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Baby pusher. Cocaina tra i minorenni: 13 anni l´età media del nuovo consumatore

di Federica Angeli - 02/10/2008



Boom dei baby spacciatori. Nei primi nove mesi dell´anno i carabinieri del Comando provinciale hanno arrestato 59 pusher minorenni, tre volte tanto rispetto al 2007, quando erano stati 20 i teenager finiti dietro le sbarre per detenzione e spaccio. Tra i 59 in manette non ci sono ragazzi con un´età inferiore ai 14 anni solo perché non sono anagraficamente perseguibili, non perché i militari non li abbiano sorpresi a vendere droga. Si abbassa anche l´età media del nuovo consumatore: da 16 a 13 anni. Una bustina si trova a 15 euro, un prezzo che rende la cocaina accessibile a tutti. Il fenomeno è trasversale: i baby spacciatori vengono dai Parioli e da Tor Bella Monaca. «Dati allarmanti», dichiara Vittorio Tomasone, responsabile del Comando di piazza san Lorenzo in Lucina.

Da consumatori precoci a baby spacciatori. Il passo è davvero breve. Si comincia a tredici anni assumendo cocaina e si diventa pusher di pasticche, acidi e marijuana, a quindici. A fotografare l´impennata di spacciatori minorenni nella capitale sono i dati del Comando Provinciale dei carabinieri che, in appena nove mesi, hanno arrestato 59 piccoli spacciatori. Di questi 49 sono romani.
Tre volte tanto rispetto al 2007: lo scorso anno infatti sono stati appena venti i teenager finiti dietro le sbarre per detenzione e spaccio. E della stima non fanno parte gli under 14, ma solo perché non sono anagraficamente perseguibili e non perché i militari non li abbiano sorpresi a vendere droga nelle piazze della città.
Numeri «inquietanti e allarmanti», secondo Vittorio Tomasone, responsabile del Comando di piazza San Lorenzo in Lucina, che da mesi si sta battendo per contrastare quello che i tecnici chiamano «consumo anticipato» di stupefacenti. «L´età dei consumatori - spiga il colonnello Tomasone - si è notevolmente e drammaticamente abbassata. Fino a tre anni fa l´età media di un giovane che si avvicinava a questo tipo di droghe pesanti, quali la cocaina, era 16 anni e questo già aveva creato allarme rispetto a studi condotti nel passato. Fino a 10 anni fa, infatti, l´età media del consumo anticipato era 17». Oggi invece si comincia a 13, 14 anni. E gli spacciatori, per andare incontro alla legge del mercato, si sono adeguati al nuovo consumo.
Ed eccoci agli arresti dei primi nove mesi dell´anno, ovvero sedicenni e diciassetteni che abitano dai Parioli a Tor Bella Monaca, sono di estrazione sociale elevata e medio-bassa; sono figli di professionisti ma anche di operai. Il fenomeno è dunque trasversale.
Ma quel che colpisce è che a gestire lo sballo dei minori siano i minorenni stessi. Una partita giocata tra loro, con le loro regole, i loro tribunali, le loro leggi di compravendita. Una schiera di giovanissimi pusher che nulla sa di `ndrangheta e del monopolio che l´associazione criminale ormai detiene sullo spaccio della polvere bianca, sia in Italia che nel resto d´Europa. E questa inconsapevolezza sui macroscopici meccanismi fa sì che una dose di «neve» venga spacciata anche a prezzi stracciati. «Una bustina di cocaina - dichiara ancora Tomasone - si trova anche a quindici euro. Parliamo appunto di mini-dosi. E questo ovviamente rende la sostanza alla portata di tutti». Altro discorso è quello della purezza: secondo gli esperti l´abbassamento del costo della sostanza viaggia di pari passo con un utilizzo maggiore di sostanze da taglio. Quello che i ragazzini dunque assumono è una piccola percentuale della sostanza richiesta (coca, piuttosto che hashish o pasticche) e quantità industriali di mannite, lidocaina, talco, gesso e via dicendo.
Ultimo dato di rilievo: nella classifica delle droghe trovate nelle tasche dei 59 teenager arrestati fino a settembre troviamo al primo posto l´hashish e la marijuana, seguite a breve distanza dalla cocaina. Solo una piccola parte dei baby pusher è stato arrestato per spaccio di pasticche, il cui traffico sulle piazze è ancora in mano ai maggiorenni.