Negozi la domenica
di Franco Fondriest* - 20/11/2008
Lettera aperta a chi vuole tenere aperti i negozi la domenica
Gentilissimi Sindaco, Assessore agli Interventi Economici, rappresentanti dei commercianti e dei consumatori, vorrei entrare nel dibattito sulle aperture domenicali dei negozi.
Poiché si sono susseguite solo prese di posizione favorevoli, vorrei esprimere garbatamente una posizione diversa, argomentandola con motivazioni sociali, educative ed economiche.
Motivi sociali
Nelle nostre città dal lunedì al venerdì la quasi totalità dei bambini da 3 a 11 anni esce di casa alle 8 e vi torna alle 17; quindi alla famiglia restano da “spendere” nella vita insieme solo il sabato e la domenica. Considerando che al sabato i negozi sono già aperti, l’impegno domenicale degli addetti e delle addette al commercio, sottrarrebbe l’unico giorno disponibile per stare in famiglia.
Questo vale certamente per i dipendenti che sarebbero sottoposti a tempi di lavoro “disumani”, ma ancor più per coloro che gestiscono la propria attività con i familiari; in tal caso, infatti, per essere concorrenziali, sarebbero costretti a dedicare tutto il loro tempo libero e le proprie energie alla propria attività sottraendolo così alla vita familiare.
La famiglia, non si tutela con battaglie ideologiche contro le convivenze, ma consentendo ad essa di avere tempi e spazi di vita!
Motivi educativi
La maggior parte dei bambini trascorre molto del proprio tempo a scuola; ne resta già troppo poco per conoscere la città, per frequentare, nella bella stagione, i parchi cittadini e per fare esperienze comuni.
Occorre riconsegnare alle famiglie la loro responsabilità educativa, offrendo loro anche il tempo e le occasioni per poterla esercitare.
Perchè vedere genitori trascinare i loro figli, la domenica, nei grandi centri commerciali quando potrebbero fare esperienze ben più arricchenti dal punto di vista culturale, sociale, affettivo, interpersonale ?
Motivi economici
La quantità di soldi che le famiglie possono spendere non aumenta se aumentiamo il tempo a disposizione per la spesa; semplicemente, si distribuisce diversamente nell’ arco della settimana.
E allora, perché tanti sacrifici sociali ed educativi, maggior congestione del traffico ed inquinamento ?
Ritrovare il senso della convivenza
Occorre ritrovare il senso della convivenza sociale, in una società sempre più anonima e sempre meno solidale, offrendo alle famiglie occasioni di incontro, animando la città, i quartieri, le piazze, i parchi senza necessariamente spingere agli acquisti e all’indebitamento.
Una città più vissuta è anche una città più sicura e solidale dove la gente si sente ed è meno sola!
*di Franco Fondriest (dirigente scolastico) - articolo tratto da L’Informazione del 20/11/2008, quotidiano di Modena