Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Euroschiavi, ovvero la tetra e inconsapevole schiavitù dell’uomo contemporaneo

Euroschiavi, ovvero la tetra e inconsapevole schiavitù dell’uomo contemporaneo

di Eugenio Orso - 30/07/2008

 

 

 

Bisogna rendersi conto dello scopo del denaro. Se pensate che è una trappola per acchiappare i gonzi, o un mezzo per sfruttare il pubblico, sarete ammiratori del sistema bancario operato dai Rothschild e dai banchieri di Wall Street. Se pensate che è un mezzo per estrarre profitti dal sudore del popolo, sarete ammiratori della borsa.

 

Questo sosteneva, molti anni fa, il più grande poeta americano del novecento – Ezra Loomis Pound – nei suoi celebri scritti economici, trattando dello scopo del denaro.

Pound, con semplici parole, ha ben descritto la nostra situazione e quella dei nostri padri, perché siamo noi i gonzi, invischiati nella subdola tela di ragno del sistema bancario, e siamo il popolo dal cui sudore si estraggono i profitti.

Di questo, però, la grande maggioranza è del tutto inconsapevole, o ne è consapevole soltanto parzialmente …

 

Marco Della Luna, serio e profondo studioso che spazia dall’economia alla psicologia, dalla storia al diritto, e il simpatico Antonio Miclavez, dalle buone doti comunicative, hanno fatto una grande e utilissima – pur se difficile – opera di contro-informazione, contribuendo a svegliarci dal sonno, popolato di illusioni e false certezze, in cui un potere bancario e finanziario obliquo, transnazionale e onnivoro, troppo a lungo ci ha sprofondati.

I due autori di Euroschiavi [Arianna Editrice], libro che è giunto alla terza edizione nel 2007, ci parlano dello strano e insidioso fenomeno del signoraggio, dalla parola seigneur che ha un vago sapore medioevale, inteso come un insieme di pratiche di non facile comprensione ma legalizzate, attraverso le quali il sistema bancario e finanziario si impossessano di quote sempre più rilevanti del prodotto sociale – ottenuto con il lavoro di noi tutti e riducendoci a schiavi che non sanno di essere tali – e come fonte di un dominio, sempre più stringente e oppressivo, sulle società umane.

Della Luna e Miclavez ci parlano di un’oligarchia spietata, per quanto insignificante da un punto di vista numerico, la cui origine del potere è nel concreto controllo della moneta e della dimensione finanziaria, la quale non assume il potere direttamente, mostrandosi in piena luce, ma si serve di camerieri politici ai vertici di organismi statuali svuotati di effettivi potere decisionali, di organismi sovra-nazionali e di accordi commerciali internazionali stabiliti ad arte, di banche centrali – qual è oggi, in effetti, la famigerata BCE, che ha l’esclusiva sull’euro – indipendenti dal formale potere politico, nonché si serve diffusamente dell’informazione e dell’informatizzazione, del diritto e della tecnoscienza, per consolidare ed estendere il suo dominio.

 

L’oligarchia che beneficia degli enormi profitti dovuti al signoraggio, per accrescerli ulteriormente ed estendere il controllo su di noi, ha inventato la moderna liberal-democrazia, dandoci l’illusione di essere liberi e di poter decidere del nostro futuro, il mercato che si auto-regolamenta e non vuole interferenze – fino alla sua ultima e più nociva versione, quella globale –, la funzionale ideologia neoliberista, affermatasi alla fine della “guerra fredda”, e ci costringe ad un lavoro sempre più forsennato, invasivo, angosciante, segnato da instabilità, concorrenza, precarietà, fiscalità insopportabile, estraendo dal nostro sudore e dalla nostra sofferenza i suoi guadagni usurai, basando il suo potere sulla manipolazione e sulla diffusa “ignoranza” di questi fenomeni, e non dandoci in cambio alcun vero e utile servizio, ma, anzi, ripagandoci con la distruzione progressiva dell’ambiente, l’infelicità, l’inflazione e l’impoverimento e, se funzionali ai suoi scopi, la distruttiva violenza della guerra o la repressione.

 

Per molti sarà stato stupefacente apprendere, leggendo Euroschiavi, che le banche centrali, cioè gli istituti che emettono la moneta, quella moneta che usiamo quotidianamente e che “non basta mai”, sono niente altro che organismi privati – come lo è la Banca d’Italia, partecipata dal ghota del sistema bancario e assicurativo nazionale, come lo è la Federal Riserve e la stessa BCE, i cui soci sono le banche centrali dei paesi europei – oppure che centinaia e centinaia di miliardi di euro [per la sola Italia circa la metà del prodotto del paese, come fanno notare Della Luna e Miclavez] se ne vanno nelle tasche di lor signori, con la scusa dell’emissione di moneta e della sua “cessione” agli Stati, i quali si indebitano automaticamente per acquistarla e pagare gli usurai delle banche centrali, e poi, afflitti da indebitamento crescente, ci opprimono con una fiscalità che tende sempre di più a diventare impossibile, sopprimendo progressivamente le garanzie dello stato sociale, liberalizzando e privatizzando tutto il possibile.

 

Dietro alla moneta non c’è più nulla, alcuna copertura effettiva in metalli preziosi, oro o argento che sia, ci fanno notare i due autori e quindi trattasi di puri pezzi di carta, nella forma delle banconote – pur se stampati ad arte e con sistemi che cercano di evitare le falsificazioni – i quali circolano soltanto sulla base della fiducia che noi, sprovveduti e tenuti volutamente all’oscuro dei sottostanti meccanismi, gli accordiamo.

Tale fiducia, frutto di disinformazione e condizionamento, nasconde le imponenti dimensioni della rapina detta, nel caso dell’emissione della moneta avente corso legale da parte delle banche centrali private, signoraggio primario – perché, come mettono bene in rilievo Della Luna e Miclavez nell’opera, ci sono trucchi contabili che consento di far sparire “il bottino” dai bilanci delle banche.

Sempre più spesso questo denaro neppure lo vediamo, essendo diffusa la forma elettronica che nasce dai click del computer.

Con le loro parole: Qui la questione è chi debba essere il proprietario del valore del denaro nel momento in cui viene emesso. Se questo proprietario è il popolo e per esso lo Stato, allora il popolo, lo Stato, non lo devono pagare, come invece lo stanno pagando.

E’, in sintesi, la cruciale questione della sovranità monetaria, della quale interi popoli e nazioni sono stati espropriati.

E pensare che quando il signore antico faceva battere moneta, oltretutto con il valore incorporato dovuto ai metalli preziosi, tratteneva per sé, a titolo di signoraggio, anche per coprire i costi di emissione e di estrazione dei minerali, un dieci per cento circa del valore, che costituiva una misura ragionevole …

 

Esiste un’altra gigantesca truffa, perpetrata dal sistema bancario a nostro danno, chiamata signoraggio secondario, che consiste nella creazione di moneta dal nulla – la così detta moneta contabile, o scritturale – nel momento in cui le banche concedono credito, avendo in precedenza incamerato qualche deposito.

Anche qui la garanzia è poca cosa, quasi inesistente, poiché attraverso la manovra delle “riserve obbligatorie” – ridotte al due per cento, o anche meno, della massa dei depositi – si consente alle banche di concedere crediti, lautamente compensati da interessi, pari a quasi cinquanta volte l’entità dei depositi gestiti.

Gli autori di Euroschiavi ci avvertono che la quantità di moneta contabile circolante nel mondo, legata alla concessione del credito da parte del sistema bancario, è circa dieci volte superiore a quella della moneta legale, oggetto del signoraggio primario.

Il mondo è quindi nelle mani del peggior “cravattaro” …

Instancabili, nella loro denuncia delle malefatte delle banche e delle potenti oligarchie che le possiedono, Della Luna e Miclavez trattano, nel libro, anche del caso italiano, delle piacevolezze di Antonio Fazio che era ai vertici di Bankitalia, del silenzio dei “comunisti” nostrani che davanti a questo flagello hanno taciuto e tacciono, del movimento No Euro sorto per reazione a questo stato di cose, nonché delle guerre fomentate delle banche per generare ulteriore indebitamento nei loro confronti e di molto altro ancora.

 

Il libro va assolutamente letto, essendo un’opera pregevole e sufficientemente completa – sicuramente la più completa e incisiva, in Italia, su questo spinoso tema – e va ben meditato, perché all’origine delle nostre sciagure e delle sciagure di un mondo ormai globalizzato, per volontà degli oligarchi-banchieri detentori del potere effettivo, c’è proprio il signoraggio, un diabolico meccanismo di rapina e di controllo che si auto-alimenta, spingendoci tutti verso il baratro della schiavitù.

 

Chiudiamo con le illuminanti parole dei nostri: Il debito pubblico che soffoca l’Italia e altri paesi si è formato perché lo Stato, anno dopo anno, per coprire il proprio disavanzo di bilancio […] anziché stamparsi il denaro da sé al costo industriale, lo comperava a debito dalla Banca d’Italia – restando indebitato per capitale e interesse. Ovviamente i governanti non fanno questa cosa tanto assurda per errore – la fanno perché questa frode è il business stesso dello Stato, anzi degli Stati. Essi fanno gli interessi dei banchieri, non quelli della collettività. Trasferiscono ricchezza dalla collettività che la produce ai banchieri privati che hanno il monopolio dell’emissione della valuta legale.