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La vittoria dei Talebani

di Massimiliano Viviani - 23/10/2008

    

Il generale britannico Carleton Smith ha ammesso - verosimilmente a denti stretti - che l'unica possibilità rimasta agli forze occidentali in Afghanistan è di dialogare con i Talebani, perchè vincere oramai è ragionevolmente un'utopia. Ed è pure irrealistico arrivare a una situazione pacificata: "Credo che aspettarsi di lasciare un Paese in cui non ci siano piu' bande di uomini armati che si spostano da un posto all'altro sia probabilmente inverosimile."
Sì, perchè negli ultimi tempi gli attacchi dei talebani in Afghanistan si sono fatti molto più intensi. E in sostanza gli occidentali si stanno ri-accorgendo che quella in afghanistan non è una missione di pace, bensì una guerra vera e propria.
Come condizione per trattare con gli occidentali i talebani chiedono il riconoscimento politico internazionale, una data per il ritiro delle truppe e il rilascio dei prigionieri. Solo così porrebbero fine alle ostilità. Ma gli americani non accetteranno mai, perchè questo significherebbe una sconfitta su tutto il fronte. Che sarebbe poi ammettere la verità.
Intanto da noi continua il festival mediatico dell'ipocrisia: l'altro ieri un'operatrice umanitaria assassinata, prima ancora il famoso caso dell'assassinio della poliziotta simbolo del riscatto femminista...
Casi deplorevoli, niente da dire, ma se si vuole evitare la farsa del "terrorismo talebano" contrapposto alla nostra "missione di pace" occorre pensare che non si può portare la guerra in un Paese e aspettarsi da parte di chi viene attaccato riguardi particolari nei confronti di persone che, per quanto inermi, sono pur sempre portatori di una mentalità a loro estranea e che loro non sopportano, e di valori di cui nessuno in Afghanistan ha mai sentito il bisogno. In una guerra purtroppo ci sta anche questo. E chi va sul posto, lo sa.
Casi di vigliaccheria? E' vero. Ma per giudicare bene però occorre dare un'occhiata al bollettino (fonte Ansa) delle vittime dei "cattivi". Ecco i casi più recenti."20 ottobre: la Nato rivendica l'uccisione di oltre 20 presunti talebani in un'operazione", dove il "presunti" è significativo e non richiede commenti. "16 ottobre: morti almeno 15 bambini e 3 donne nel raid portato da aerei delle forze internazionali". I 15 bambini probabilmente sarebbero diventati da grandi dei talebani: nessuno lo fa apposta ma in fondo non tutto il male viene per nuocere. Le 3 donne invece contano per le pari opportunità che vigono in Occidente. "9 ottobre: l'esercito statunitense ha reso noto di aver ucciso oggi 12 militanti talebani in Afghanistan, ma gli abitanti di un villaggio nelle vicinanze hanno denunciato la morte di 10 civili." E forse gli abitanti dei villaggi sono un po' meglio informati. "9 ottobre: il Comando centrale Usa ammette che il bilancio delle vittime civili del raid aereo americano dello scorso 22 agosto contro il villaggio afghano di Azizabad e' piu' di quattro volte superiore a quanto sostenuto in un primo momento dal Pentagono." Ovvero i 5 civili già diventano 20. Ma quelli del posto dicono 90 (tra cui 50 bambini). E gli osservatori Onu confermano.
Da tenere presente in vista del prossimo caso mediatico sulla slogatura di una caviglia di un soldato italiano.