Sporchi da morire
di Stefano Montanari - 05/11/2008
L’uomo saggio non si stupisce mai. Evidentemente io saggio non sono perché continuo a stupirmi.
Devi darti da fare per far conoscere ciò che dici. Ragazzi, che cosa posso fare di più? Beh, qualcosa di più sto facendo. Dopo il successo "clamoroso" del film “Checosamanca” presentato nel 2006 addirittura al Festival di Roma, ora mi sono impegnato ancora di più. Con Marco Carlucci, che è un signor regista, e con David Gramiccioli che è un signor giornalista sto girando da mesi un altro film. “Sporchi da morire” è il titolo, dove sporchi sono ormai quasi tutti gli angoli di questa “patria” (scusate le virgolette), e dove sporchi sono coloro che hanno sporcato tutti noi, che stanno sporcando i nostri figli nati e ancor di più quelli ancora da mettere al mondo. La locuzione “da morire”, poi, a questo punto non credo necessiti di spiegazione. Marco e David hanno pensato un film in cui si viaggia attraverso un palcoscenico fin troppo reale di mostruosità, e sono mostruosità ancor più mostruose perché ci sono entrate nella pelle, nel nucleo delle cellule come le mie nanoparticelle, e sono ormai parte della nostra deforme normalità. Con un intruglio di TV e giornali ci hanno trasformati più o meno come i bambini cui hanno sparato addosso nel Napoletano e che hanno dichiarato che non c’è niente di strano ad essere bersaglio di una sparatoria. Sì, siamo tutti oggetto di un esperimento molto promettente di modificazione genetica il cui fine, peraltro evidentissimo, è costruire una varietà di Homo sapiens che sia esclusivamente carne da tasse e da voto, almeno fino a che il voto sarà considerato un esercizio tollerabile dai nostri manipolatori. Poi, quando ci avranno raccontato che, non votando, si risparmiano quattrini, quella modifica genetica particolare diventerà inutile e noi applaudiremo entusiasti. Così, fino a che lo potremo dire senza che qualcuno promulghi una legge dove la verità diventa segreto di stato, ci stiamo dando da fare per girare questo “Sporchi da morire”. Dovremo fare in fretta. |