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Gaza sopravvive grazie alla fiorente “industria” dei tunnel

di Carlo M. Miele - 20/10/2008



Le Nazioni Unite in un recente rapporto li definiscono una vera e propria “industria”. Si tratta delle centinaia di tunnel sotterranei costruiti tra la striscia di Gaza e l’Egitto per aggirare il blocco israeliano e portare nell’enclave i beni di prima necessita.

Le gallerie di Gaza - afferma l’agenzia di stampa Onu Irin – sono diventate un’ancora di salvezza per i quasi due milioni di palestinesi della Striscia.

Secondo Israele, la funzione principale di questo sistema di “infrastrutture” è quello di importare armi, che finiscono nelle mani di Hamas, la formazione islamica che dal giugno dello scorso anno detiene il potere nella Striscia.

Stando ai resoconti dei media indipendenti, tuttavia, l’attività riguarda migliaia di persone, e garantisce alla popolazione palestinese l’approvvigionamento di ogni tipo di prodotto, compreso il cibo e il carburante. Beni altrimenti introvabili a causa della chiusura dei valichi ufficiali, come quello di Karni, Sufa e Kerem Shalom.

Col perdurare del blocco israeliano, il giro di affair costituito dai tunnel è andato via via crescendo. Il mese scorso le autorità di Hamas hanno introdotto una normativa che regola le licenze e il controllo del commercio di contrabbando con l’Egitto.

Tra le condizioni poste, vi è quella di garantire degli standard minimi di sicurezza. Una conseguenza dell’incremento dei traffici via tunnel, infatti, è stato l’aumento degli infortuni e delle morti.

Secondo il Centro per i diritti umani di Gaza al-Mezan, solo quest’anno si sono registrate 39 vittime negli incidenti avvenuti nelle gallerie. Gli ultimi due sono morti un paio di giorni fa, quando le bombole di gas che stavano trasportando sono esplose all’interno del tunnel, nei pressi del confine egiziano.

“Il deterioramento degli standard di vita e i livelli di disoccupazione e di povertà senza precedenti – afferma l’ong al-Mezan in un comunicato - stanno portando molti giovani a rischiare la vita allo scopo di sopravvivere”.

Di fatto, col permanere del blocco israeliano, il commercio via tunnel costituisce per Gaza uno strumento di vita indispensabile.

Le stesse organizzazioni internazionali di assistenza ammettono - nel rapporto dell’agenzia stampa Onu - che i beni che acquistano nell’enclave per la successiva distribuzione ai beneficiari provengono dall’Egitto via tunnel.

Secondo stime recenti, citate sempre dalle Nazioni Unite, il business proveniente dai tunnel ammonta a più di un terzo dell’attività economica complessiva della Striscia.

(fonti: Osservatorio Iraq, Irin News, Bbc News)