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Un naufragio velenoso

di Patrizia Cortellessa - 09/07/2008


 

Scambi di accuse, tante polemiche e lo spettro di una massiccia contaminazione ambientale. Sono gli strascichi del passaggio del tifone Fenghshen nelle Filippine, che ha provocato tra l'altro l'affondamento del traghetto Princess of the Stars, il 21 giugno scorso. Quel giorno il traghetto, di proprietà della compagnia Sulpicio Lines, era in navigazione tra Cebu e Manila: è affondato pochi chilometri al largo dell'isola di Sibuyan (Filippine Centrali). Difficili i soccorsi, a causa della furia del mare in tempesta. Il bilancio è tragico: 38 persone sarebbero riuscite a raggiungere la riva a nuoto, altre 4 tratte in salvo dai pescatori della zona, 259 corpi ritrovati dai sommozzatori, mentre più di 500 persone risulterebbero ancora oggi disperse (finché i corpi non saranno recuperati).
Le ricerche dei naufraghi sono state sospese qualche giorno dopo l'inabissamento del traghetto. Responsabile del naufragio è la compagnia Sulpicio Lines, dichiarava la sottosegretaria ai trasporti Elena Bautista, che annunciava che tutte le navi della compagnia sarebbero rimaste ferme fino a nuovo ordine. Come mai - si chiedeva la presidente filippina Gloria Arroyo mentre chiedeva l'apertura di un'inchiesta - malgrado le condizioni proibitive del mare, al traghetto è stato permesso di salpare, visto che al momento della partenza c'era già una situazione di allarme per il tifone, con venti che soffiavano a 150 km all'ora? Ma quelli posti dalla presidente filippina non sono stati gli unici interrogativi.
Nelle stive del Princess of the Stars, infatti, è stato scoperto un carico illegale, nonché altamente tossico: 400 bidoni, ognuno contenente 45 kg di Endosulfan, per un totale di 18 tonnellate. L'Endosulfan è un pericoloso insetticida che agisce per contatto o ingestione e può provocare migliaia di morti e malformazioni. Viene venduto dalle multinazionali agro-chimiche di tutto il mondo ai paesi dell'India e del Sud est asiatico (nel Kerala, in India, è tristemente famoso per i casi di avvelenamento provocati). Negli Usa l'agenzia federale per la protezione dell'ambiente (Epa) classifica l'Endosulfan tra i pesticidi fortemente pericolosi. E gli effetti di questo pesticida, a lungo termine, possono essere disastrosi.
Sembra che la decisione di sospendere le ricerche dei naufraghi sia dovuta proprio alla natura tossica del carico, secondo quanto annunciato alla radio dal capo della protezione civile, Anthony Golez. Le inchieste aperte così sono diventate due: una contro la società armatrice Sulpicio e l'altra contro la proprietaria dell'insetticida (Del Monte Philippines), colpevole di non aver informato le autorità navali del carico a bordo. La Del Monte Philippines, come da manuale, ha respinto l'accusa, addebitando invece tutte le responsabilità alla compagnia di navigazione. Ma anche la Sulpicio ha avviato una procedura legale nei confronti dell'agenzia meteo filippina, accusandola di «non aver avvertito della reale portata del tifone» e chiedendo un risarcimento danni.
Restano infine le 18 tonnellate di carico tossico, di cui sembra tutti si siano dimenticati ma che giace ancora nella stiva del traghetto: l'agenzia intergovernativa incaricata di valutare l'impatto ambientale causato dall'affondamento della Princess of the Stars sottolinea che da un momento all'altro potrebbe fuoriuscire, causando il disastro che possiamo tutti ben immaginare. Ora sono i pescatori, che temono pesanti ripercussioni per le loro attività, a chiedere al governo risarcimenti e sussidi. L'unica certezza è che il tempo non gioca a favore di nessuno.