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Norman Finkelstein: Israele vuole la sottomissione degli arabi

di Norman Finkelstein - 04/01/2009

Fonte: blogghete

 
 
Quella che segue è un’intervista esclusiva rilasciata a New York dal noto conferenziere, scrittore ed esperto israelo-palestinese Gary Norman Finkelstein.


PressTV: Quasi una settimana di violenza a Gaza. Cosa pensa della situazione laggiù?

Finkelstein: E’ difficile dare un giudizio preciso sulla situazione militare. Le finalità del governo israeliano a me sembrano piuttosto evidenti. Per prima cosa Israele vuole ristabilire ciò che chiama la sua capacità di deterrenza. E’ un termine tecnico usato dagli israeliani. Fondamentalmente significa ristabilire la paura di Israele fra gli stati arabi della regione.

Dopo la sconfitta inflittagli da Hezbollah e dopo l’incapacità di Israele di lanciare un attacco contro l’Iran, era quasi inevitabile che attaccassero Hamas, visto che Hamas sfida il volere israeliano. Secondo i giornali israeliani, il Ministro della Difesa israeliano Ehud Barak aveva già progettato l’attacco fin dall’ultimo cessate il fuoco e si aspettava solo una provocazione da parte dei palestinesi.

Il 4 novembre gli israeliani hanno violato il cessate il fuoco con Hamas, sapendo benissimo – e se si leggono i giornali israeliani si nota che lo hanno anche detto esplicitamente – che dopo l’uccisione di sei militanti a Gaza i palestinesi avrebbero reagito e allora Israele avrebbe avuto un pretesto per l’invasione. Quindi l’obiettivo primario era quello di ripristinare la paura di Israele fra gli arabi infliggendo a Gaza un bagno di sangue.

PressTV: Il Ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni ha detto che Israele ha colpito quasi esclusivamente ciò che lei chiama le infrastrutture del terrorismo, intendendo probabilmente Hamas. Questo mentre a Gaza sembra vi sia un pesante bilancio di vittime civili. Come vede il bilancio delle vite stroncate a Gaza? Quanto successo lei crede che Israele otterrà nel tentativo di spazzare via Hamas e la resistenza?

Finkelstein: Beh, lo scopo era quello di provocare immediatamente un numero massiccio di vittime. Gli israeliani, dopo l’ attacco al Libano del 2006, hanno compreso che il loro errore era stato quello di non scatenare fin dai primi giorni il pieno potenziale delle forze aeree. Nei primi due giorni della guerra del Libano hanno ucciso circa 55 libanesi e poi hanno preso di mira il quartiere Dahia di Beirut. Dopo la guerra, hanno iniziato a discutere della strategia di Dahia, cioè di annichilire qualunque cosa si opponga al loro dominio. Ciò che avete visto nei primi due giorni a Gaza è l’applicazione della strategia di Dahia: perpetrare un bagno di sangue e un massacro di dimensioni tali da far ritenere che ciò possa sconsigliare gli arabi dallo sfidare nel futuro il dominio israeliano.

PressTV: A proposito di deterrenza, Hamas ha promesso ritorsioni. Quanto crede che potrà essere efficace la risposta di Hamas a Israele? Ci si può attendere una reazione come quella che Israele ricevette da Hezbollah nel 2006?

Finkelstein: Penso che sia impossibile prevedere una cosa del genere. Ma è chiaro che Israele si trova di fronte a un dilemma. Durante la guerra del Libano, già nei primi giorni Israele distrusse i missili a lunga e media gittata di Hezbollah, ma non poteva distruggere i razzi a corta gittata che venivano usati contro Israele senza invadere il paese. Provarono ad invaderlo, ma non ci riuscirono e gli attacchi coi razzi continuarono. Ora, a Gaza, si trovano di fronte allo stesso problema.

Per far cessare gli attacchi coi razzi dovrebbero invadere e ripulire una per una tutte le zone in cui si trovano le postazioni di lancio. Ma se invadono, c’è il rischio di trovarsi impantanati in una guerriglia che a Gaza non potrebbero evidentemente vincere. Perciò, in questo momento, non sono sicuri di come procedere.

PressTV: Il Ministro degli Esteri israeliano (Tzipi Livni) dice anche che Israele vuole negoziare la pace con ciò che lei chiama i “palestinesi moderati”. Dall’altra parte, Mahmoud Abbas dice che i colloqui di pace non hanno senso nell’attuale situazione che vede Israele prendere di mira tutti i palestinesi. Questo dove porterà Israele?

Finkelstein: Bisogna chiarire ciò che Israele intende per “palestinesi moderati”. La leadership di Hamas, negli anni recenti, ha dato segnali di essere disponibile a negoziare una “soluzione dei due stati” fondata sui confini del giugno 1967, e anche una soluzione al problema dei profughi. Ciò significa che Hamas ha dato segnali di voler fare ciò che la comunità internazionale chiede ad Israele di fare da 30 anni a questa parte.

Israele rifiuta la soluzione dei due stati perché vuole che continui il suo controllo sulla West Bank. Quindi per Israele un “palestinese moderato” è uno che rifiuta tutte le condizioni proposte dalla comunità internazionale, un palestinese che rifiuta le posizioni di Hamas. Per Israele un palestinese moderato è un palestinese disposto a fare tutto ciò che Israele desidera: un palestinese pronto ad eseguire ogni ordine israeliano.

PressTV: Gli osservatori dicono che un cessate il fuoco sarà il massimo che Israele potrà ottenere da questa situazione. Che effetto avrà la guerra su Israele?

Finkelstein: E’ difficile dire se Israele riuscirà ad ottenere un cessate il fuoco. Se anche Israele accettasse un cessate il fuoco, non credo che Hamas lo farebbe finché il blocco di Gaza continua. E’ stato a causa del persistere del blocco di Gaza che Hamas ha rifiutato il rinnovo della tregua con Israele. Se il blocco non viene eliminato, ciò per i palestinesi significherà una morte lenta. Se Israele accetta l’eliminazione del blocco e anche il cessate il fuoco, allora avrà di fatto ceduto alle condizioni che aveva rifiutato la scorsa settimana. Perciò non è probabile che Israele possa proporre un cessate il fuoco che Hamas accetti, e viceversa.

PressTV: Israele dice che la sua guerra è contro Hamas, ma ha bloccato il flusso di aiuti internazionali verso Gaza e impedisce ai giornalisti di riprendere ciò che avviene laggiù. C’è un proverbio persiano che dice: se non puoi aiutare, almeno non impedire agli altri di aiutare.

Finkelstein: Beh, deve essere chiaro che la guerra di Israele non è contro Hamas, ma contro la comunità internazionale, Iran incluso. Israele sta sfidando la comunità internazionale, compreso l’Iran, sulla questione dei due stati.

Versione originale:

Fonte:
www.presstv.com
Link:
http://www.presstv.com/detail.aspx?id=80218&sectionid=3510302
2.01.2009

Versione italiana:

Fonte:
http://blogghete.blog.dada.net/
Link:
http://blogghete.blog.dada.net/archivi/2009-01-02
2.01.2009

Traduzione a cura di GIANLUCA FREDA