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Un futuro senza luce?

di Maurizio Pallante - 02/11/2008

                   

          

Maurizio Pallante è uno scrittore di argomenti di divulgazione scientifica così onesto e coraggioso da contestare “ verità “ pseudo scientifiche affermate da nomi famosi, sostenendo in alternativa altre “ verità “ e dimostrandone la fondatezza. Cercheremo di sintetizzare  il suo libro in base alle sue affermazioni, comprovate da fatti reali citati.            Citiamo, dopo l’ottima e seria introduzione di Beppe Grillo :  1 ) Dai capitoli dall’1 al 4 : COME EVITARE I BLACK OUT SENZA COSTRUIRE NUOVE CENTRALI : - A pag. 16 : …” il ministro Marzano ..diceva : “ il black out ( avvenuto il 26 Giugno 2003, n.d.r. ) dipende dal fatto che invece noi non costruiamo nuove centrali per l’opposizione delle popolazioni per cui “ dobbiamo togliere agli enti locali la possibilità di costruire nuovi impianti sul loro territorio. “- A pag. 17 : la risposta dell’Autore è  …” La risposta più evoluta tecnologicamente e più conveniente dal punto di vista economico è quella della riduzione degli sprechi, delle inefficienze e degli usi impropri in modo da ridurre la domanda senza ridurre il benessere. “… Le innovazioni tecnologiche che accrescono l’efficienza energetica, consentendo di ridurre la domanda di energia senza diminuire il benessere, sono moltissime e, allo stato attuale dell’arte, possono tagliare i consumi fino al 50 % . “( !! )-  A pag. 20 : “ La diffusione di queste tecnologie attuerebbe un gigantesco trasferimento di denaro dall’acquisto di prodotti petroliferi al pagamento di salari e stipendi in quei settori produttivi che riducono i consumi di prodotti petroliferi. “-         A pagg. 22, 23 : “ Il secchio bucato è una immagine molto  fedele dei modi in cui usiamo l’energia. Più della metà se ne va in sprechi, inefficienze ed usi impropri.”… ESEMPI :“ Se la legge tedesca non consente di superare i 70 chilowattora per metro quadrato all’anno per riscaldare gli ambienti ed in Italia ( dove fa ben più caldo ) se ne consumano da 150 a 200, vuol dire che dalla metà ai due terzi dell’energia termica prodotta nel nostro paese viene sprecata.Poiché il riscaldamento degli ambienti assorbe circa un terzo dei nostri consumi di fonti fossili, almeno un 15 % fuoriesce dai buchi del secchio.. “ a causa delle sole perdite di riscaldamento !-         A pag. 23 : “ un altro 33 % delle fonti fossili che importiamo viene utilizzato per produrre energia elettrica in centrali che hanno un rendimento medio del 35 % “ cioè viene sprecato il “ 65 % sotto forma di calore inutilizzato “ ma lo standard con cui si costruiscono le centrali oggi arriva al 55 % ( !! )“ Ancora maggiore è l’efficienza della micro-cogenerazione diffusa…. “ nella quale “ il potere energetico del combustibile viene sfruttato al 94 %  “ !!... “ Ciò vuol dire che almeno un altro 15 % dell’energia che utilizziamo fuoriesce dai buchi del secchio” cioè dall’energia ancora contenuta nei fumi ( !! )  “ Nell’autotrasporto, la terza grande voce che assorbe il restante dei consumi di energia, si può fare ancora di più … (infatti esistono già, sotto forma di prototipi, autovetture di media cilindrata che percorrono 100 chilometri con un litro di benzina ”)!  2 ) Dai capitoli dal 4 all’8 : COME RIDURRE L’EFFETTO SERRA E GLI SPRECHI DI ENERGIA – Esempi :- A pag. 24 : “ Se aumenteremo i consumi di energia elettrica prodotta con fonti fossili, l’effetto serra andrà fuori controllo. “  !   - A pag. 27 : IL METODO SOLVIS : “ Si trova vicino ad Hannover… una fabbrica tedesca che produce pannelli solari termici e serbatoi di accumulo integrabili con caldaie ad alta efficienza, ora anche pannelli fotovoltaici e caldaie a pellets di legna…..Il risultato è che  “….nel 2001 l’assemblea dei soci ( nei quali sono compresi tutti i lavoratori ! ) ha deciso di costruire, su un’area di 8.000 mq., un nuovo stabilimento con standard ecologici di altissimo livello e zero emissioni di CO2.- A pag. 28 : “ … in Germania praticamente non danno contributi di denaro pubblico agli investimenti nelle energie rinnovabili “ ( mentre in Italia il contributo è del 75 %, ma solo se destinato ad  impianti fotovoltaici ).Ma allora perché “ da loro le fonti rinnovabili sono molto più sviluppate che da noi in Italia “ ? “ Perché non agiscono con criteri assistenzialistici,ma utilizzano incentivi finanziari che ne stimolano lo sviluppo, rendendolo economicamente conveniente. Nelle ore in cui la domanda di energia elettrica è maggiore e l’offerta stenta a starle dietro ( ore diurne di punta, n.d.r. ) gli autoproduttori da fonti rinnovabili ricevono, per i chilowattora che riversano in rete, un prezzo più alto del prezzo dei chilowattora prodotti con fonti fossili, tanto più alto quanto è meno inquinante allo stato attuale e quanto meno redditizia è la fonte rinnovabile che utilizzano. Per il fotovoltaico si arriva a 50,8 centesimi di euro…. Il guadagno è proporzionale al numero dei chilowattora prodotti, si è stimolati a far rendere l’impianto al massimo ed a progettare impianti sempre più efficienti. La mancanza di  contributi agli investimenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili … è una condizione necessaria, ma non sufficiente. L’esperienza della SOLVIS dimostra che … occorre ridurre il fabbisogno di energia eliminando gli sprechi, gli usi impropri e le inefficienze. Per riuscire a riempire il secchio con meno acqua, occorre prima di tutto chiudere bene tutti i buchi. “ -         A pag. 33 e succ. IL METODO TOTEM ( Total Energy module) Nella primavera del 1973 un gruppo di lavoro della FIAT iniziò a produrre un motore  secondo i principi della “cogenerazione “, che è la generazione contemporanea di energia meccanica  (trasformata in energia elettrica mediante un alternatore) e di energia termica ( recuperata mediante uno scambiatore  di calore ad alta efficienza ) da un unico processo di combustione. E’ stato prodotto dalla FIAT in quantità insignificanti fino al 1980…..Poi è stato ceduto ad un’altra azienda ( ! ) ed in pratica non è mai esistito come prodotto industriale.Il motore FIAT era alimentato a metano, ma poteva anche funzionare con “ Biogas “, proveniente dalla combustione di vegetali ( olio di colza, melasse, rifiuti organici, eccetera )In Germania è molto diffuso negli impianti per piccoli gruppi di abitazioni private collegati alla rete pubblica per scambi reciproci, che hanno una importanza fondamentale.- A pag. 37 .” In effetti, in Germania gli impianti di micro-cogenerazione sono collegati alla rete, così che possono riversarvi i loro chilowattora nelle fasce orarie in cui la domanda totale di energia elettrica è più alta. La cessione in quelle ore ( quelle diurne ) è compensata da prezzi incentivanti perché in questo modo si riduce la necessità di costruire nuove centrali. Nelle altre ore gli autoproduttori consumano quanto producono oppure spengono l’impianto … In questo modo : “ …i micro-cogeneratori ripagano i loro costi d’investimento in tempi accettati dal mercato, senza sovvenzioni.Al contrario in Italia lo sviluppo di questa tecnologia è stato bloccato dagli ostacoli…in particolare dalla predisposizione di contratti di cessione non remunerativi. ( ! )Siamo arrivati soltanto a pag. 39 del libro di Pallante ed è facile dedurre che , se continuassimo con il sistema della citazione letterale, dovremmo scrivere un altro libro… molto meno leggibile ! Perciò invitiamo chi, a questo punto, si sentisse interessato, a comperare il libro originale. In particolare potrà avere utilissime indicazioni:A - nei capitoli 5, 6, 7, 8 sul modo di costruire case energeticamente autosufficienti (doppie pareti esterne, ecc. ),B ) – sulle Ditte internazionali e sugli indirizzi di Istituti, che possono fornire le informazioni e le istruzioni generali ( anche in Italia ),C ) – sulla selezione delle fonti energetiche alternative: - la creazione economica di energia a mezzo idrogeno è un vera “bufala “ ( capitolo 9 ),- quella  a mezzo del sistema fotovoltaico risulta dieci  (10!) volte più costosa e più inquinante di quella con la microcogenerazione (capitolo 10 ),  D ) - sulle gravi responsabilità, anche internazionali, circa l’inquinamento da CO2 connesso con il monopolio italiano della produzione di energia elettrica ( capitoli 10 e 11 ),E ) – sulle responsabilità governative ( capitoli 12, 13, 14 )e sulle iniziative politiche connesse, parte positive e parte negative  (capitoli 15 e 16 ),F ) – sulla convenienza tecnica ed economica di decentrare la produzione di energia elettrica ( capitoli 17, 18, 19 ),G ) - sulle possibilità attuali di far finanziare convenientemente la costruzione di case energeticamente economiche ( sistemi ESCO ) e di sistemi economici di energie alternative.  H ) – sulle necessità e possibilità di intervenire d’urgenza sui consumi sociali e privati per combattere gli effetti negativi dei cambiamenti climatici in atto ( capitolo finale ).Speriamo così di aver contribuito ad attirare l’attenzione su di una pubblicazione veramente attuale e meritevole per poter meditare ed operare in un campo di conoscenza della realtà molto vasto e di interesse primario per tutta l’umanità, come un nuova filosofia, che potrebbe essere chiamata : “ la nuova  filosofia della civiltà energetica “. Treviso, Gennaio 2008

P.S. Quei provvedimenti, che il Governo italiano sta cercando di varare in questi giorni nel senso indicato da Pallante in questo libro, dimostrano quanto esso sia validamente premonitore.

di Maurizio Pallante, con introduzione di Giuseppe Grillo.                              Editori Riuniti – anno 2003                  (Commento e recensione di Luciano Sansoni)