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Lussuriosi comunisti

di Alessio Mannino - 27/11/2008

    
Rassegnatisi alla dittatura del mercato, i comunisti in cachemire si sono convertiti alla dittatura dell'auditel. Vladimiro Guadagno, il trans in arte Vladimir Luxuria, trombato (o trombata) senza godimento alle ultime elezioni, ha vinto quelle dell'Isola dei Famosi. Rifondazione Comunista, scomparsa dal parlamento assieme ai compagni di Diliberto e ai Verdi pistacchio di Pecoraro Scanio, si è presa la sua rivincita. Donna Bertinotti si è commossa, il direttore di Liberazione, Piero Sansonetti, l'ha paragonata a Obama, il segretario del partito Paolo Ferrero vuole candidarla alle europee. E tutta la grande stampa italiana si è accodata nell'esaltare o nel ridicolizzare il televoto del reality con foglia di fico "progressista".
A noi non frega assolutamente niente. Ma qualche riga la scriviamo comunque solo per ricordare a quanti, fra gerarchetti e adepti dei partiti, cianciano di  "politica", di "valori", di "etica", di "democrazia". Questa è la politica italiana, specchio della televisione: baruffe sul nulla, spiate, gossip, voyeurismo. Questi sono i valori: la visibilità ottenuta con tutti i mezzi, dando spettacolo di sè fino agli estremi orifizi. Questa l'etica: non averne alcuna, l'importante è il voto (anche televisivo e premiato, come sempre, da un premio in denaro). Questa la democrazia: uno show in cui ognuno è personaggio da commedia, un anno nel ruolo di politico, l'altro in quello di saltimbanco del piccolo schermo.
Fortuna che qualche comunista con un po' di sale in zucca è rimasto. Come Norma Rangeri, che sul Manifesto di oggi scriveva: "Non c'è bisogno di scomodare i sacri testi (le note di Giorgio Agamben a «I commentari della società dello spettacolo» di Debord) per convincersi di come «nella piccola borghesia planetaria, nella cui forma lo spettacolo ha realizzato parodisticamente il progetto marxiano di una società senza classi, le diverse identità che hanno segnato la tragicommedia della storia universale, stanno esposte e raccolte in una fantasmagorica vacuità». Gli italiani stanno vivendo da quasi un ventennio l'egemonia sociale, prima ancora che elettorale, di un berlusconismo, che riceve sempre nuove conferme da una classe politica di sinistra affollata di uomini, donne e transessuali convinti di cavalcare una tigre che se li è già mangiati. (...) La povera Luxuria (in senso lato vista la sontuosa vincita) è entrata nello show come un volantino stampato («parlerò di problemi sociali e politici»), e ne è uscita come una donnetta da ballatoio. Il massimo della popolarità lo ha infatti raggiunto con la spiata di un flirt tra una bella argentina (Belen Rodriguez) e un rubacuori del jet-set (Rossano Rubicondi), marito di Ivana Trump".
La sinistra è morta. Le è rimasta solo la lussuria del tubo catodico.