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Il capitalismo è nudo

di Paolo De Gregorio - 02/10/2008

 

Non leggo molto sulla crisi finanziaria americana e potrebbe darsi che io scriva cose già dette. Comunque ci sono alcuni punti fermi che non fa male ribadire:

-la crisi è frutto di deliberate operazioni speculative, molto rischiose, che a breve termine hanno dato grossi profitti ai gruppi dirigenti che le hanno promosse, in forma sofisticata e truffaldina al punto che nemmeno altri istituti finanziari di tutto il mondo compresero cosa veramente stessero comprando
-questo fatto dimostra come tutti i decantati, “serissimi”, istituti di controllo sulle attività bancarie e finanziarie, non abbiano avuto alcun ruolo nel prevenire il disastro
-è indecente e incredibile che Bush vada con il cappello in mano al Congresso a chiedere 700 miliardi di dollari che peserebbero sulle tasche dei cittadini americani, come se lui e i gruppi di potere a lui legati (sionisti in testa) non ci entrassero niente
-è indecente e incredibile che la magistratura americana, così inflessibile con negri e poveracci, non abbia fatto arrestare per bancarotta fraudolenta tutti i responsabili di questo imbroglio, e inquisito tutti i dirigenti degli organi di controllo
-è giusto negare a Bush i soldi che lui chiede, anche perché vi è una cifra analoga nel bilancio americano, che è quella che viene annualmente usata per l’enorme apparato militare, che invece deve essere destinata a risanare l’economia, perché è incredibile che i cittadini americani continuino a fidarsi di chi li ha gettati in guerre imperiali e ha come complici gli speculatori
-è la fine del capitalismo! Lo sostengono in molti. Io spero che sia la fine dell’imperialismo americano, che ha bisogno di enormi capitali che forse non ci sono più
-se il popolo americano si renderà conto da quali criminali è stato governato e chiederà che vengano processati e puniti severamente, magari potrà anche liberarsi dal non richiesto ruolo di gendarme del mondo e dalla globalizzazione, visto che negli Usa ci sono i saperi e i mezzi per essere totalmente indipendenti dal petrolio e da qualunque merce di importazione, e comunque nessuno avrebbe più l’interesse ad attaccare l’America, se la finisse di ingerirsi negli affari di mezzo mondo e smantellasse il suo apparato militare
-quanto all’Europa che ha subito questa truffa ai suoi danni, sarebbe ora che facesse due conti, e deducesse che non solo non ha alcuna convenienza all’alleanza con gli Usa, ma viene truffata e colpita nella sua autonomia e nel suo interesse ad integrarsi con le economie russe e mediorientali.
Oggi l’America decide con enorme arroganza la politica estera europea e trama per contrapporre USA+UE alla Russia, danneggiandoci gravemente
-il capitalismo ha mostrato la sua vera faccia con le sue truffe, le guerre preventive, la distruzione dell’ambiente, l’imbroglio che il “mercato” risolve il problema della fame, la sua logica di profitto a tutti i costi che vede gli industriali affidare i rifiuti tossici delle loro fabbriche alle mafie che li vanno a sversare nei campi coltivati.
Il disprezzo per la vita umana e per l’ambiente sono nel DNA del capitalismo e questa logica porta al fallimento e al collasso ambientale, come già osserviamo in tutto il mondo. La cosa necessaria è capirlo e pensare ad un suo superamento, passando dalla globalizzazione e dal grande modo di produrre, alle piccole produzioni locali legate al territorio, energeticamente dipendenti solo dalle rinnovabili. Il mondo si può aggiustare così!