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Le storie dei soldati vittime dell'uranio impoverito

di redazionale - 18/11/2008

Fonte: dirittiglobali

 
 
Le storie dei soldati vittime dell'uranio impoverito: 163 morti, 2500 malati
A loro è dedicato il video ''L'Italia chiamò'' vincitore del premio ''L'anello debole 2008''. Nell'assenza di risposte dalle istituzioni, la tragedia vista attraverso il racconto del dolore dei familiari. ''Qualcuno sapeva e ha taciuto''



CAPODARCO DI FERMO - 163 giovani morti, 2500 ammalati. La causa? L'uranio impoverito, con cui sono entrati in contatto durante le missioni di pace dell"esercito italiano in Bosnia, Kosovo e Iraq. "L’Italia chiamò”, opera vincitrice del premio “L’anello debole 2008” – indetto dalla Comunità di Capodaro - nella categoria corti della realtà, racconta le storie di alcuni di loro, in particolare quelle di Luca Sepe, morto a Napoli il 14 luglio 2004 stroncato dal linfoma di Hodgkin, dopo sei anni di servizio militare e 5 di cure. E di Angelo Ciaccio, malato di leucemia mieloide acuta, in cura al Policlinico di Milano. Le voci dei familiari si intrecciano a quelle degli operatori sanitari, tra denunce e tentativi di spiegare il perché di un destino che accomuna tanti giovani.

“A noi interessava l’aspetto umano, la vita di tutti i giorni di famiglie che devono convivere con una malattia gravissima 24 ore su 24 – spiegano gli autori – . In questi anni abbiamo assistito a uno sconvolgente balletto di cifre sulle vittime. Sia l’ex ministro Parisi che la Sanità militare davano cifre scandalosamente inferiori rispetto alla realtà".
In apertura del documentario, realizzato da Leonardo Brogioni, Matteo Scanni e Angelo Miotto, le parole dell’allora ministro della Difesa Arturo Parisi: “L’Italia non ha mai usato uranio impoverito né nei teatri delle operazioni, né nei poligoni, ma abbiamo il dovere di sostenere quei cittadini che si sono fatti carico di un rischio nell’interesse della Repubblica, penso agli orfani, alle vedove”. Parole che entrano in contrasto con quelle di Domenico Leggiero, responsabile dell’Osservatorio militare che denuncia: “163 decessi, 2500 malati, se le nostre affermazioni sono false perché il Capo di stato maggiore non le smentisce? Perche il ministro non ha mai chiesto un confronto? Perché non ci sono risposte?”. Come spiega l’avvocato Angelo Fiore Tartaglia “i militari hanno fatto brillare proiettili inesplosi a 50-100 metri di distanza, con le maniche corte e senza mascherine né tute di protezione, dormendo nelle tende militari bombardate da proiettili all’uranio impoverito”.

Nell’assenza di risposte, il video lascia parlare il dolore dei familiari. Il padre di Luca Sepe, che ha cercato di opporsi al funerale militare, racconta: ”Mio figlio aveva l’intestino, il fegato, il pancreas, la milza contaminati dalle polveri. La sua malattia è durata 5 anni. Quello che ho vissuto non lo auguro a nessuno di coloro che hanno ucciso questo ragazzo. Qualcuno sapeva e ha taciuto. Dopo la sua morte la mia casa è diventata un cimitero, per noi il tempo si è fermato, niente più compleanni, onomastici”.

Una delle testimonianze più toccanti è quella del fratello di Angelo Ciaccio, Umberto, che dopo la notizia della malattia di Angelo ha lasciato il lavoro e si è trasferito a Milano: “Devi prendere la tua vita e la devi cestinare se un giorno ti chiama il Policlinico di Milano e ti dice che tuo fratello ha la peggiore forma di leucemia. Ma avere una speranza di cura ti fa trasferire da Napoli a Milano, ti fa riempire di debiti. Lo fai per la speranza”.

Il documentario è stato premiato dalla giuria presieduta da Giancarlo Santalmassi e composta da don Vinicio Albanesi, Daniela De Robert, Pino Corrias, Andrea Pellizzari e Daniele Segre con questa motivazione: Quattro storie viste nella quotidianità di chi è guarito, di trattamenti sfinenti di chemioterapia, di capelli e fiducia persi nella negazione continua delle istituzioni, di chi è rimasto senza un figlio e in casa non ride più da anni. Diario intimo di una generazione che rischia l’estinzione.

VIDEO:
http://www.dirittiglobali.it/click.php?url=http%3A%2F%2Fwww.premioanellodebole.it%2FSchedaVideo.aspx%3Fid%3D212