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Ogm: una coesitenza impossibile

di Luca Bernardini - 09/07/2008

La coltivazione di mais geneticamente modificato ha causato una drastica riduzione della produzione biologica di questo cereale e sta rendendo la coesistenza praticamente impossibile. Questa è la conclusione di uno studio condotto dall’Istituto di scienze ambientali e tecnologia dell’Università di Barcellona nelle regioni della Catalogna e dell’Aragona, le maggiori zone produttrici di ogm.

In Aragona ad esempio, dal 2004 al 2007, la coltivazione del mais biologico è calata del 75% a causa dell’impossibilità di certificare il prodotto per la contaminazione derivante dalla coltivazione in pieno campo di mais BT geneticamente modificato, che in quella regione ha raggiunto nel tempo oltre il 40% delle superficie dedicata a mais.

I ricercatori, dati alla mano, hanno dimostrato che sia il concetto di coesistenza sia di implementazione differenziata tra ogm e bio sono fallimentari. Soprattutto perchè i coltivatori biologici incontrano gravi difficoltà nell’ottenere le compensazioni per le contaminazioni accidentali, questo dovuto a una certa ˝incertezza˝ nella misurazione del livello di tale contaminazione e la sua origine. Gli agricoltori dunque non trovano conveniente nè tutelato il settore del biologico e lo abbandonano.

Un altro dato particolare che fa propendere per la tesi che sia proprio il granturco gm il problema, è il fatto che in tutta la Spagna il numero di produttori e di ettari dedicati al biologico stanno aumentando, tranne quelli di mais.

Fonte :
www.uab.es
Innovations Report