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I leader mentono, i civili muoiono, e le lezioni della storia vengono ignorate

di Robert Fisk - 30/12/2008


Siamo talmente assuefatti alle carneficine del Medio Oriente che non ci preoccupiamo più – in modo da non offendere gli israeliani. Non è chiaro quanti dei morti di Gaza siano civili, ma la risposta dell’amministrazione Bush, per non far menzione della reazione pusillanime di Gordon Brown, riafferma per gli arabi quello che conoscono da decennni: in qualunque modo essi combattano contro i loro avversari, l’Occidente si schiererà dalla parte di Israele. Come al solito, il bagno di sangue è stato colpa degli arabi – che, come ben sappiamo tutti, capiscono solo le maniere forti.

Mai dal 1948, avevamo sentito queste sciocchezze da  parte degli israeliani – proprio come I nazionalisti arabi e poi gli islamisti arabi hanno messo in giro le loro bugie: quella che il "carro della morte" sionista sarà rovesciato, che tutta Gerusalemme sarà "liberata". E sempre Bush senior o Clinton o Bush junior o Blair o Brown hanno fatto appello a entrambe le parti per esercitare la "moderazione" – come se sia i palestinesi che gli israeliani avessero gli F-18 e i carri armati Merlava e l’artiglieria da terra. I razzi fatti in casa di Hamas hanno ucciso solo 20 israeliani in otto anni, ma un blitz di un giorno da parte dell’aviazione israeliana che uccide quasi 300 palestinesi è solo la norma.

Lo spargimento di sangue segue la sua routine. Si, Hamas ha provocato la rabbia di Israele, così come Israele ha suscitato la rabbia di Hamas, che è stata provocata da Israele, che è stata provocata da Hamas, che... Capito cosa intendo? Hamas spara razzi verso Israele, Israele bombarda Hamas, Hamas spara più razzi e Israele bombarda di nuovi e... Chiaro? E noi chiediamo sicurezza per Israele – giustamente – ma trascuriamo questo massacro enorme e del tutto sproporzionato da parte di Israele. È stata Madeleine Albright a dire una volta che Israele era "sotto assedio" – come se i tank palestinesi fossero nelle strade di Tel Aviv.

Dalla scorsa notte, il tasso di cambio si è collocato a 296 palestinesi morti per un israeliano morto. Nel 2006, era di dieci libanesi morti per un israeliano morto. Questo fine settimana è stato il tasso di cambio più inflazionistico in un singolo giorno da – la Guerra mediorientale del 1973? La Guerra dei sei giorni del 1967? La Guerra di Suez del 1956? La Guerra di indipendenza/Nakba del 1948? È vergognoso, un gioco macabre – che Ehud Barak, il ministro della Difesa israeliana, ha ammesso inconsapevolmente questa settimana, parlando a Fox Tv. "Abbiamo intenzione di cambiare completamente le regole del gioco", ha detto Barak.

Esattamente. Solo le "regole" del gioco non cambiano. Questo è uno scostamento ulteriore nel cambio arabi-israeliani, una variazione percentuale più imponente che negli scontri azionari di Wall Street, sebbene ciò non interessi molto negli Stati Uniti che – permetteteci di ricordarlo – hanno fabbricato gli F-18 e i missili Hellfire che l’amministrazione Bush ha pregato Israele di usare con moderazione.

Molti dei morti di questa settimana sembra siano stati membri di Hamas, ma cosa si immagina di risolvere? Hamas dirà: "Uau, questo blitz è imponente – faremmo meglio a riconoscere lo stato di Israele, metterci in linea con l’Autorità palestinese, abbandonare le armi e pregare di essere presi prigionieri e messi in galera a tempo indeterminato e sostenere uno nuovo 'processo di pace’ americano in Medio Oriente!" È quello che gli israeliani e gli americani e Gordon Brown pensano che Hamas farà?

Si, ricordiamo il cinismo di Hamas, il cinismo di tutti I gruppi islamici militanti. Il loro bisogno di martiri musulmani è cruciale, così come per Israele il bisogno di crearli. La lezione che Israele pensa di stare impartendo – ubbidisci o ti annienteremo – non è la lezione che Hamas sta imparando. Hamas ha bisogno di violenza per dare enfasi all’oppressione dei palestinesi – e fa affidamento su Israele perché la garantisca. Pochi razzi in Israele e Israele risponde.

Non una lamentela da Tony Blair, l’inviato di pace in Medio Oriente che in questa vita non è mai stato a Gaza. Non una parola di sangue.

Abbiamo ascoltato la solita linea di Israele. Il generale Yaakov Amidror, l’ex capo della "divisione di ricerca e valutazione" dell’esercito israeliano ha annunciate che "nessun paese al mondo consentirebbe ai suoi cittadini di diventare obiettivo degli attacchi dei razzi senza prendere misure forti per difenderli". Proprio così. Ma quando l’Ira sparava colpi di mortaio oltre il confine in Nord Irlanda, quando i guerriglieri arrivavano dalla Repubblica (di Irlanda, ndt) per attaccare le stazioni di polizia e i protestanti, la Gran Bretagna ha sguinzagliato la Raf sulla Repubblica irlandese? La Raf ha bombardato le chiese e le autobotti e le stazioni di polizia e ha eliminato 300 civili per dare una lezione agli irlandesi? No, non l’ha fatto. Perché il mondo lo avrebbe giudicato un comportamento criminale. Non abbiamo voluto abbassarci al livello dell’Ira.

Si, Israele merita sicurezza. Ma questi bagni di sangue non la porteranno. Dal 1948 i raid aerei non hanno protetto Israele. Israele ha bombardato il Libano migliaia di volte a partire dal 1975 e nessuno ha eliminato il "terrorismo". Allora cos’è stata la reazione della notte scorsa? Gli israeliani minacciano attacchi di terra. Hamas aspetta un’altra battaglia. I nostri politici occidentali si accucciano spaventati. E in qualche posto verso Oriente – in una caverna? un seminterrato? una zona di montagna? – un uomo ben noto, in turbante, sorride.

(Traduzione di Carlo M. Miele per Osservatorio Iraq)

L’articolo in lingua originale