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Iraq, Improvviso aumento dei prezzi a Mosul, mentre si ammassano le truppe per una nuova offensiva

di Jarir Mohammed - 29/10/2008

Iraq, Improvviso aumento dei prezzi a Mosul, mentre si ammassano le truppe per una nuova offensiva



Il governo sta ammassando le truppe nella tesa Mosul, in preparazione di una offensiva su vasta scala, per sottomettere la città del nord, che è la seconda dell’Iraq dopo Baghdad [in effetti, la terza NdT], con quasi due milioni di abitanti.

Migliaia di soldati con armamenti pesanti sono già stati schierati all’interno della città, in particolare nella parte ovest, e hanno messo su un numerosi checkpoint e isolato quartieri, in cerca di sospettati.

Sarà la terza offensiva militare massiccia nella città in un anno. Le due precedenti, alle quali hanno preso parte truppe di occupazione Usa in gran numero, non sono riuscite a pacificarla.

In città, la sicurezza si è deteriorata, nonostante la presenza di migliaia di miliziani kurdi – noti come i Peshmerga. Una campagna diretta contro i cristiani, che finora è stata limitata alle zone controllate dai kurdi, ha costretto oltre 2.500 famiglie cristiane a fuggire.

La paura che in città si ricominci a combattere ha spinto i residenti ad accumulare provviste di cibo e altri generi essenziali.

I costi dei trasporti sono andati alle stelle: da 30.000 dinari al mese a più di 60.000. L’aumento improvviso delle tariffe, e i coprifuoco temporanei imposti in alcuni distretti, nonché la chiusura delle strade principali, hanno costretto molti dipendenti e studenti a restare a casa.

Mahmud Abdulwahid, un insegnante in pensione, dice che le strade principali della città sono chiuse al traffico, e che ciò rende difficile agli impiegati statali arrivare ai loro uffici, e agli studenti raggiungere i corsi.

Una dipendente dell’università di Mosul, che non vuole che venga fatto il suo nome, dice che nella situazione attuale non riesce ad arrivare al campus.

Muyaser Khalil dice di essere preoccupato che la nuova offensiva possa durare a lungo, aggravando gli stenti di cui sta soffrendo Mosul.

Molti negozi sono chiusi, perché i proprietari non possono uscire di casa, a causa della chiusura temporanea di molte strade della città.

Mentre i residenti accumulano provviste, i prezzi dei generi essenziali sono saliti alle stelle: un chilo di crema di latte di bufalo, una specialità di Mosul  che per molte famiglie è quasi una cosa di cui non si può fare a meno, è aumentato improvvisamente da 14 a 17.000 dinari.

Un dollaro equivale a 1.200 dinari. La carne è aumentata da 10.000 a 14.000 dinari.

In Iraq, lo stipendio medio di un impiegato statale è di circa 300 dollari, ma la disoccupazione è dilagante, e a Mosul, secondo le stime è attorno al 50%.


(Traduzione di Ornella Sangiovanni)

Articolo originale Azzaman