Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La Grande Scacchiera di Obama ed i tamburi di guerra

La Grande Scacchiera di Obama ed i tamburi di guerra

di Gabriele Zamparini - 08/12/2008

 

obomba.jpg

5 dicembre 2008

Il presidente degli USA Barack Obama sta lavorando per spostare la potente macchina bellica americana dall'Iraq all'Afghanistan ed al Pakistan.

Per fare questo ha bisogno di un accordo con l'Iran sull'Iraq (e sembrerebbe che l'accordo sia già stato trovato) e di una campagna di propaganda per convincere l'opinione pubblica a) che la guerra in Iraq è finita e che gli USA si ritireranno dal paese e b) che l'Aghanistan ed il Pakistan sono il centro del terrore.

In questa cornice, vediamo come i media liberali britannici hanno presentato ai loro lettori i due eventi principali di questi ultimi giorni.

Jonathan Steele e Patrick Cockburn sono due importanti, molto stimati giornalisti dei mainstream media britannici che hanno trovato molto spazio ed attenzione anche nella sinistra progressista e nei suoi organi di stampa ed anche nel movimento contro la guerra. Steele scrive per il Guardian, Cockburn per l'Independent.

Alcuni giorni fa, scrivendo dell'Accordo di sicurezza (SOFA) tra gli USA ed il "governo" iracheno, Jonathan Steele ha scritto sul Guardian:

"L'accordo offre alla resistenza nazionale irachena quasi tutto ciò per la quale ha combattuto (...) Dal punto di vista americano, la cosa principale che fa il patto è di permettere agli USA di ritirarsi con dignità. Nessuna precipitosa umiliazione in stile Vietnam, ma una ordinata ritirata da un'avventura che era illegale, non necessaria ed un disastro dal momento del suo concepimento. Come la maggior parte degli iracheni, sono soddisfatto di questo".

 

L'America delle corporation investe miliardi di dollari nell'invasione e nell'occupazione dell'Iraq, costruendo tutte quelle basi militari permanenti e la più grande ambasciata al mondo solamente per firmare un accordo di addio e premere per la sua approvazione? E' questo che Steel vorrebbe farci credere? Non so voi ma io non penso che le enormi basi militari permanenti saranno molto presto convertite in parchi divertimenti gestiti da Disneyland.

Ad ogni modo, vediamo quanto sono "soddisfatti" gli iracheni. Ali al-Fadhily, un giornalista iracheno indipendente che vive a Baghdad e che ha lavorato in stretta collaborazione con Dahr Jamail si è così espresso sul SOFA:

"La grande maggioranza degli iracheni è contrario al SOFA. Ma quelli al potere si rendono conto che è la presenza USA in Iraq a mantenerli al potere e così sono stati entusiasti di firmarlo non appena possibile, incuranti del conflitto con gli interessi dell'Iraq e del suo popolo".

 

Amnesty International ha richiamato l'attenzione su un punto specifico che viene completamente trascurato dalla maggior parte dei commentatori:

Migliaia di iracheni detenuti dalle forze USA sono a rischio di tortura e persino di esecuzione, in seguito alla ratifica dell'accordo di sicurezza tra i governi USA ed iracheno. In base all'Accordo di sicurezza (SOFA), che diventerà effettivo il 31 dicembre, circa 16.000 prigionieri detenuti dagli USA saranno trasferiti alla custodia irachena.

 

Non vi è alcun bisogno di fare commenti su questo, dal momento che tutti abbiamo potuto vedere ed apprezzare il sistema giudiziario del Nuovo Iraq quando i fantocci hanno linciato il legittimo governo iracheno. Ricordate quello spettacolo dell'orrore?

Contrariamente a Steele, Robert Dreyfuss descrive su The Nation un quadro più cupo (ma penso molto più realistico):

"Ciò che Maliki vuole è che gli Stati Uniti continuino a rafforzare le sue forze armate mentre gli concedono libertà di azione per consolidare il proprio potere politico a spese dell'opposizione nazionalista e secolare. E' ciò che vuole anche l'Iran. Obama potrebbe essere allettato a condividere questo piano, ma se lo fa, l'Iraq potrebbe esplodere. Naturalmente, l'Iraq potrebbe esplodere qualunque cosa faccia. Ma se ritirerà le forze USA, farebbe meglio a lavorare duro per fare in modo che l'Iran, l'Arabia Saudita, la Turchia ed altre potenze mondiali e regionali a collaborino per assicurare una vera riconciliazione in Iraq. E' la sua unica possibilità di evitare che si rinnovi la guerra civile in Iraq".

 

Dal Guardian all'Independent. Patrick Cockburn scrive sull'Independent (articolo ora ripubblicato su CounterPunch) sugli atti terroristici a Mumbai:

Le origini ed i motivi degli uomini che hanno massacrato così tanta gente a Mumbai emergeranno nei prossimi giorni. Ma la carneficina dovrebbe già mettere in evidenza uno dei maggiori fra i molti fallimenti post 11/9 dell'amministrazione Bush. Il Pakistan è sempre stato la vera base di al-Qa'ida. E' stata l'intelligence militare pakistana ISI che ha allevato ed in parte diretto i talebani prima del 2001 e che dopo li ha rinvigoriti. E' il Pakistan che ha sostenuto i combattenti jihadisti islamici in Kashmir dove è costretta metà dell'esercito indiano. Tuttavia, nella sua follia l'amministrazione Bush si è alleata con il generale Pervez Musharaf e l'esercito pakistano dopo l'11/9, assicurando che i gruppi jihadisti avessero sempre una base. (...) Il reale sfondo politico di Mumbai è succintamente riassunto da Ahmed Rashid nel suo eccellente libro "Discesa nel caos: come viene perduta la guerra contro l'estremismo islamico in Pakistan, Afghanistan e nell'Asia Centrale". In Pakistan, scrive, "forze con armi nucleari e servizi segreti che hanno sponsorizzato l'estremismo islamico come parte intrinseca della loro politica estera per quasi quattro decenni hanno trovato estremamente difficile abbandonare le loro politiche autodistruttive ed ipocrite". A meno che Barack Obama possa persuaderli a farlo non otterrà nulla di più di Mr Bush come presidente.

 

Quando Patrick Cockburn scrive "Il reale sfondo politico di Mumbai è succintamente riassunto da Ahmed Rashid nel suo eccellente libro..." mi chiedo se Ahmed Rashid sia lo stesso Ahmed Rashid del quale ho letto alcuni mesi fa su CounterPunch:
E' con un certo allarme e sgomento che ho guardato "Democracy Now" di Amy Goodman procurare una tribuna al giornalista pakistano di destra Ahmed Rashid, da lungo tempo un apologeta della guerra al terrore di Bush, per riciclare la propaganda della stampa tabloid britannica e di altre fonti screditate. La sua storia su al-Qa'ida che recluta convertiti bianchi per atti terroristici in Europa è partita dai servizi di sicurezza britannici come parte della loro campagna per seminare paura in modo che la gente appoggi il progetto legislativo che porta [da 28] a 42 giorni la detenzione preventiva senza accuse. Non è stato fornito nessun brandello di prova.

 

Patrick Cockburn non pare molto interessato ad individuare il vero responsabile di quanto è accaduto a Mumbai, quello che realmente importa sembrerebbe vendere ancora un'altra guerra, questa volta contro il Pakistan.

Come l'11/9 è stato utilizzato per invadere ed occupare l'Afghanistan ed iniziare la cosiddetta "guerra al terrore", questi atti terroristici a Mumbai (chiunque ne sia responsabile) saranno utilizzati per intensificare il conflitto nella regione, destabilizzare il Pakistan e coinvolgere ulteriormente l'India. Già durante la campagna presidenziale USA, Obama ha affermato che si sarebbe concentrato sul Pakistan; l'intensificazione del conflitto in quell'area sembra andare secondo i piani e con i media corporativi di stato che battono i tamburi di guerra...

P.S. Leggete anche: Escalation (e Patrick Cockburn dice addio al Pakistan)

Articolo originale: http://www.thecatsdream.com/blog/2008/12/obamas-grand-chessboard-and-drums-of.htm