Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Argentina, la peronista Kirchner nazionalizza i fondi pensione privati.

Argentina, la peronista Kirchner nazionalizza i fondi pensione privati.

di Alessandro Grandi - 23/10/2008

 
Argentina, la Kirchner nazionalizza i fondi pensione gestiti dai privati. E' solo l'ultima mazzata alla vecchia politica di Menem che aveva privatizzato di tutto e di più

Il governo argentino della presidente Cristina Kirchner sembra proprio non aver avuto scelta: basta con il sistema di assistenza e pensioni private voluto dall'ex presidente Menem nel 1994. Adesso si procederà con la nazionalizzazione dei fondi pensionistici. Dopo la diffusione della notizia in Argentina c'è stato un sostanzioso calo delle borse.

Una notizia bomba che arriva come un fulmine a ciel sereno e che lascia anche abbastanza perplessi. Ma tant'è. Troppo alti i rischi, secondo la Kirchner, per i dieci milioni di sottoscrittori che avevano affidato il loro futuro al “privato”. Soprattutto perchè i fondi erano nelle mani delle banche. In particolare in alcuni importanti istituti europei. Come nel caso del Bbva (Banco di Bilbao) che forse, secondo alcuni quotidiani argentini, sarà l'unico che perderà interessi rilevanti. Infatti il volume d'affari dei fondi pensione privati si aggirerebbe, secondo i dati emersi negli ultimi giorni, intorno ai 22 miliardi di euro. Una cifra davvero considerevole.

Ritorno al passato. I fondi dal privato entreranno in un fondo pubblico che avrà regole uniche per liquidazioni e pensioni, appunto sotto controllo statale. Una spallata definitiva alla vecchia politica di Menem che ha privatizzato praticamente tutto quello che gli passava per le mani, senza fare i conti con i possibili danni futuri. Cosa che sembra invece aver bene in mente la Kirchner. La sua decisione, infatti, “era necessaria per contrastare l'impatto negativo che la crisi finanziaria mondiale ha avuto sulle pensioni”, come ha ricordato al Congresso in un progetto di legge. Non solo. Secondo la presidente argentina è finita “l'epoca politica del saccheggio” portata avanti senza troppi scrupoli dagli amministratori degli anni '90.

Dati. Il settore pensionistico privato riguardava quasi 10 milioni di sottoscrittori per un giro d'affari che si aggirava intorno ai 22 miliardi di euro. Adesso le cose cambieranno e quei lavoratori che avevano deciso di affidare il fondo pensione al privato si andranno a sommare ai quasi 5 milioni di affiliati al sistema pensionistico pubblico. Tutto questo, all'unico scopo di difendere i pensionati, andrà a formare un regime statale unico nominato Sipa (Sistema Previsional Argentino). Dunque, se nell'ultimo anno l'Administradoras de Fondos de Jubilaciones y Pensiones (Afjp, il sistema pensionistico privato), ha accumulato perdite intorno al 20 percento, potrebbe accadere che in futuro non sia in grado di pagare le pensioni. Già oggi circa 500 mila persone che avevano in passato aderito ai programmi privati si ritrovano nelle tasche meno soldi. Proprio per questo motivo sarebbe intervenuto lo Stato.

Polemiche. La notizia come già detto, è arrivata così di punto in bianco. E ha generato subito polemiche soprattutto nei banchi dell'opposizione che ha subito accusato la presidente di voler utilizzare i fondi statalizzati (si parla di 30 miliardi di dollari) per fini politici. E hanno fatto sapere di essere pronti a dare battaglia. Come ha detto la rappresentante di Coalicion Civica, Elisa Carrio: “Il problema è l'intenzione del governo. Una cosa è una riforma seria, un'altra è usare scuse per impossessarsi di quella somma”.