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Non posso pensare a un mondo diverso dall'attuale

di Ugo Bardi - 22/07/2008

 

Tempo fa, Luca Mercalli mi ha raccontato di un dibattito che aveva avuto con non so più quale assessore a proposito del proposto aeroporto di Ampugnano, vicino a Siena. All'assessore che sosteneva la necessità di "sviluppo" e quindi dell'aeroporto, Mercalli aveva fatto notare che il mondo stava cambiando rapidamente e che la crisi dei combustibili fossili avrebbe reso inutili anche gli aeroporti esistenti, figuriamoci farne di nuovi. Al che, dopo vari ragionamenti, l'assessore aveva sbottato con una frase emblematica "non posso pensare a un mondo diverso dall'attuale". (Ne ho già parlato in questo post ).

E' curioso questo rifiuto assoluto di pensare. Soprattutto, è curioso che questo rifiuto di immaginare il cambiamento non ci arriva da un sacerdote sumero di Inanna di cinquemila anni fa, che - possiamo immaginare - aveva buoni motivi per pensare che il mondo non sarebbe cambiato molto durante la sua vita. Ma, anche i sumeri hanno finito per sparire, pur rimanendo più o meno gli stessi per migliaia di anni. Oggi, poi, il mondo cambia a una rapidità tale che ne siamo continuamente spiazzati. Eppure, i nostri assessori, politici, "esperti", decisori, eccetera, continuano ad agire come se tutto quello che succede oggi debba per forza continuare a succedere per sempre, anzi, di più. Non possono pensare a un mondo diverso dall'attuale

Proviamo invece a pensarci. Pensiamo a un po' di quelle cose che tutti diamo per scontate. Lo saranno ancora nel prossimo futuro?

- I nostri risparmi sono al sicuro nelle banche.
- E' bene investire negli immobili dato che i prezzi aumentano sempre.
- I centri commerciali sono pieni di gente che compra.
- Non si può fare a meno dell'automobile
- Gli immigrati vengono in Italia attratti dalla nostra ricchezza.
- Si producono sempre più rifiuti e percio' dobbiamo costruire nuovi inceneritori
- Nelle nostre città, il problema principale è il traffico eccessivo
- La vita media continua ad aumentare grazie ai progressi della scienza medica
- Il nostro problema alimentare è il sovrappeso
- I nostri diritti sono garantiti da un governo democraticamente eletto