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Con il pretesto del terrorismo si attua il genocidio di un popolo

di Federico Dal Cortivo - 07/01/2009

Fonte: italiasociale

 

Sarebbe forse ora che si chiarisse l’equivoco di fondo a tutta la vicenda che vede oggi centinaia di civili bersagliati dai caccia d’Israele: Hamas (Arakat al- Muqawwama al- Islamiyya Movimento di Resistenza Islamico)  piaccia o no rappresenta il popolo palestinese , guida suggellata dalla vittoria elettorale del 2006, dove sconfisse l’ormai screditata compagine di al- Fatah e chi oggi cerca di giustificare gli attacchi indiscriminati contro la popolazione civile rinchiusa nel campo di concentramento di Gaza, come una “guerra ai terroristi di  Hamas”, fa solo gli interessi dello stato maggiore dell’Esercito israeliano  e del governo di Tel Aviv che hanno pianificato da tempo l’operazione militare  in atto, la quale presuppone l’annientamento di ogni forma civile organizzata palestinese, delle poche infrastrutture esistenti, delle città e di un intero  popolo.. . Questo nonostante un atroce embargo che dura da due anni e che ha trasformato Gaza in un lembo di terra dimenticato da Dio, dove tutto è possibile ,anche l’utilizzo di armi all’Uranio Impoverito, quelle che rilasciano radiazioni per migliaia di anni e si fissano negli organismi producendo tumori, contaminando l’acqua, la terra ,l’aria, già sperimentate sulla Serbia, in Iraq ed Afghanistan. Si enfatizza invece l’uso di qualche razzo  di rozza fabbricazione, come i Kassan, che rappresentano lo “stato artigianale dell’arte della guerra”, la classica scacciacani, e si tace sulle bombe a guida laser GBU39 fornite dagli Usa all’aviazione israeliana, dotate di penetratore all’uranio, si omette di dire che sono utilizzati proiettili al fosforo bianco per creare spesse cortine fumogene , ma che al tempo stesso causano terribili ustioni quando entrano in contatto con gli esseri viventi, gli stessi impiegati dalle forze Usa  a Falluja Iraq nel 2004. In base al trattato di Ginevra l’uso del “fosforo bianco “ è proibito nelle aree popolate da civili, e invece “Tzahal” ne fa uso indiscriminato, come già avvenuto nel 2006 nel Libano meridionale contro Hezbollah…” “i proiettili danno vita a esplosioni fantastiche, causando fumo e ostacolando la vista del nemico consentendo alle nostre truppe di avanzare” ha spiegato un esperto di sicurezza israeliano” Ma , come ha osservato l’ex maggiore del British Army  Charles Heyman, se il fosforo bianco è stato sparato deliberatamente sulla popolazione, qualcuno finirà davanti alla Corte per i crimini di guerra dell’Aia”, perché è “un’arma terroristica”. Trai i militari viene chiamato “ Willy Pete” ed è usato fin dalla I Guerra Mondiale , l’Us Army lo ha utilizzato in modo massiccio anche in Viet Nam. Ma nell’arsenale di Tel Aviv vi sono anche le “bombe Dime-Dense Inert Metal Explosive, che producono effetti terrificanti sia pur in un raggio limitato a soli 4 metri, infatti dall’esplosione si sprigiona per un’altezza di circa un metro una polvere di tungsteno che frantuma ogni ostacolo che incontra ed immette nei corpi piccolissime particelle, con ogni probabilità anche cancerogene. Un ordigno che limita i cosiddetti “danni collaterali” e che si concentra invece sugli esser umani, un po’ come la “bomba ai neutroni”: edifici  intatti, ma nessuno in vita. Come ha scritto il quotidiano Haaretz “l’inferno per Gaza era già stato progettato con mesi d’anticipo”.. e questo senza che Hamas avesse nel frattempo rotto il cessate il fuoco, anzi vi era la volontà di rinegoziarlo, ma evidentemente ciò non rientrava nei piani israeliani. C’è da chiedersi che fine ha fatto l’Onu, ammesso che ancora conti qualcosa e la cosiddetta “comunità internazionale”, quella che solitamente s’indigna a comando, ma fino a oggi vi è solo un silenzio assordante, mentre i bambini palestinesi continuano a morire.