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Tra Cossiga e Carlos, le cronache corrette d'Italia

di Ugo Gaudenzi - 09/07/2008

 

Cronache Corrette d'Italia

Un giornalista "teodem" dell’Ansa, Paolo Cucchiarelli, accompagnato nelle carceri parigine di Poissy dall'avvocato Sandro Clementi, ha raccolto a fine giugno un'intervista esclusiva con Ilich Ramirez Sanchez, il militante rivoluzionario, amico di Rinascita, "Carlos". Già, Carlos. L’uomo che le polizie politiche atlantiche, coadiuvate dai gazzettieri dell'informazione corretta, non soltanto hanno per decenni reputato il "terrorista" per antonomasia, non soltanto hanno definito lo "sciacallo", ma hanno sempre indicato come complice o colpevole di ogni attentato del mondo.
A Paolo Cucchiarelli - che ha visto poi come la sua intervista scorretta sia stata cestinata dall’informazione embedded italiana... - in realtà "Carlos" ha soltanto ripetuto quanto già testimoniato in passato, ricordando il tentativo del colonnello Stefano Giovannone - già "antenna" del Sismi a Beirut, uomo di fiducia del capo del servizio generale Miceli - di aver cercato, attraverso il Fplp di Georges Habash, attraverso i palestinesi radicali, una eventuale linea di colloquio per la liberazione di Aldo Moro, in quei giorni ostaggio delle Brigate Rosse. E ha parlato di cittadini e ufficiali italiani “patrioti anti-Nato, che tentavano di salvare Moro e l’indipendenza dell’Italia”. “Mussoliniani” li ha chiamati “Carlos” (per questa definizione equivocato ad arte dal giornalista teo-dem), il quale ha escluso come “falso” quanto riferito dal presidente Cossiga sulle mediazioni “palestinesi” a questi descritte da Markus Wolf, il capo della Stasi, i servizi della Rdt. Carlos, infatti ha ricordato come Wolf fosse stato uno dei “nemici della Causa palestinese”, fin dai tempi in cui era inviato dalla Pravda al processo di Norimberga, e diventò il propagatore della cifra di “6 milioni” di ebrei sterminati dai tedeschi (addirittura già agli inizi del 1944). “Wolf - -ricorda Carlos - diede questa informazione che si mutò in ''verità evangelica'' e naturalmente la stampa yankee e sionista per una volta copiò la Pravda”.
"Carlos" ha poi affermato che autori della strage di Bologna del 1980, “un’aggressione barbarica contro il popolo italiano”, "non sono stati né i fascisti né i comunisti, ma i servizi americani e israeliani e le strutture della Gladio". E ciò con il preciso fine di interrompere traumaticamente quel “patto” che, negoziato da Moro, escludeva l’Italia dai teatri della guerra continua arabo-israeliana.
L'intervista si chiudeva con una domanda di Carlos: "Perché 65 anni dopo l'invasione dell'Italia, rimangono tuttora 113 basi e strutture militari yankee nella patria di Garibaldi, di Mussolini, di Gramsci, di Togliatti e di Moro?".
Ovvio che nessun organo di informazione abbia ripreso tale intervista, non vi pare?
In compenso, a tutta pagina, ieri, l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ha rimesso le cose a posto. In breve: Moro non capiva la ragion di Stato, anzi: era un padre di Gladio; nessuna responsabilità della Dc nelle stragi, del pci forse, ma poca; la strage di Bologna dovuta “ad un incidente accaduto agli amici della resistenza palestinese”...
Ecco, così è più corretto. E’ più democraticamente corretto...