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Inceneritori: gli aerosol della morte

di Maurizio Gasparello* - 22/07/2008

Fonte: noeuro

 

 

L'ordinaria emergenza dei rifiuti di Napoli ha, tra le altre cause, quella di essere un formidabile spot a favore degli inceneritori, graditi ai partiti dell'italico regime pseudodemocratico e alle lobbies industriali e sindacali in quanto succulenta occasione per gestire un copioso business con le tasche dei contribuenti. Tipico esempio di come l'essere al servizio del denaro entri in rotta di collisione con l'essere al servizio di Dio e dell'Uomo, la propaganda a favore degli inceneritori non può fare a meno di utilizzare una massiccia dose di omissioni e falsità per nascondere il fatto che tali impianti non solo sono assolutamente dannosi per la salute e per l'ambiente, ma anche pesantemente antieconomici sia dal punto di vista gestionale che da quello del corretto utilizzo della risorsa rifiuto.

In questa newsletter tratteremo dei danni sanitari, ambientali ed economici causati dagli inceneritori, mentre in una successiva comunicazione esamineremo le alternative esistenti al trattamento dei rifiuti mediante combustione.

Aerosolterapia

Una delle principali vie di penetrazione dei farmaci nell’organismo è quella alveolare. I polmoni offrono una grande superficie per l’assorbimento dei gas o vapori (80-100 mq), possiedono inoltre un’alta vascolarizzazione (ossia sono pieni di vasi sanguigni che portano a spasso per il nostro corpo ciò che i nostri polmoni assorbono). L’assorbimento dei farmaci dipende dalla loro concentrazione nell’aria inspirata, dalle dimensioni ottimali delle particelle nebulizzate (più sono piccole e più si assorbono bene), dalla ventilazione polmonare (i bambini e i giovani che hanno i polmoni buoni le assorbono meglio). Gli apparecchi per aerosol terapia hanno dei compressori (membrana o pistone), o dei trasduttori ad ultrasuoni, che hanno il compito di disgregare la soluzione da nebulizzare in particelle finissime: voi mettete il liquido nell’ampolla, respirate per bene la nuvoletta di liquido nebulizzata dall’aerosol e dopo, oltre a stare un po’ meglio se la cura si rivela efficace, dovete ripulire l’ampolla e la mascherina dai residui lasciati dal liquido che non è stato nebulizzato. Gli aerosol a pistone sono quelli che riescono a nebulizzare le particelle più piccole (così adesso, quando dovrete comperare un aerosol, grazie a NO EURO sapete anche quale tipo conviene acquistare).



Inceneritori

Anche se con un principio diverso (combustione invece che meccanismi a membrana, pistone o ultrasuoni), funzionano più o meno come un aerosol. Si butta l’immondizia dentro l’inceneritore, la si brucia, e il processo di combustione rilascia per il camino dell’inceneritore delle particelle, dette polveri sottili, che vengono immesse nell’atmosfera e che noi ci respiriamo proprio come se fosse la nuvoletta dell’aerosol. La nuvoletta dell’inceneritore, anche se non la vediamo, non vuol dire che non esista: vuol solo dire che è composta da polveri così piccole che non si vedono se non con i microscopi elettronici: quelle più piccole (e fetenti) sono chiamate “nanoparticelle”. Più è alta la temperatura a cui viene bruciata l’immondizia, più piccole sono le “nanoparticelle” che escono dal camino dell’inceneritore: più sono piccole, più penetrano per bene dentro i nostri polmoni e vengono portate a spasso per il nostro corpo dai vasi sanguigni che hanno, come compito principale, quello di portare ossigeno alle nostre cellule, e non di contaminarle con le “nanoparticelle” generosamente immesse nell’atmosfera a nostre spese (gli inceneritori li paghiamo noi). Per chiudere l’analogia con l’aerosol, anche l’inceneritore lascia i suoi residui, che devono essere smaltiti: il 30% dell’immondizia bruciata diventa infatti cenere, ossia un rifiuto altamente tossico nocivo, che deve a sua volta essere smaltito in apposite discariche adatte a raccogliere questo tipo di rifiuto e che nessuno vorrebbe avere sotto casa perchè a differenza delle nuvolette di “nanoparticelle”, le discariche si vedono.



Nanopatologie

Le malattie portate dalle “nanoparticelle” che si insinuano nel nostro organismo sono chiamate “nanopatologie”. La materia è nuova e in fase di evoluzione (vedi http://www.nanodiagnostics.it di Stefano Montanari), ma ci sono ormai prove scientifiche sui seguenti rapporti di causa-effetto tra la presenza di “nanoparticelle” e le seguenti patologie:

* granulomatosi al fegato e ai reni: può portare il paziente in emodialisi cronica e generare tumori;
* interferenze fisiche e chimiche con il DNA: le cellule possono impazzire e creare tumori, il DNA   corrotto può portare alla generazione di bambini malformati;
* tumori causati da infiammazioni croniche generate dalla presenza delle “nanoparticelle” nell’organismo;
* trombosi e cardiopatie;
* contaminazione dello sperma.



Nano-particelle e Sindaci-Biancaneve

Quando si parla di inquinamento atmosferico spesso ci si riferisce alle PM10, ossia alle polveri sottili il cui diametro aerodinamico è al massimo di 10 mm (10 millesimi di millimetro). In base alla loro dimensione, il grado di pericolosità delle polveri sottili può essere così classificato (ricordiamo che più sono piccole più si infilano facilmente nel nostro organismo):

1. più grandi di 10 mm: di solito non avanzano oltre la cavità nasale, e per questo sono escluse dal conteggio delle PM10;

2. tra 3 e 10 mm: arrivano alla trachea e ai bronchi primari;

3. da 2 mm in giù: arrivano direttamente agli alveoli polmonari, ossia quei 300 milioni di minuscoli sacchetti dove terminano i bronchi e dove avviene lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno. Le polveri che finiscono negli alveoli possono passare nel sangue e, dal sangue, agli organi e ai tessuti dell’organismo(1) . Se ho fatto bene i conti, sotto 1 mm iniziano le “nanoparticelle (“Micro” è il prefisso per ordini di grandezza tra il milionesimo e il centomillesimo di metro; “nano” per quelli tra il miliardesimo e il diecimilionesimo di metro).

La legge pone un limite alla presenza delle PM10 pesandole: quando la somma del peso delle PM10 per metro cubo di aria supera determinati parametri, scatta l’allarme rosso.

Ora, se io dico che in un cesto ho un chilo di mele, in quel cesto posso avere 5 mele grandi, oppure 10 mele medie o anche 20 mele piccole che fanno sempre un chilo ma, siccome le mele, " tolta quella della Strega di Biancaneve" sono tutte buone, la cosa ha poca importanza: al massimo, ci metterò un po’ più di tempo a sbucciare 20 mele piccole invece che 5 grandi.

Purtroppo con le polveri sottili le cose stanno un po’ diversamente! Abbiamo infatti visto che le polveri più sono piccole più sono pericolose, e quelle piccole, ovviamente, pesano di meno. I politici che fanno le leggi, di conseguenza, quando si limitano a pesare le polveri senza dirci se quel peso è determinato da polveri grandi o polveri piccole, ci raccontano una mezza verità per rifilarci una balla intera: il peso totale delle polveri non dice nulla se non sappiamo che tipo di polveri sottili " grandi o piccole " arrivano a fare quel peso. E così i Sindaci-Biancaneve che vogliono rifilarci gli inceneritori ci faranno mangiare la mela avvelenata, pardon, respirare le polveri sottili più piccole, ossia le “nanopolveri”, nel pieno rispetto della legge.

A questo punto sorge spontanea una domanda: ma perchènon fanno una legge per tutelare la salute che non si limita a pesare le polveri sottili, ma le misura e le conta anche? Una bella riposta ce la da Stefano Montanari, Direttore Scientifico del Laboratorio Nanodiagnostics, che svolge studi e ricerche sull’inquinamento da polveri sottili: “le apparecchiature per fare ciò che servirebbe esistono ma sono costose e pochi enti di controllo ambientale ne dispongono, almeno al momento. Poi, se la valutazione fosse fatta giusta, impianti come le centrali elettriche a oli pesanti o a carbone, gli inceneritori, i cementifici (!¦) e le acciaierie, oppure apparecchiature come i filtri per i motori a ciclo Diesel, i FAP (!¦), si ritroverebbero con qualche gatta da pelare? (1).

Per chi volesse approfondire l’argomento, consigliamo la lettura di:

· (1) Stefano Montanari: IL GIRONE DELLE POLVERI SOTTILI, Macro Edizioni (www.macroedizioni.it);

· Marco Cedolin: GRANDI OPERE, Arianna Editrice (www.ariannaeditrice.it);

e dei siti: www.nanodiagnostics.it e www.europadeipoli.org: su quest’ultimo abbiamo aperto un’apposita sezione dedicata all’inceneritore che l’amministrazione Corgiat (PD) vuole costruire a Settimo Torinese.




*Consigliere Comunale del Movimento NO EURO