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Il sistema economico...obbedisce realmente a modelli di complessità?

di Zret - 18/07/2008

"Secondo la teoria del caos, il battito d’ala di una farfalla in Amazzonia può causare una tempesta in Cina, 
ma solo se non si tiene conto delle scie chimiche e delle onde elettromagnetiche. 
Ne consegue che la teoria del caos è spesso solo un'accozzaglia di sciocchezze.

Secondo la teoria del caos, il battito d’ala di una farfalla in Amazzonia può causare una tempesta in Cina, ma solo se non si tiene conto delle scie chimiche e delle onde elettromagnetiche. Ne consegue che la teoria del caos è spesso solo un'accozzaglia di sciocchezze.

L'economia è uno di quegli ambiti in cui si devono considerare molteplici e sempre fluide variabili al fine di indicare alcune possibili tendenze.

Senza dubbio l'economia è un sistema complesso: in primo luogo le attività produttive dei vari settori s’intersecano con l'economia finanziaria e ciò rende il quadro assai articolato. Inoltre fattori difficilmente prevedibili agiscono sulle dinamiche del mercato. Gli economisti prendono in considerazione i modi di produzione, la disponibilità ed il costo di manodopera, di risorse, i capitali, il sistema creditizio... per “predire” gli sviluppi futuri.

Non è il caso di soffermarsi su questioni molto intricate ed aleatorie, almeno all'apparenza: aleatori sono, per esempio, i flussi finanziari che determinano l'andamento delle borse, legate a mille circostanze, dal trend dell'economia reale alle macchie solari, da fattori psicologici a decisioni “politiche” e strategiche, dall’aggiotaggio ai provvedimenti sul tasso di sconto… Quello che purtroppo moltissimi studiosi non sembrano aver compreso è che l'economia, come l' “informazione”, l' “istruzione”, la “politica” etc. non è un campo in cui prevalgano la libertà ed elementi del tutto casuali.

Ci troviamo di fronte ad un apparente paradosso: mentre il sistema produttivo sembra l'incarnazione del caos sui cui indirizzi influiscono miliardi di persone (banchieri, imprenditori, lavoratori, consumatori, pubblicitari, esponenti “politici”, sindacalisti...) con le loro scelte ed azioni, in realtà le sue linee salienti sono decise e predeterminate da un'élite che trasforma il caos economico in… ordo, novus ordo seclorum, ordine mondiale.

Un esempio: ogni anno il Gruppo Bilderberg fondato dai Cavalieri di Malta, si raduna per stabilire quale prezzo dovrà toccare il petrolio, insieme con altre materie prime. I sinarchisti poi stabiliscono se gli indici delle principali sedi finanziarie dovranno crescere e diminuire e di quanto. Fissa infine molti altri fattori economici. È naturale che in un panorama tanto variegato come quello economico, qualcosa potrà anche sfuggire alla quasi onnipotenza dei globalizzatori, ma cianciare di libero mercato, di iniziativa del singolo è una vera ingenuità.

Un gruppuscolo di multinazionali controlla il mercato globale in condizioni di monopolio, organismi internazionali come il diabolico W.T.O., l'immonda Banca mondiale ed il funesto Fondo monetario internazionale governano il commercio ed il credito mondiale. Se parecchi stati sono soggiogati attraverso il debito estero e gli altri per mezzo del debito pubblico, legato al signoraggio, sicché la sovranità nazionale è solo un flatus vocis, si potrà pensare che esista una libertà economica che dovrebbe essere il naturale complemento di quella politica ?

È solo un'altra pia illusione. Riflettiamo: alcuni analisti seri già anni fa preconizzarono l'attuale tonfo delle borse, che, in questi ultimi mesi hanno perso circa il 20 per cento. Previdero anche l'aumento del prezzo del greggio. Questi esperti, per elaborare le loro previsioni, considerarono aspetti geopolitici, molti dei quali ignoti all'opinione pubblica. Valutarono soprattutto l'incidenza delle risoluzioni di poteri occulti, volte alla creazione di un mercato planetario, formato da macroregioni di interscambio, col fine di introdurre un'unica moneta elettronica.

Altro che liberismo ! Se l'economia veramente fosse un sistema la cui complessità sfiora la stocasticità, come sarebbe stato possibile prevedere già decenni or sono, le configurazioni attuali ? L'egemonia pressoché incontrastata della Microsoft all'interno dell'industria informatica è dovuta alle capacità di Bill Gates, a contingenze economiche, sociali, territoriali, o al fatto che colui è legato a doppio filo a logge potentissime ?

Lo scenario ricorda la politica: i cittadini credono di poter scegliere e di influire col loro voto, sull'indirizzo politico del proprio paese, ignorando che i capi del governo, le precipue strategie nazionali ed internazionali sono state già prefissate da altri. Il voto, anche di milioni di cittadini sarà come una goccia d'acqua sull'impermeabile o come un fastidioso, ma insignificante moscerino sul parabrezza di un'auto che procede tranquillamente, anche a forte velocità. Non sarà certo il minuscolo insetto a rallentarne la corsa, meno che mai a fermarla.

D'altronde chi controlla l'economia controlla anche la politica e viceversa. Oggi assistiamo pure al pressoché totale imperio su quanto di più complesso esista: i fenomeni climatici e meteorologici, contraddistinti da un numero enorme di variabili, che pure, sono, per così dire, livellate affinché sia possibile dominare il tempo atmosferico ed il clima. Si aggiunga il potere sull' “informazione”, sul sistema “educativo”, dagli asili ed all'università, e si comprenderà perché gli economisti che vaneggiano dell'imprevedibilità del mercato o della sinergia di fattori che porterebbero al miglioramento delle condizioni produttive, dell'ambiente, della distribuzione della ricchezza, alla costituzione di meravigliosi equilibri tra domanda ed offerta etc. dovrebbero dedicarsi ad altro.

L'unico mercato che ci viene in mente, quando pensiamo a questi pseudo-economisti è quello della verdura. Ci procureremmo volentieri degli ortaggi con cui bersagliarli.