Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Standing ovation

Standing ovation

di Andrea Marcon - 08/11/2008

    

Di Obama abbiamo già detto tutto in questo blog. Ma la nausea che ci ispira il personaggio non è nulla in confronto a quella provata leggendo i seguenti commenti.
LUIS ZAPATERO: “La vittoria di Obama rende evidente la volontà di cambiamento degli americani”. Già, dal bianco al quasi nero. Rende meglio sui teleschermi.
EHUD OLMERT: ''L'America ancora una volta ha dimostrato di essere la piu' grande democrazia, che da' un esempio per le altre democrazie nel mondo”. Esempio che effettivamente gli israeliani hanno sempre perfettamente seguito.
HAMID KARZAI: “Plaudo al popolo americano ancora una volta e spero che questa elezione e l'assunzione dell'incarico da parte del presidente Obama portino la pace in Afghanistan, la vita all'Afghanistan e la prosperità al popolo afghano e al resto del mondo". Leccare il culo al tuo nuovo padrone non ti salverà la testa.
NICOLAS SARKOZY: “L’elezione di Barack Obama solleva in Francia, in Europa e nel mondo un’immensa speranza: quella di un’America aperta, solidale e forte che mostrerà di nuovo la via, con i suoi partner, attraverso la forza dell’esempio e l’adesione ai suoi principi”. Era meglio se continuavi a scoparti Carla Bruni.
GIORGIO NAPOLITANO: "Per noi italiani che ci sentiamo intimamente legati sul piano storico e politico, culturale e umano, al popolo americano e agli Stati Uniti d’America, questo è un grande giorno: traiamo dalla sua vittoria e dallo spirito di unità che l’accompagna nuovi motivi di speranza e di fiducia per la causa della libertà, della pace, di un più sicuro e giusto ordine mondiale”. Fermate il trombone, vi prego.
WALTER VELTRONI: “Obama cambierà il mondo”. Bum!
MAURIZIO GASPARRI: “Al Qaeda sarà contenta”. Il più scemo della compagnia è uno di quelli che credono ancora a Bin Laden.
GUGLIELMO EPIFANI: “C’è grande soddisfazione mia e della Cgil, il programma del nuovo presidente è pieno di politiche per il lavoro”. Come quelle passate in Italia in questi anni con la tua complicità?
FRANCO GIORDANO: “E' una cosa molto singolare per un comunista esultare per l'elezione di un presidente americano, ma io ho vissuto l'elezione di Obama con molta partecipazione ed emozione". Togliatti si starà rivoltando nella tomba.
GIANFRANCO FINI: “La democrazia statunitense ha dimostrato di essere un modello difficilmente uguagliabile”. Come la tua grandissima faccia da culo.
BEPPE GRILLO: “Obama, giovane, colto, slanciato, intelligente, di colore, parla di futuro, di innovazione. “Il cambiamento è arrivato”, ha detto. “La nostra vittoria è partita dal basso”. Da noi quando arriverà? Gerontocrazia e oligarchia regnano”. E’ questo il cambiamento che vuole Grillo? Che tristezza…
UMBERTO BOSSI: “La politica americana la fanno le grandi imprese. Non è un uomo che cambia le cose, chiunque sarà eletto verrà assorbito dal sistema. Chiunque viene eletto negli Stati Uniti è in continuità". Per gli indiani d’America i cerebrolesi erano coloro che vedevano la Verità. Adesso però richiudetelo nel freezer.