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Deforestazione selvaggia in Argentina

di Elisa Virgillito - 02/07/2008

 
San Martín è uno dei dipartimenti di Salta, nel nordest dell’Argentina, maggiormente compromessi dall’espansione della frontiera agricola. Delle 108 comunità indigene che vivono nella zona, 61 sono andate a finire all’interno di aziende private e solo 18 continuano a essere proprietarie dei terreni che occupano. I dati, raccolti dall’Università nazionale di Salta evidenziano solo una parte della vicenda terminata poche settimane fa con la brusca dipartita dell’assessore provinciale all’ambiente, Catalina Buliubasich.

«Il taglio dei boschi nativi è iniziato negli anni ’70 ma negli ultimi 5 anni ha davvero superato ogni limite», spiega Andrés Leake, autore di uno studio sul disboscamento realizzato dalla Fundación de Acompañamiento Social de la Iglesia Anglicana del Norte Argentino (Asociana), braccio di azione sociale della chiesa anglicana che segue le comunità indigene nel reclamare le proprie terre.

A San Martín, per esempio, i disboscamenti si sono quadruplicati: nel 2004 sono stati autorizzati 32 mila ettari e l’anno scorso 128 mila.
Con questo ritmo, Salta è diventata la provincia con l’indice di depredazione forestale più preoccupante. Ma negli ultimi mesi questo processo è giunto all’estremo, provocando uno scandalo a livello politico. Secondo Asociana, tra il 2004 e il 2008 in tutta la provincia sono stati autorizzati disboscamenti per 807.509 ettari, oltre la metà dei quali approvati lo scorso anno e 197 mila negli ultimi due mesi del 2007. Per Asociana, il governo di Juan Carlos Romero ha concesso più autorizzazioni per due motivi: l’imminente cambio di governo (a fine 2007) e l’entrata in vigore della Legge sui boschi del Governo nazionale che avrebbe posto dei paletti.

All’inizio del 2008 Asociana ha avviato un procedimento legale per far applicare la legge. Alcune settimane fa, grazie all’appoggio dell’assessore provinciale all’ambiente, sono state bloccate tre operazioni di disboscamento. Ed è a questo punto che scatta lo scandalo, quando il nuovo Governo, guidato da Juan Manuel Urtubey, chiede alla Buliubasich di rinunciare alla sua carica, dato che il sottosegretario all’ambiente è anche procuratore di due fratelli texani proprietari di 30 mila ettari di bosco oggetto delle autorizzazioni bloccate.


Fonte: www.pagina12.com.ar