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Resistenza Afghana: il ritiro degli eserciti invasori e’ l’unica soluzione del conflitto

di Emirato Islamico dell’Afghanistan - 14/10/2008


 

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10 Ottobre 2008

Gli americani, gli inglesi, e le Nazioni Unite, vanno adesso pubblicamente protestando che per la crisi in Afghanistan non vi e’ soluzione militare, che va ricercata una soluzione pacifica, e che occorre avere colloqui faccia a faccia con i Talebani. Se costoro avessero pensato a cio’ sette anni fa e non avessero invece scelto di invadere l’Afghanistan, se non avessero calpestato la santita’ e la dignita’ di questo paese, se non avessero martirizzato decine di migliaia di afghani innocenti, se non avessero tormentato entro oscure prigioni migliaia di afghani col pretesto di combattere il terrorismo, allora tali proposte avrebbero avuto un significato e qualche probabilita’ di venire ascoltate.

Sette anni fa l’Emirato Islamico dell’Afghanistan non andava attizzando focolai di guerra e di lotte, non intaccava o violava l’indipendenza e l’integrita’ territoriale di altri paesi, non ricorreva alla prepotenza ne’ spargeva il terrore in altre nazioni fuori dei propri confini. Al contrario, l’Afghanistan dava allora alla comunita’ mondiale garanzia di pace, di stabilita’, e di retto comportamento. Sono stati altri quelli che hanno scelto il cammino della prepotenza, della violenza e dell’aggressione, che hanno sconvolto il sistema di governo islamico sulla base di meri pretesti e di prove inconsistenti, che hanno adottato metodi di barbarie nei confronti dei funzionari e dei sostenitori dell’Emirato, che hanno torturato e ammazzato migliaia di afghani per le loro credenze islamiche e il loro attaccamento alla religione, e che sono ricorsi a tutti i crimini e misfatti possibili nella speranza di annientare i valori e gli ideali dell’Islam.

In questo periodo abbiamo anche potuto constatare l’atteggiamento sleale e manchevole delle Nazioni Unite, rimaste impassibili a guardare ognuno dei crimini e dei misfatti inauditi commessi dagli occupanti americani e dalla coalizione di invasione senza mai mostrare la minima pieta’ o compassione per il popolo e per la terra dell’Afghanistan. A loro volta, gli eserciti invasori non hanno mostrato alcun rimorso per l’assassinio in massa di civili innocenti che i loro incessanti e indiscriminati bombardamenti aerei hanno causato, ne’ compassione alcuna per le migliaia di prigionieri languenti nelle gabbie di Bagram, Kandahar e Guantanamo.

E ora che l’Emirato Islamico dell’Afghanistan nella sua incessante lotta per la difesa della santita’ di questo paese e’ giunto a un passo dalla vittoria, la comunita’ internazionale se ne viene con tutti questi atteggiamenti artificiali ed avanza pubbliche proposte di colloqui, nel tentativo di distogliere l’atten-zione del corpo nazionale dei Mujahiddin [guerriglieri] afghani. Comunque, indipendentemente da tali sviluppi gli eserciti invasori non riusciranno mai a ritardare in Afghanistan l’affermarsi della jihad [guerra santa] e della Ummah [comunita’ religiosa] musulmana.

L’Emirato Islamico intende mettere bene in chiaro che l’unica soluzione e la piu’ promettente via per risolvere il problema afghano e’ il ritiro incondizionato degli eserciti stranieri dall’Afghanistan e il rispetto dell’indipendenza della nazione afghana e della fede islamica. E’ certo che soltanto allora saranno restituiti all’Afghanistan la pace, la stabilita’ e la prosperita’. In caso contrario tutte le affermazioni e gli slogans resteranno cose vuote, senza alcun frutto e inefficaci.

Se gli americani, gli inglesi, e le Nazioni Unite che stanno ai loro ordini, vorranno mantenere in Afghanistan gli eserciti di 38 nazioni e contemporaneamente assicurarvi la pace e la riconciliazione nel modo che piace a loro, sappiano che stanno solo sognando una vana e immatura fantasia.

Emirato Islamico dell’Afghanistan