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Siria e Libano vicini alla “normalizzazione” diplomatica

di c.m.m. - 15/10/2008




Siria e Libano sono più vicine che mai.

Oggi a Damasco è arrivata la delegazione di Beirut, guidata dal ministro degli Esteri Ramzi Salloukh, per incontrare il presidente siriano Bashar al-Assad e discutere dell’instaurazione di relazioni diplomatiche tra I due Paesi.

Solo ieri il presidente al-Assad aveva invece emanato un decreto con cui venivano ufficialmente instaurate relazioni diplomatiche tra la Siria e il Libano e con cui si prevedeva la prossima creazione di un’ambasciata a Beirut.

Come riportato dalla Sana, l’agenzia stampa ufficiale di Damasco, il decreto presidenziale prevede "l’instaurazione di relazioni diplomatiche tra la Repubblica araba siriana e la Repubblica libanese e la creazione di una missione diplomatica a livello di ambasciatori nella capitale libanese Beirut".

L’annuncio della data ufficiale in cui sarà sancito il riavvicinamento diplomatico e nella quale verranno aperte le rispettive ambasciate è atteso a ore, probabilmente al termine del vertice.

Pace recente

Con gli ultimi gesti conciliatori, Damasco e Beirut danno seguito agli impegni presi ad agosto nel corso del vertice tra Assad e il presidente della Repubblica libanese Michel Suleiman.

Allora le due parti si accordarono per instaurare rapporti diplomatici reciproci, accogliendo anche le richieste libanesi di demarcare in modo definitivo il confine comune e fare luce sulla sorte dei prigionieri libanesi in Siria.

Dal momento della loro indipendenza dalla Francia (1943 per il Libano e 1946 per la Siria) infatti i due Paesi non hanno mai avuto relazioni diplomatiche.

Per lungo tempo la Siria ha anzi dominato politicamente e militarmente il vicino, mantenendo le sue truppe in territorio libanese fino al 2005, quando l’assassinio dell'ex premier libanese Rafiq Hariri (di cui la stesso Damasco è stata accusata) e le conseguenti pressioni dell’opinione pubblica libanese e della comunità internazionale la spinsero al ritiro.

Anche il deciso rifiuto siriano di aprire una rappresentanza diplomatica a Beirut è stato visto come un mancato riconoscimento della sovranità e dell’indipendenza del Libano.

Il riavvicinamento tra le due parti, dunque, è storia recente.

Negli ultimi mesi, in particolar modo, Damasco e Beirut hanno mostrato la volontà di superare i vecchi contrasti e di normalizzare i propri rapporti, sancita dall’incontro di agosto tra i due capi di Stato.

La tensione è salita nuovamente a settembre, con il dispiegamento di 10mila militari siriani al confine settentrionale del Libano, che ha fatto sorgere il timore di una nuova invasione, ma ciò non ha impedito di portare avanti il processo di riconciliazione, oramai vicino al suo coronamento.