Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Amica Terra (novità editorialle)

Amica Terra (novità editorialle)

di Sabrina Giarratana - 10/07/2008

Amica Terra di Sabrina Giarratana
Ellustrazioni Arianna Papini.

Fatatrac 2008
La prima definizione di sviluppo sostenibile risale al 1987 ed è contenuta nel Rapporto Brundtland (dal nome della presidente della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, la norvegese Gro Harlem Brundtland): «lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni».

Altre definizioni seguiranno, i contenuti del rapporto hanno avuto poi conferme e sono seguite anche immense diatribe sul concetto di sviluppo sostenibile che da molti è stato duramente attaccato e messo in discussione. In questo contesto però non interessa. Vogliamo evidenziare invece, nella definizione suddetta, il legame tra bisogni o meglio diritti di chi vive oggi sulla terra e quelli delle generazioni future. Questi diritti, che dovrebbero essere gli stessi, sono governati, influenzati, messi in discussione dalla politica e soprattutto dall’economia che è lungi (almeno attualmente) da poter essere definita ecologica.

Il modello di sviluppo attuale basato sull’eccessivo consumo di materia e di energia, causa dei cambiamenti climatici repentini in atto e misurato con un indicatore grossolano come il Pil (prodotto interno lordo), non garantisce certo diritti di base (riserve naturali non rinnovabili) alle generazioni future e mette in crisi anche le generazioni attuali nei soggetti più vulnerabili (i bambini), specialmente nelle aree più deboli (Sud del mondo).

L’attenzione, come fanno osservare gli analisti più attenti, va principalmente spostata sulla distribuzione ineguale delle risorse (qualunque esse siano), il vero problema da superare a livello globale. Nel Rapporto Undp sullo sviluppo umano 2006 che aveva per tema centrale la risorsa idrica, si ricorda che più di 2,6 miliardi di persone non hanno ancora accesso a servizi igienico-sanitari adeguati, e 1,1 miliardi di persone non hanno possibilità di accedere in modo regolare ad acqua pulita. Ogni anno muoiono di diarrea 1,8 milioni di bambini che fa di questa malattia la seconda maggiore causa di mortalità infantile a livello globale. Bambini che soffrono oggi, bambini che non avranno le risorse di base domani, a causa di decisioni degli adulti, la generazione che attualmente ha il dovere di indicare la “strada”.

Le classi dirigenti che influenzano i destini del mondo non dovrebbero mai dimenticare le parole di Alce Nero “La terra non la ereditiamo dai nostri padri ma l’abbiamo in prestito dai nostri figli”; ma gli adulti che sono chiamati a prendere decisioni oggi hanno un onere enorme e non più la scusa di dire “non lo sapevo”, sono anche i bambini di ieri. E qui si afferma l’importanza della formazione delle generazioni a partire dalla prima età evolutiva, quella in cui il livello di apprendimento è più elevato e dove si gettano le fondamenta degli adulti di domani.

Responsabilità quindi anche degli educatori di tutti i soggetti pubblici, privati ed associazioni e politiche educative sempre più legate alle politiche ambientali (come riaffermato anche dal DGR 593/2007 della Regione Toscana). E politiche ambientali strettamente connesse alle politiche economiche e sociali come ben sanno i lettori di greenreport. Per tutti questi motivi abbiamo voluto segnalare per la recensione di questa settimana un libro di letteratura per l’infanzia (o meglio di poesia) che tratta, infondendo il rispetto verso gli elementi naturali, i concetti base dello sviluppo sostenibile secondo la cosiddetta regola dell’equilibrio delle tre “E”: ecologia, equità, economia.

L’autrice Sabrina Giarratana già vincitrice di molti premi con le sue poesie che tra l’altro sono diventate testimonial di varie associazioni umanitarie compresa Emergency, coglie in “Amica Terra”, ad esempio nella “Filastrocca da uomo a uomo”, anche il quarto pilastro dello sviluppo sostenibile secondo il suo concetto ampliato come proposto e voluto dall’Unesco nel 2001 nella Dichiarazione Universale sulla Diversità culturale "la diversità culturale è necessaria per l´umanità quanto la biodiversità per la natura (...) la diversità culturale è una delle radici dello sviluppo inteso non solo come crescita economica, ma anche come un mezzo per condurre una esistenza più soddisfacente sul piano intellettuale, emozionale, morale e spirituale".

Seppur affrontati in maniera lieve, nel testo si ritrovano anche elementi di “denuncia” come nella filastrocca dell’aria “…Se non ci sei aria mi manchi. E gli occhi miei diventano tristi. Se sei viziata, aria mi stanchi…”. Ma le criticità che sta vivendo la nostra terra “casa è dove tu ti siedi” sono rese evidenti anche in alcune illustrazioni (fondamentali in un libro per i bambini) estremamente curate nei contenuti e sinergiche al testo, di Arianna Papini. Ad esempio nella copertina viene messo in risalto un babbuino dallo sguardo triste. “Amica Terra”, in cui la cadenza della poesia tiene desta l’attenzione anche dei più piccoli, è utile agli adulti per riflettere sui destini del mondo attraverso gli sguardi e le parole interrogative dei bambini.

Inoltre il libro è strumento importante per gli addetti ai lavori (insegnanti, formatori, esperti di educazione ambientale), visto che fornisce spunti per molti percorsi di approfondimento, da poter affrontare in via diversificata secondo le età, ma che riconducono al tema a cui ci riportano le parole di Mohandas Karamchard Gandhi “Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo”.