Rottura del sistema monetario mondiale da qui all’estate del 2009
di GEAB* - 17/11/2008
La riunione del G20 a Washington, del 14 del 15 novembre 2008, è in sé un
indicatore storico, che segnala la fine del monopolio occidentale, soprattutto
anglosassone, sulla gestione economica e finanziaria mondiale. Ma, per
LEAP/E2020, questa riunione ha chiaramente dimostrato che questi vertici sono
condannati all'inefficienza di fronte alla crisi poiché si limitano a trattare i sintomi
(deriva finanziaria delle banche ed altri hedge funds, esplosione dei prodotti
finanziari derivati, volatilità estrema dei mercati finanziari e delle valute,…) senza
trattare la causa principale della crisi sistemica globale attuale, cioè il crollo del
sistema di Bretton Woods, fondato sul dollaro US come perno dell’edificio monetario
mondiale. Senza il ripensamento completo del sistema ereditato nel 1944, da qui
all’estate 2009, il fallimento del sistema attuale e degli Stati Uniti, che ne sono il
cuore, porterà l'insieme del pianeta verso un'instabilità economica, sociale, politica e
strategica senza precedenti, segnata in particolare dalla rottura del sistema monetario
mondiale nell'estate 2009. In base al gergo ed al calendario tecnocratici del
comunicato di questo primo vertice del G20, completamente staccato dalla velocità e
dall'ampiezza della crisi in corso (1), è più probabile che occorrerà innanzitutto
passare per questa catastrofe affinché i problemi di fondo siano concretamente
affrontati e sia dato inizio ad risposta finalmente efficace della crisi in corso. Quattro
fenomeni fondamentali giocano ormai a piena potenza per far crollare il sistema di
Bretton Woods II (2) nel corso dell’anno 2009, cioè:
1. Indebolimento molto rapido degli attori centrali storici: USA, UK 2.
2. Tre visioni del futuro della governance globale divideranno i principali attori
mondiali (Stati Uniti, Eurozona, Cina, Giappone, Russia, Brasile), da qui alla
primavera 2009
3. Accelerazione incontrollata dei processi de-stabilizzatori dell'ultimo decennio
4. Moltiplicazione di choc-ritorno di una violenza accresciuta.
LEAP/E2020 ha già in gran parte anticipato negli ultimi numeri del GEAB i
fenomeni 1 e 4. In questa GEAB N°29, ci concentreremo sui fenomeni 2 e 3. Così, la
febbrilità che ha preso i dirigenti mondiali dalla fine di settembre 2008 illustra
chiaramente una sensazione di panico al più alto livello.
I responsabili politici dell'insieme del pianeta hanno compreso che avevano la casa
che andava a fuoco. Ma non hanno percepito un fatto più evidente: è la struttura
stessa dell’edifico che è in causa. Non si tratta semplicemente di migliorare le
istruzioni anti-incendio o l'organizzazione degli aiuti. Per prendere un'immagine
simbolica forte, le torri gemelle del World Trade Center non sono crollate perché i
vigili del fuoco sono arrivati in ritardo o perché non avevano abbastanza acqua nel
sistema automatico anti-incendio: sono crollate perché la loro struttura non era fatta
per incassare l’urto di due aerei di linea che le hanno colpite quasi simultaneamente.
Il sistema monetario mondiale attuale è in una situazione identica: le due torri sono
Bretton Woods, e gli aerei si chiamano “crisi dei subprimes„, “crisi del credito„,
“fallimenti bancari„, “recessione economica„, “grande depressione US„, “disavanzi
US„,… una vera squadriglia.
Première année des grandes corrections boursières (Dow, en %, depuis 1900) (la
première année de la correction actuelle a été la plus violente depuis 1900, plus forte
même que celle de 1929) - Source ChartoftheDay
I dirigenti attuali, venuti fuori dal mondo che crolla sotto i nostri occhi (Barak Obama
incluso (3)), non possono immaginare le soluzioni necessarie, come i banchieri
centrali non hanno potuto, nel 2006/2007, immaginare l'ampiezza della crisi attuale
(4). E’ il loro mondo che scompare sotto i loro occhi, le loro certezze e le loro
illusioni (talvolta identiche) (5). Secondo il nostro gruppo, sarà necessario attendere
un rinnovo di almeno il 20% dei principali dirigenti del pianeta per iniziare a veder
emergere soluzioni realizzabili (6). Questa è in effetti, secondo LEAP/E2020, “la
massa critica„ necessaria per prevedere ogni cambiamento fondamentale di
prospettiva in un gruppo umano complesso, poco gerarchizzato. Si è lungi da ciò oggi
poiché questi nuovi dirigenti, per contribuire realmente alla soluzione della crisi,
devono accedere al potere dopo avere preso coscienza della natura della crisi. Per
LEAP/E2020, senza tali prese di coscienza da parte dei dirigenti mondiali nel corso
dei tre mesi a venire e la loro traduzione in atti nei successivi sei mesi, come
indichiamo nella GEAB N°28, il debito degli Stati Uniti “imploderà„ nell’estate
2009, sotto forma di cessazione dei pagamenti del paese o di svalutazione massiccia
del dollaro. Questo crollo sarà preceduto da molti altri episodi simili che
interesseranno paesi meno centrali (vedere GEAB N°28), fra cui il Regno Unito, che
vede il suo debito ed i suoi disavanzi aumentare quasi allo stesso ritmo di quelli di
Washington (7). Come la FED US ha visto, mese dopo mese, i suoi « Primary
Dealers » (8) essere travolti dalla crisi prima di trovarsi di fronte ad un vero problema
di capitalizzazione e dunque di sopravvivenza, gli Stati Uniti vedranno negli anni a
venire i paesi più integrati alla loro economia ed alle loro finanze, ed i loro alleati
fortemente dipendenti finanziariamente (9), implodere gli uni dopo gli altri.
Autorités monétaires contrôlant les plus importantes réserves mondiales de change -
Sources FMI/BRI/Wikipedia , 10/2008
Il ruolo degli europei in materia è essenziale (10). La zona euro in particolare deve
trasmettere un messaggio molto forte verso Washington: “Gli Stati Uniti cadranno in
un buco nero economico e finanziario nel 2009 se si attaccano a tutti i costi ai loro
“privilegi„ passati. Una volta che il mondo avrà fatto una croce sul dollaro, sarà
troppo tardi per negoziare qualcosa„. Con più di 550 miliardi USD, la zona euro
possiede così un terzo (ex-aequo con la Russia che non è molto precisa su
quest'argomento) delle riserve più importanti al mondo dietro la Cina ed il Giappone,
e prima dei paesi del golfo (vedere tabella qui sopra). Ha dunque il peso diplomatico,
il peso finanziario, il peso economico, il peso commerciale ed il peso monetario per
forzare Washington a far fronte alla realtà (11). L'insieme dell'UE seguirà in quanto
tutti i paesi europei fuori zona euro sono oggi presi in una grave crisi della loro valuta
o della loro economia, o delle due allo stesso tempo (12). Senza Eurolandia, le loro
prospettive a breve e a medio termine sono molto scure. D' altronde, l'Euro è la sola
valuta che vogliono raggiungere un numero crescente di Stati inizialmente reticenti
(Islanda, Danimarca,…) o poco affrettati (Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria,…)
(13). Segno dei tempi, il Financial Times ha iniziato a redigere l'elenco degli attivi
materiali del governo federale americano: basi militari, parchi nazionali, edifici
pubblici, musei, ecc.… tutto è stato valutato per arrivare ad un importo di circa 1.500
miliardi USD, cioè quasi l'importo del deficit di bilancio probabile del 2009 (vedere il
dettaglio degli attivi sul grafico qui di seguito). Non è stupefacente che Taiwan,
tuttavia molto dipendente dalla sicurezza fornita da Washington, abbia già deciso di
fermare l’acquisto di una delle tre grandi componenti del debito pubblico US (i titoli
Fannie Mae e Freddie Mac tuttavia ormai “salvati„ dallo Stato Federale (14)) ; o che
il Giappone sia diventato venditore netto di buoni del tesoro US. Che coloro che,
nonostante i nostri consigli di quest'ultimi due anni, hanno investito in queste stesse
Fannie Mae e Freddie Mac, o nelle borse, o nelle grandi banche d'affari US o nel
settore bancario in generale, tentino di rassicurarsi ancora una volta: tutto ciò non può
accadere poiché “loro„ lo impediranno. Unico problema: “loro„ ormai sono nel
panico e “loro„ non comprendono più nulla di una situazione alla quale “loro„ non si
sono mai preparati. Come abbiamo spiegato nella GEAB 28, il 2008 non era che il
detonatore della crisi sistemica globale. Ecco ora arrivare la fase IV, quella delle
conseguenze!
Actifs du gouvernement des Etats-Unis (09/2007) - Source : US GOA / Financial
Times
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Notes :(1) On peut trouver ici le communiqué final en Anglais et une première analyse trèsréservée de la presse française, dans le
Journal du Dimanche, proche du pouvoirparisien, qui va certainement être du même ordre dans la presse de l’ensemble des
pays de l’Eurozone. Une chose est certaine : ce Sommet du G20 n’aura rien fait pour
calmer la crise, il risque même d’inquiéter encore plus les opérateurs au vu du refus
américain à accepter que les vrais problèmes soient traités.
(2) N'en déplaise à Gordon Brown et Nicolas Sarkozy, et à des médias peu regardant,
Bretton Woods II existe depuis les années 1970. C'est en effet à partir de 1971 et de
la décision unilatérale américaine d'abandonner la parité Dollar/Or, puis des accordsde la Jamaïque en 1976 qui n'ont fait que formaliser un régime général de changesflottants, que l'on est sorti du cadre initial de
Bretton Woods pour entrer dans unsystème généralisé de change flottants (Bretton Woods II).
(3) Le future président des Etats-Unis semble en effet n’avoir comme objectif que la
mise en place de son programme de campagne (sécurité sociale, infrastructures,
réduction d’impôts pour les classes moyennes, …) élaboré avant la crise et
impliquant quantité de dépenses nouvelles alors que l’Etat américain est déjà
surendetté. C’est un programme parfait … pour une Amérique qui n’existe plus que
dans les discours électoraux.
(4) Voir à ce sujet nos anticipations des GEAB n°17 et n°18.
(5) C'est ainsi le cas de des réserves en dollars US de nombreux pays comme la
Chine, le Japon ou les pays pétroliers du Golfe persique. Les dirigeants actuels ne
parviennent pas à imaginer que ces centaines de milliards de Dollars US accumulés
dans leurs réserves ne valent en fait peut-être plus que 50% ou 30% de leur valeur
faciale. Ce sont leurs successeurs qui en tireront sans état d'âmes les conclusions
nécessaires, imaginant alors un système mondial très différent de l'actuel.
(6) C'est à dire intellectuellement pertinentes et efficacement mises en oeuvre.
(7) Ainsi c’est déjà le Royaume-Uni, du fait de sa récession forte, qui fait baisser la
faible croissance moyenne de l’UE en 2009. La Grande-Bretagne va être l’ « homme
malade » de l’UE pour les années à venir.
(8) Il est très instructif de consulter sur Wikipedia l’historique des « PrimaryDealers », ces banques choisies par la Reserve Federal US pour être les privilégiéesayant seules le droit de faire des affaires avec elle. En effet, après une longue stabilité
au cours des dernières décennies, on constate tout à coup une réduction de la liste et
l’énumération de « primary dealers » disparus depuis le début 2008, tous balayés par
la crise.
(9) En termes d’alliés dépendants, c’est d’ailleurs déjà le cas du Pakistan et de
l’Ukraine désormais sous perfusion du FMI, de la Turquie (dont la note de crédit
vient d’être abaissée), ... Attendons de voir l’Egypte, Israël, la Colombie rejoindre la
liste.
(10) Ce que souligne également Joseph Stiglitz dans son article du 11/11/2008 dans le
Telegraph.(11) Loin de notre équipe l'idée que la zone Euro ne fait pas face à de graves
difficultés également (voir notamment le GEAB N°28 pour les perspectives
économiques) ; mais au sein d'une crise historique comme celle que nous vivons, ces
problèmes paraissent mineurs comparés à ceux des Etats-Unis, du Royaume-Uni ou
même de l'Asie dans l'année à venir.
(12) Ainsi la Lettonie vient de nationaliser dans l'urgence la seconde banque du Pays
; la Hongrie est sous perfusion de la BCE et du FMI ; la croissance s'effondre en
Pologne ; le Danemark et la Suède s'apprêtent à entrer dans la zone Euro dans les
deux années à venir ; le Royaume-Uni est en perdition ; ...
(13) Source : NRC, 13/11/2008. On ne peut pas franchement en dire autant de ladevise US qui voit au contraire des pays vouloir se « dé-pegger » du Dollar
(supprimer le « peg », régime de change lié, qui les relie à la monnaie américaine),
voire même créer des devises alternatives, comme par exemple les pétro-monarchies
du Golfe persique et leur projet de devise commune d'ici 2010. Source : GulfNews,22/09/2008
(14) L’annonce d’une nouvelle perte record de Fannie Mae au 3° trimestre (29
milliards USD) explique peut-être cela. Sources : Barron’s, 24/10/2008 ;
*Communiqué public GEAB N°29 (16 novembre 2008) – trad. Di G.P.