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Casi d’intelligence: vite esemplari

di byebyeunclesam - 22/07/2008

 

Sonia Mancini, quarant’anni, livornese.
Tenente della Riserva selezionata dell’Esericito Italiano, da oltre cinque mesi a Baghdad è il capo dell’ufficio Affari Pubblici nella missione NATO di addestramento delle forze di sicurezza irakene. In tale veste, è la portavoce del generale di divisione Paolo Bosotti, vice comandante della missione.
Dopo un corso di addestramente della durata di due mesi, svolto presso la Scuola di Applicazione ed Istituti di Studi Militari a Torino, ora fa parte del gruppo degli “esperti della Comunicazione”. L’Esercito può inviarla in un teatro operativo per un periodo complesivo di ventiquattro mesi.
Oggi lavora per lo più nella blindatissima Zona Verde di Baghdad, incontrando giornalisti iracheni e stranieri, accompagnando il generale Bosotti nelle riunioni con politici e militari, impartendo lezioni di comunicazione ad ufficiali, funzionari e dirigenti locali. Di notte, dorme in un container mimetizzato, coperto da sacchi di sabbia. Compagna di stanza un’ufficiale danese. I momenti di relax - con altri militari di vari Paesi, diplomatici, funzionari internazionali e contractors - li trascorre vicino alla piscina della vecchia ambasciata statunitense.
Quando va male, ci sono i bunker, dipinti di giallo fluorescente, che dice di non perdere mai di vista. A chi le chiede se tale situazione non sia un po’ claustrofobica, risponde: “Claustrofobico stare a Baghdad e volare su un elicottero Black Hawk ogni settimana? No, lo assicuro… E’ bellissimo!”.
Difatti, ora che sta scadendo il suo primo mandato, spera che le rinnovino l’incarico.

Ah, dimenticavamo. Nella vita fa la giornalista, a La7. Assunta a tempo parziale.