Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Un Presidente nero e il mondo cambia... Mah...

Un Presidente nero e il mondo cambia... Mah...

di Michele Altamura - 07/11/2008


Si chiudono le urne e si accendono i riflettori sul nuovo Presidente americano Barack Obama. Simbolo del voto popolare americano, ottiene in poco tempo consensi e finanziamenti, dichiarandosi tuttavia un "uomo libero" dalle lobbies e dai gruppi di potere, che dovrà dunque rispondere solo al volere del popolo americano. Molte le speranze, molti i dubbi, forse nulla cambierà se Obama si circonderà dei funzionari forniti dal Partito Democratico. Senza dubbio, l'America ha scelto il "nero" più bianco che offriva la scena politica: siamo anni luce lontani da Martin Luther king.

Il nuovo sogno americano. Il sogno Nero. Tutto il mondo è in festa e gioisce per il Presidente Obama. Il nome di Obama è gridato ovunque nel mondo. In Kenya, il paese di origine della famiglia di Barack è in festa e la gente balla e canta per le strade. Il mondo intero tripudia, con un forte sospiro di sollievo, il cambiamento epocale. Finalmente è stato dimostrato a tutto il pianeta che in America esiste la democrazia e che tutti possono diventare Presidente, anche gli uomini “neri”dal cuore bianco e immacolato. Se ieri, definire “nero” una persona era considerato offensivo, oggi è di moda, oggi “nero” è cool!
Speriamo che questo modello democratico possa finalmente espandersi a macchia d’olio fino a pretendere di avere, in un prossimo futuro, un altro “nero” come Papa ed un bianco Presidente nel Congo. Tutto appare come una rivoluzione liberatoria in cui il Bene ha trionfato definitivamente sul Male. Dove anche il Guru Karl Rove, stratega delle campagne elettorali della stirpe Bush dei Maestri Neri, si è arreso davanti alla forza imponente dello Jedi Obama Barak. Tutti gli americani dopati da una massiccia somministrazione mediatica di eccitazione vivono il miraggio della svolta e del cambiamento, e scendendo in piazza e gridando il nome di Obama sono travolti in una allucinazione collettiva di un remake di Jesus Christ Superstar.

Ma la domanda sorge spontanea: che farà Obama domani mattina?
Cancellerà il debito pubblico degli americani?!
Abolirà l’istituzione privata della Federal Reserve e comincerà a battere moneta in nome del popolo americano?!
Ritirerà le truppe dall'Iraq e Afghanistan?!
Provvederà a demilitarizzare la sua nazione e le nazioni colonizzate?!
Impedirà alle banche commerciali di creare moneta dal nulla?!
Riuscirà a fermare le strutture sovranazionali delle Corporations?!
Farà vendere il petrolio anche in altre valute?!
Arresterà il processo di questo capitalismo degenerato e fuori controllo?!
Aprirà un nuovo tavolo delle nazioni per creare un sistema economico fondato sulla realtà produttiva e non sull’aria fritta di Wall Street?!
Limiterà l’estensione del diritto alla proprietà sugli organismi viventi?!
Prenderà seri provvedimenti per salvaguardare l’ecosistema?!
Rimuoverà dalle nostre città i milioni di telecamere installate dopo l’11 settembre?!
Ci permetterà di prendere con tranquillità un aereo senza subire le frustrazioni delle ristrettissime norme anti-terrorismo?!
Si occuperà seriamente per far luce sulla strage delle Torri Gemelle?!
Si impegnerà per la garanzia della sovranità alimentare?!
Si dedicherà allo sviluppo e alla distribuzione di energia rinnovabile, non inquinante e gratuita?!
Limiterà il potere politico delle istituzioni religiose per facilitare l’emancipazione consapevole degli esseri umani?!
Valorizzerà il diritto alla vita con la distribuzione del reddito di cittadinanza?!
Si adopererà per la realizzazione di un sistema fiscale a dimensione di essere umano dove i prezzi dei beni restino costanti?!
Offrirà l’opportunità ad ogni essere umano di poter avere un tetto e un pezzo di pane?


Basterebbe che realizzasse una sola di queste impellenti necessità per meritarsi tutto il clamore ricevuto in anticipo. Una sola concreta risposta a queste domande per accreditarsi effettivamente il ruolo di rivoluzionario. Obama Barack sembra però solo una carta prepagata. Un uomo gratificato ed osannato in anticipo prima dell’effettivo servizio svolto al suo popolo e ai popoli di tutto il mondo, semplicemente perchè è nero. Miliardi di persone sono state indotte dal sistema a delegare un’altra volta le loro speranze verso una figura umana di comodo, rinunciando alla conquista attiva e viva della libertà. Miliardi di persone che, per l’ennesima volta, vengono soggiogate da un establishment il cui obiettivo è solo quello di rafforzare e far sopravvivere la sua istituzione attraverso la gestione dei consensi, controllando ed anticipando l’orientamento emotivo delle masse. Un tira e molla che dura da decenni per regolare e contenere senza rigurgiti indesiderati le popolazioni in uno stato di assopimento. Una pillola. Un sedativo adatto in questo momento per ammorbidire lo stato neurofisiologico dei popoli, come mezzo bicchiere d’acqua per un assetato nel deserto, che lo devia dal percorso verso la sua oasi di salvezza per respingerlo nel caldo più torrido. Una piccola grande emozione per creare una rimozione collettiva del passato presente. Un controllo della mente studiato a tavolino per mantenere e proseguire i processi di dominazione planetaria in corso.

E mentre oggi si balla e si canta ovunque dimenticando le degenerazioni di questi ultimi anni, il programma capitalistico procede anche con la complicità di chi ha venduto sua madre al mercato delle pulci per un pugno di gloria indossando la maschera di Martin Luther King.
Come si dice…cambia il musicante ma la musica è sempre la stessa.