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La Russia in asfissia per mancanza di liquidità

di Fabrice Nodé-Langlois - 17/10/2008

 

Le due borse di Mosca sono cadute di circa il 10% mercoledì. Lo Stato è pronto a mobilitare il denaro del petrolio per riacquistare azioni.

Mosca -  la crisi del credito accelera in Russia.

Le banche non sono più le sole a mancare di liquidità. L' aviazione e l' automobile non fanno più fronte alle loro scadenze. Mentre il prezzo del barile di petrolio continua a cadere, i giganti degli idrocarburi penano a rimborsare i loro debiti.

Il cocktail party è diventato troppo amaro per gli investitori. Fuggono dalla borsa di Mosca, dove le quotazioni sono state di nuovo sospese ieri, per un'ora. L' indice Micex ha terminato la seduta a - 8,06% e la RTS a - 9,26%. Al contrario della crisi bancaria russa del 1998, che spogliò centinaia di migliaia i piccoli risparmiatori, quella del 2008 tocca innanzitutto i più ricchi. L' agenzia Bloomberg quantificava, alla fine della scorsa settimana, in 237 miliardi di dollari i deprezzamenti accumulati di venticinque più grandi patrimoni della Russia.

170 miliardi di dollari di aiuti

Incapace di fare fronte alle proprie scadenze, le più grandi imprese russe fanno appello allo Stato. Ieri, è stato il turno dei dirigenti del settore dell’automobile (AvtoVaz, Gaz, Kamaz) di richiedere al potente Vice-Primo Ministro, Igor Setchine, aiuti da 270 a 830 miliardi di euro. D'altra parte, le lavagne rischiano di inchiodare a terra nove società aeree regionali, debitrici dell’agenzia federale della navigazione aerea. Nel settore bancario, dopo il salvataggio da parte dello Stato di Sviazbank e Kit Finans, il 31° ente creditizio del paese, Globex, potrebbe a sua volta essere aiutato. Fra i debitori presi alla gola, i quattro giganti degli idrocarburi, Gazprom, Rosneft, TNK-BP e Loukoil (70% e 90% della produzione di petrolio e di gas) sono in prima linea. Secondo il giornale Kommersant, hanno richiesto sabato a Vladimir Poutine 9 miliardi di dollari che la banca di sviluppo (VEB) accorderà loro sotto forma di prestito. Ieri i loro corsi in borsa sono sprofondati: - 10% per Gazprom, - 10,5% per Rosneft. Il Ministro delle Finanze, Alexeï Koudrine, ha appena rivisto al ribasso le previsioni di crescita, al 5,7% per il 2008 (contro il 7,8% di luglio), ed al 5,5% per il 2009. Il governo ha annunciato un piano di sostegno all’economia che supererebbe i 170 miliardi di dollari. Esso dovrebbe destinare 6,8 miliardi di dollari, da uno dei suoi due fondi petroliferi, per il riacquisto delle azioni sul mercato russo.

 

 Le Figaro – trad. Di G.P.