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Lodo Alfano: la casta si difende

di Manuel Zanarini - 04/07/2008

 

 

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del cosiddetto “lodo Schifani bis”. La nuova normativa prevede che i procedimenti che riguardano le 4 principali cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Presidente della Camera e Presidente del Senato) siano sospesi finché gli indagati ricoprano quella carica istituzionale. Il soggetto coinvolto può rinunciarvi, i termini per la prescrizione vengono sospesi, la controparte può proseguire con l'azione civile e la sospensione non è reiterabile, salvo che l'indagato non ricopra nuovamente la carica nella legislazione successiva.

 

Alcune riflessioni si pongono. Innanzi tutto, va detto che già in molti altri Paesi questa tutela è prevista, senza che si urli alla “dittatura soffice”, e la logica che le sta dietro  quella di far sì che le cariche più importanti dello Stato possano svolgere il loro ruolo, peraltro piuttosto delicato, senza doversi contemporaneamente difendere da procedimenti giuridici, che affronteranno successivamente, tornati alla “vita civile”. Quindi andrebbe chiarito che non si tratta di un'anomalia italiana volta ad attuare un “golpe strisciante”, né si sta parlando di preservare qualcuno dalla giustizia, semmai gli si riserva un trattamento di favore.

Come fa notare il costituzionalista Augusto Barbera, già adesso i politici godono di un regime particolare, dalla immunità per le azioni compiute nello svolgimento di incarichi parlamentari, ad alcune azioni giudiziarie che possono essere attivate solo dopo il parere delle Camere. Sono “sospensioni” del principio di uguaglianza davanti alla legge, già in vigore senza l'indignazione di nessuno, dovute alla particolare funzione svolta dai possibili imputati.

D'altronde, anche l'opposizione non attacca il merito del provvedimento, fatta salva l'eccezione di Di Pietro che sostiene che in un paese normale queste cose non succederebbero(ma in un “paese normale” si può dare la laurea ad uno che è poco più che un analfabeta???). Gli stessi Veltroni e D'Alema sostengono che il contenuto del provvedimento “va riproposto nella prossima legislatura e sottoposto ad un procedimento di modifica costituzionale”. Quali sono dunque i motivi del contendere? Uno riguarda il tipo di provvedimento preso; infatti la legislazione attuale si occupa di sospendere il diritto di uguaglianza per attività dei politici già in carica, nulla dice a proposito delle loro attività precedenti, quindi visto che si tratta di materia costituzionale, ci vuole una legge costituzionale. Il fatto è che per una revisione del genere è necessaria una maggioranza qualificata, cioè molto superiore al 50 più uno per cento. Sono numeri che il PDL non ha, quindi dovrebbe essere votata dal PD.

L'altro è il problema che da 15 anni a questa parte sta complicando la vita politica dell'Italia: il successo elettorale di Berlusconi. Infatti, tutto sarebbe molto più facile se la maggiorana degli italiani non appoggiasse le battaglie del Cavaliere, consegnandogli per due volte la Presidenza del Governo. Se così non fosse, la Sinistra potrebbe valutare i provvedimenti del Centro-Destra con obiettiva serenità. Invece siamo vincolati ad una politica “ad personam”, che però, a differenza di quello che viene enunciato, coinvolge entrambi gli schieramenti. Il Centro-Destra non può esimersi dal votare compattamente tutti gli emendamenti proposti da Arcore, anche perché i vari partiti vengono lautamente pagati per obbedire, e la Sinistra vi si oppone a prescindere dal fatto che li condivida o no. Questa è la vera anomalia italiana!!!

 

Io, che penso di essere più serio di questi politicanti, vorrei invece entrare nel merito del provvedimento. E' vero che anche altri paesi prevedono questa sospensione, ma come mai vengono copiate solamente le norme che favoriscono i politici? Ripeto che non vale dire che la Destra vuole solo salvare Berlusconi, perché come detto anche la Sinistra concorda sul merito di approvare la tutela in questione. Perché non copiare dagli altri paesi anche le paghe per i politici? Per esempio, gli europarlamentari italiani sono i più pagati della UE, ma ovviamente nessuno dice che ridursi lo stipendio ci farebbe diventare “un paese normale”, né a destra né a sinistra!

 

Berlusconi sostiene che ora potrà dedicarsi meglio alla guida del Paese: “o governo o mi preparo a difendermi nei processi, tutte e due le cose insieme non si possano fare”. Ammettiamo che sia vero, perché mai invece fare il muratore e difendersi da un'accusa penale sarebbe possibile? Cosa rende il lavoro di parlamentare così impegnativo da non poter essere paragonato agli altri? Forse lo stress di chi lavora 10/12 ore in un cantiere senza la minima tutela della propria vita, a cui va aggiunto quello di dover pagare tutti i conti con una paga misera, è minore di chi lavora 2/3 giorni alla settimana venendo ricoperto da euro e benefit di ogni sorta? Allora, i casi sono due: o la sospensione vale per tutti i lavoratori, e per i processi ci si vede dopo la pensione, o per nessuno!!!

Molto diverso è il caso delle azioni svolte per l'incarico politico. E' ovvio che in questo caso una tutela sia prevista, diversamente sarebbero troppo esposti al ricatto di una magistratura iper-politicizzata come in Italia ( si veda il caso Forleo per chi ne sostiene ancora l'imparzialità), ma questo può bastare e avanzare. Invece no, per la casta, nulla è mai abbastanza. Berlusconi, Veltroni e i loro “compagni di merenda” vogliono tutto e subito: soldi, impunità, bella vita. Fino a quanto sopporteremo tutto questo?