusconi ed è contrario al provvedimento “salva-altecariche” dello Stato. Ma c’è un limite a tutto. E l’errore fondamentale di certa sinistra è quello di combattere Berlusconi, mettendosi sullo stesso piano del Cavaliere, prendendo a calci la democrazia. Perché, piaccia o meno ( e a noi non piace), Berlusconi le elezioni le ha vinte democraticamente. E grazie ai gravissimi errori politici di un centrosinistra indecente, scandalosamente spostatosi a destra. Con l'appoggio di una sinistra pseudoradicale e in stato confusionale. E gli italiani (anche quelli di sinistra), che non sono stupidi, li hanno mandati a casa. Punto. Queste sono le regole della democrazia.
Ora, ricorrere, alla mossa disperata di pubblicare nuove intercettazioni per far cadere il governo è un atto di sopraffazione tipicamente fascista: di grande disprezzo verso la democrazia e lo stato di diritto. Perché, come sanno anche i bambini, con la pubblicazione di atti riservati si danneggia l'onorabilità, salvaguardata giuridicamente, di persone, che possono piacere o meno ( e a noi non piacciono), ma che non vanno ritenute colpevoli fino a condanna passata in giudicato. Checché ne dicano, a turno e secondo convenienza, certe toghe vermiglie, azzurre, eccetera...
La tragedia italiana è certamente quella di avere al governo un Cavaliere che “si aggiusta le proprie cosette”. Ma è anche quella di dover contare su un centrosinistra che non è migliore di Berlusconi. E che ne segue le scivolose orme, come in questo caso. Tollerando un' operazione politico-editoriale "a orologeria" di bassissimo profilo, ma utile alla propria causa... Che poi si adduca la scusa che anche la stampa di centrodestra non sia migliore di quella di sinistra, non significa che sia buona cosa imitarla. O no?
Augusto Del Noce, sulla scia di Giacomo Noventa, scrisse che il problema dell’antifascismo, era, e purtroppo è ancora, quello di aver ereditato una mentalità fascista. Di essere, insomma, la continuazione politica di certa volontà di sopraffazione dell'avversario, tipica del fascismo. Ragion per cui le regole giuridiche non valgono per gli avversari.
Vergogna.