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Ancora su Tremonti e la Robin tax: un dibattito aperto

di Carlo Gambescia - 11/07/2008


 
Cari lettori, il post di ieri ha creato scompiglio. Mi sono piovute addosso accuse di “Tremontismo”… E anche qualche battuta sarcastica, che però ho già perdonato. Ho trovato particolarmente interessante, tra gli altri, l’analitico intervento di Carlo Bertani. Senza dimenticare quelli altrettanto accurati di Albcor.
Bertani però espone alcune idee e dati interessanti, ai quali non saprei come rispondere, anche a causa del suo dettagliatissimo post del 10 luglio ( "Dalla Luna alla Terra" - http://carlobertani.blogspot.com/ ) sulle prime misure concrete, prese per ora, dal governo di centrodestra.
Dunque touché. Anche se caro amico, se mi passi il tono personale, credo che prudentemente, sempre se si desidera restare uomini di studio ( sine ira et studio, per dirla con il vecchio Tacito), si debba aspettare per giudicare quel che combinerà, in particolare, Tremonti. Insomma, come si dice al biliardo, "calma e gesso". Dal momento che ancora oggi i giudizi (storici) su Crispi rimangono discordanti... Figurarsi per un governo in carica da meno di due mesi. Certo, il "buongiorno si scorge dal mattino". Ma un adagio, seppure antico e saggio , resta pur sempre un adagio . E noi due, caro Bertani, benché immeritatamente, facciamo parte del mondo degli studiosi. Se vuoi liberi e indipendenti, ma stu-dio-si. O no?
Su un punto però mi permetto di farti una lieve ed amichevole critica: quello dell’appartenenza o meno alla massoneria di alcuni politici dei quali discuto nel post d ieri. Nodo importantissimo, ma sul quale, amico Bertani, ritengo difficile basare un’analisi sociologica. Siamo per dirla con Popper, nel regno dell'infalsificabilità: perché, probabilmente, troveremo risposte solo nell' Altra Vita ( o se preferisci dopo un congruo numero Reincarnazioni…). Del resto neppure Mussolini, attivissimo - pure troppo - dittatore e nemico giurato della massoneria, riuscì a cavare un ragno dal buco in merito… Figuriamoci oggi. Però capisco e rispetto la tua posizione, frutto di un sincero slancio civile e amore per l’Italia. Pertanto, e a prescindere da quanto appena detto, prometto che mi applicherò di più: le mie letture sulla massoneria sono ferme al libro di Mola...
Venendo all’attuale Ministro dell’Economia, diciamo che di Tremonti - anche per rispondere al gentile Roberto Murgia (puoi chiamarmi tranquillamente Carlo, la Rete è democratica e antiborghese, siamo tutti sullo stesso piano, non ci sono professori, dottori, eccetera: si deve essere giudicati per ciò che si scrive. Punto) - mi hanno colpito, al di là della questione tecnica sulla fattibilità della Robin Tax (sulla quale in precedenza anch'io avevo avanzato dubbi), alcuni aspetti di metodo: il pragmatismo, che, si parva licet componere magnis, rinvia alla tradizione italiana di eccellenti statisti liberali, come Cavour, Giolitti, Einaudi; lo storicismo economico, che rinvia a List piuttosto che a Keynes, come capacità di relativizzare i diversi sistemi ( a questo proposito vi invito a leggere libri di Tremonti: Draghi, ad esempio, non relativizza un bel niente e ripete a pappagallo la stessa lezioncina: mercato-mercato-mercato). E in terza battuta il suo ritenere la decisione politica superiore a quella economica: tesi in cui avverto echi schmittiani. E chi mi legge sa quale stima nutro verso il grande Machiavelli tedesco.
Su questa base, come dire di metodo, poggia un’altra mia convinzione, ampiamente illustrata nei post dei giorni precedenti, che se cadesse Berlusconi - visto lo stato confusionale in cui versa la sinistra - potremmo ritrovarci con un governo ancora più impopolare, con a capo uomini di totale fiducia dei poteri forti: se si vuole un esecutivo Pane e Mercato, e non Pane, Stato e Mercato, come sostiene Tremonti, che probabilmente proprio per questa sua posizione è disistimato dai poteri forti, come ha già dimostrato Giuseppe Maneggio. E così “fine delle trasmissioni” democratiche in Italia. Ovviamente, è una "mia" convinzione. E perciò discutibilissima. O per dirla ancora una volta con Popper: falsificabile.
Naturalmente Tremonti, sul piano ideologico, resta filoamericano (ma attenzione è un pragmatista in politica, e dunque “potrebbe”, uso il condizionale, cambiare cavallo…), e tutto sommato, pur storicizzandola, fedele all’economia di mercato. Ma riveduta e corretta attraverso interventi pubblici, anche di natura protezionistica e antispeculativa, come scrive nei suoi libri e “promette di fare”.
Certo, tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare… e anche il Cavaliere, notoriamente chiuso nei suoi egoismi familistici
Però ecco, dal punto di vista dell’analisi metapolitica e sociologica, nei riguardi di Tremonti, almeno per ora consiglierei una sospensione del giudizio… Ovviamente posso sbagliarmi. Di qui la mia disponibilità a ricredermi.
Amici lettori, sia chiara una cosa, questo non è un blog politico contro qualcuno, ma è un blog metapolitico per o con qualcuno: rivolto ad analizzare la realtà politica, economica, culturale e sociale che circonda tutti noi (e a volte assedia). Si forniscono strumenti conoscitivi, grazie ai quali, i lettori - mi auguro - possano fare scelte politiche consapevoli e a trecentosessanta gradi. Perché, attenzione, senza metapolitica, come spiego nell’Url, si può fare solo cattiva politica.
Naturalmente anch’io sono pieno di pregiudizi. Ad esempio sono antiamericano, antiutilitarista. E cattolico. “Scelta” che ad alcuni di voi può apparire “di parte”. Inoltre, “metodologicamente” (altro difetto, mi piacciono i paroloni in sociologhese…), in quanto studioso di sociologia, tendo a privilegiare la foresta sugli alberi: le costanti collettive generali sui comportamenti individuali. O se volete l’universale sul particolare. E quindi molte cose mi sfuggono.
Però credo che riconoscere i pregiudizi personali e cercare di “tenerli a bada”, quando si fa analisi sociale e metapolitica, sia già qualcosa. Come, ad esempio ha osservato, anche il caro Antonio Saccoccio.
Grazie, per avermi seguito fin qui. E un caro saluto a tutti.
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(*)
I nomi dei commentatori citati sono in neretto.