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Il ruolo della Libia nel nord Africa e nel Mediterraneo (incontro pubblico)

di redazionale - 21/10/2008




Meno di 300 chilometri separano l'Isola di Lampedusa, punto più meridionale d'Italia, da Tripoli, capitale della Libia. Anticamente, la Libia fu parte dell'Impero Romano, e tornò sotto il controllo italiano nel 1912 (proprio gl'Italiani, nel 1934, diedero al paese – prima storicamente diviso in Tripolitania, Cirenaica e Fezzan – il suo nome attuale, riprendendolo da quello che i Greci davano all'intera costa nordafricana). La Libia fu, nel corso dell'ultima guerra, il principale teatro di guerra per l'Italia, che la perse de facto nel 1943 e de iure nel 1947. Ancora oggi l'italiano è usato nel Paese, assieme all'inglese, per le relazioni estere ed i commerci: l'Italia è il principale mercato d'esportazione per le merci libiche (ne assorbe quasi il 40%). La Libia, dal canto suo, è un paese di grande interesse per una nazione come la nostra, che importa gran parte delle risorse energetiche dall'estero: Tripoli possiede infatti le più grandi riserve petrolifere dell'Africa e l'ENI ne è uno dei principali acquirenti.
I legami geografici, storici, culturali, economici tra Italia e Libia sono evidenti: eppure il paese maghrebino risulta assai poco conosciuto dagl'Italiani. Recentemente un evento di grande importanza ha però contribuito a rinforzarne l'interesse: in agosto il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha siglato col colonnello al-Qaḏḏāfī un accordo che pone fine al contenzioso sul periodo coloniale ed apre ottime prospettive di cooperazione tra Roma e Tripoli.
La rivista Eurasia è nata sul finire del 2004, con l'intento di stimolare la ricerca in campo geopolitico e diffondere questa disciplina. A differenza delle altre pubblicazioni del settore, Eurasia s'è impegnata ad affermare un approccio più scientifico alle questioni internazionali, dando inoltre molto spazio a studi di materia storica ed etnografica nella convinzione che le dinamiche geopolitiche mondiali non rispondano esclusivamente a meri fattori materiali e contingenti (che pure non sono affatto ignorati dalle sue analisi). Fedele al principio del pluralismo e della dialettica come motore dello sviluppo d'ogni scienza e disciplina – principio da riaffermare
tanto più fortemente in epoca d'appiattimento universale e spesso acritico su poche teorie dominanti – Eurasia ospita nelle sue pagine interventi di vari studiosi, accademici, giornalisti, analisti, diplomatici e militari, dall'Italia e dall'estero, senza porre alcun condizionamento “editoriale” se non quello d'attenersi alle regole d'oggettività, chiarezza ed incisiva ricerca del cuore stesso delle questioni in esame.
Eurasia non offre cronache superficiali, ma analisi che tentano sempre di risalire alle grandi dinamiche che fanno da sfondo a tutte le questioni internazionali contemporanee: suo scopo principale non è descrivere, bensì spiegare ed interpretare. Eurasia, rivista di studi geopolitici dall'ottobre 2004, con cadenza trimestrale, ha pubblicato 14 numeri dedicati a temi come la Turchia, l'Islàm, la Russia, la Cina, l'India, le migrazioni, l'Europa, l'America indiolatina, il diritto internazionale, l'Iran e, da ultimo, il nuovo ciclo geopolitico che si profila all'orizzonte e che ha definito come “Il tempo dei continenti”. Nel contempo ha organizzato ed organizza incontri pubblici ed un ciclo di seminari: dopo un seminario torinese sul Caucaso ed uno milanese sulla frammentazione politica del mondo contemporaneo, il ciclo 2008-2009 fa tappa a Reggio Emilia per affrontare proprio il tema della Libia.


I RELATORI:

Giovanni Armillotta: dottore magistrale in scienze politiche all'Università di Pisa, dottore in storia, istituzioni e relazioni internazionali dell'Asia e dell'Africa moderna e contemporanea all'Università di Cagliari. È direttore responsabile della rivista di studi extraeuropei "Africana"; collabora con numerose pubblicazioni, tra cui "IJAS" (Columbia University), "Balkanistica" (University of Mississipi), "Limes", "Nuova Storia Conteporanea", "L'Osservatore Romano", "Rivista Marittima" e “Eurasia”

Claudio Mutti: redattore di “Eurasia”, vanta una lunga bibliografia di contributi a riviste (tra le altre, “Quaderni di studi indo-mediterranei”, “Soyombo”, “Africana”, “Pagine libere”, “Storia verità”, “L'Italia settimanale”) e libri tradotti e pubblicati anche all'estero. In numerosi saggi s'è occupato di Islam e paesi musulmani

Luca Tadolini: direttore del Centro Studi Italia


SEMINARIO: “Il ruolo della Libia nel nord Africa e nel Mediterraneo”
Sabato 25 ottobre 2008, ore 10.00
Albergo delle Notarie, Via Palazzolo 5 – Reggio Emilia
Ingresso libero
Con il patrocinio del Centro Studi Italia, Seminari di Eurasia 2008-2009

per informazioni: direzione@eurasia-rivista.org