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Inetti e farabutti affrontano il crac con i nostri soldi

di Massimo Fini - 29/10/2008

Da settimane Berlusconi, Tremonti, i ministri, i banchieri, gli economisti, i grandi imprenditori, i commentatori specializzati ci martellano ossessivamente invitandoci ad ‘‘avere fiducia’’. Ma
perchè dovremmo avere fiducia?
Ernesto Gola, Milano


GIÀ, PERCHÈ dovremmo ‘‘avere fiducia’’? Quando mai qualcuno di costoro ci aveva avvertito, o almeno fatto discretamente capire, che era in circolazione una ‘‘bolla speculativa’’ di tali sproporzionate dimensioni? Le cose sono due. O non avevano capito nulla di quanto stava avvenendo pur avendone avuto tutto il tempo (la crisi dei mutui americani, i cosidetti ‘‘subprime’’, è dell’agosto dell’anno scorso) e allora, dato i mestieri che fanno, sono degli inetti. O sapevano e allora sono dei farabutti. Siamo arrivati a un pelo che i nostri depositi, conti correnti, cioè i nostri soldi depositati nelle banche non con intenti speculativi ma semplicemente perchè li custodissero per metterli al riparo dai topi di appartamento e dei ladri (non avevamo capito che i ladri più pericolosi erano proprio loro, i banchieri e i loro reggicoda politici) si volatilizzassero in un amen portandoci via i risparmi di una vita di lavoro. Questo sarebbe successo se nella notte fra il 28 e il 29 settembre il governo tedesco non avesse deciso di correre in soccorso della Hypo Real Estate- Depfa, una delle maggiori banche europee di finanziamento alle attività commerciali e al settore pubblico, in cui si era aperto un buco di 50 miliardi di euro. E adesso ci tocca anche ringraziare questi signori, questi inetti o peggio, per averci ‘salvato’. Con i soldi dei contribuenti. Con i nostri soldi. Come sempre.