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Centrali nucleari, rottamazione delle auto e ambiente in cui vivere

di Giorgio Gustavo Rosso - 20/10/2008



Ci sono infinite possibilità e scelte di fronte a noi. In particolare
possiamo continuare a vivere secondo il modello che abbiamo seguito per
millenni e anche negli ultimi cento anni, oppure cercarne dei nuovi. Il
modello finora prevalente è quello dell'uomo animale predatore, che
uccide, violenta e riduce in schiavitù il più debole. Due guerre
mondiali, tante guerre coloniali dall'Africa all'Iraq e l'Afghanistan,
passando per il Vietnam. Miliardi di esseri umani che vivono
miseramente, ma forse sarebbe meglio dire sopravvivono miseramente. E
aree sempre più grandi del pianeta, mari e oceani, foreste e boschi,
laghi e fiumi, pianure e montagne sempre più malate e malridotte.
Megalopoli invivibili, che si espandono come un tumore, una metastasi
inarrestabile, coprendo ogni spazio con catrame e cemento, insieme a
grandi opere di ogni tipo, descritte come straordinarie realizzazioni
tecnologiche, quando sappiamo che ormai da tempo che vengono decise solo
per arricchire chi le costruisce.
Al predatore interessa solo l'arricchimento personale immediato. Il
predatore è senza morale e perciò agisce senza scrupoli di provocare
morti e distruzioni, malattie e inquinamento. Il predatore banchiere
rovina i suoi clienti senza alcun rimorso. Il predatore costruttore
progetta metropoli disumane. Il predatore che va al governo sceglie le
grandi opere, le centrali nucleari, la rottamazione delle auto. Il
politico predatore agisce senza scrupoli: sguazza costantemente nella
menzogna e nella corruzione. Banchieri, imprenditori, governanti e
politici, manager e funzionari che vivono e lavorano secondo il modello
del predatore agiscono con evidenza in maniera criminale, perché sono
dei criminali, ma al tempo stesso sono stimati e riveriti perché hanno
costruito un sistema di leggi e di consuetudini che li mette al riparo
dalla giustizia.
L'uomo che riesce ad andare oltre il suo istinto animalesco di predatore
può orientare la sua vita verso valori differenti. Invece di
sottomettersi a qualche religione ideata per mantenere i popoli
nell'ignoranza e nella superstizione, può offrire spazio, importanza e
nutrimento alla propria parte spirituale. Invece di sottomottersi a
qualche ideologia politica o sociale, culturale o scientifica può
coltivare la propria libertà di pensiero e riconoscere e rispettare
quella degli altri. Invece di considerare l'altra/o una possibile preda
e agire di conseguenza, può considerare l'opportunità di costruire
rapporti di amore e solidarietà, stima e fiducia, sincerità e onestà.
Chi abbandona il modello del predatore sceglie di amare il prossimo suo
come se stesso. Sceglie e decide ciò lo rende felice e al tempo stesso
non nuoce agli altri, anzi offre vantaggi e benefici, a breve e a lungo
termine anche per gli altri. Ha cura, protegge e difende la propria
famiglia e la comunità di cui fa parte e il territorio che lo ospita e
lo nutre.
Chi ama il prossimo suo come se stesso mette le persone prima del denaro
e del potere, la felicità dei bambini e la serenità degli anziani prima
dei profitti in borsa, la protezione dei boschi e dei fiumi prima della
produzione delle fabbriche. E nel far questo si dimostra molto più
intelligente e lungimirante del predatore, che è incapace di riconoscere
quante volte è a sua volta preda degli altri predatori.
Invece di essere gli schiavi operai delle grandi opere possiamo
riprogettare e ricostruire città e quartieri capaci di accogliere
comunità gioiose e sapienti.
Invece di costruire mostruose centrali nucleari, simboli di disumana
stupidità possiamo ridurre e modificare il consumo di energia,
eliminando la necessità del nucleare e giocare o passeggiare nelle
immense aree destinate alle centrali.
Invece di rottamare l'auto o ogni altro oggetto, possiamo utilizzarlo
meno e con più cura, e mandare alla rottamzione l'attitudine a vivere
per consumare e gettar via ogni cosa a gran velocità.
Invece di essere preda dei pubblicitari e identificarci con ciò che
siamo capaci di comprare, possiamo scegliere di essere ciò che siamo
davvero.

P.S. Banchieri, imprenditori, governanti e politici, manager e
funzionari ci dicono che centrali e inceneritori sono perfetti e sicuri,
belli e gradevoli: proponiamo di costruire la prima nuova centrale
nucleare nella Costa Smeralda e un bell'inceneritore accanto a Montecitorio?