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I giornali di partito salvi dai tagli generalizzati sull'editoria

di redazionale - 18/12/2008

Dai primi commi dell`articolo 3 della bozza di Regolamento per i contributi all`editoria scritta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti e dal capo del Dipartimento editoria Mauro Masi risulta che i giornali di partito si dovrebbero salvare dai tagli all`editoria imposti da Tremonti per far quadrare i bilanci dello Stato. Il nuovo testo introduce «a decorrere dall`anno 2010» una nuova distinzione tra le testate che fanno capo ai partiti politici e le altre.

Ai giornali di partito viene assegnato un contributo fisso annuo pari al 40% dei costi per un massimo rispettivamente di 1.290.000 per i quotidiani e 310 mila euro per i periodici.

A questa cifra iniziale non si aggiunge però il contributo per ogni copia effettivamente distribuita in edicola come per gli altri, ma un criterio di erogazione di fondi ad hoc: «Per i quotidiani euro 258mila l`anno da 10.000 a 30.000 copie di tiratura e 154.000 euro all`anno ogni diecimila copie di tiratura dalle 30.000 alle 150.000 copie e 103.000 euro all`anno ogni 10.000 copie di tiratura media giornaliera oltre le 150.000 e fino alle 250.000 copie.