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«Crimini di guerra a Gaza. Bambini un terzo delle vittime. Un tribunale Onu deve processare Israele»

di Mairead Corrigan Maguire - 10/01/2009



Chiedo giustizia per i bambini, le donne, gli anziani, gli esseri umani massacrati a Gaza. Chiedo che si onori la loro memoria sancendo per ciò che è stata la loro morte: un massacro di innocenti. Chiedo, e per questo ho scritto una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite Ban ki-moon, che i responsabili di questi massacri e i loro mandanti siano processati da un Tribunale internazionale istituito dall'Onu, per i crimini di guerra compiuti nella Striscia di Gaza, crimini che si aggiungono a quelli già perpetrati prima del 26 dicembre (l’inizio dell'offensiva militare israeliana a Gaza, ndr.) contro la popolazione palestinese della Striscia, sottoposto ad un embargo illegale e disumano che ha portato ad una crisi umanitaria. Una crisi che ancora qualche giorno fa, la signora Livni (Tzipi Livni, ministra degli Esteri d'Israele, ndr.) aveva sprezzantemente negato». Giustizia. È una parola che Mairead Corrigan Maguire, nordirlandese, Premio Nobel per la Pace nel 1976, presidente della Fondazione dei Nobel Peace Laureate, ripete più volte nel corso del nostro colloquio. «Giustizia, sì. Lo dobbiamo ad un popolo a cui da sessant'anni viene negata».
A Gaza è guerra totale….
«Questa guerra contro un popolo non nasce due settimane fa. Due settimane fa Israele ha deciso di scatenare una devastante potenza di fuoco contro un fazzoletto di terra popolato da un milione e mezzo di persone. La guerra era iniziata già prima e nel silenzio complice della diplomazia internazionale».
A cosa si riferisce?
«All’embargo imposto da Israele, alla trasformazione di Gaza in una enorme prigione a cielo aperto. L’ho ricordato nella lettera che ho scritto alcuni giorni fa al segretario generale delle Nazioni Unite. E voglio ripeterlo al suo giornale che non ha scoperto l’esistenza della tragedia di Gaza ai primi bombardamenti israeliani... Nel novembre 2008 visitai la Striscia e rimasi scioccata dalla sofferenza della popolazione di Gaza sotto assedio da oltre due anni. Questa punizione collettiva da parte del governo israeliano ha condotto a una grave crisi umanitaria. La punizione collettiva contro una comunità civili, da parte del governo israeliano, viola la Convenzione di Ginevra, è illegale, è un crimine di guerra e un crimine contro l'umanità. Invece di proteggere la comunità civile di Gaza e alleviare la sua sofferenza sollevando l'assedio, da ormai due settimane l'esercito israeliano esegue bombardamenti di cielo e mare contro i civili disarmati. Lanciare bombe, centinaia di tonnellate di bombe, contro civili disarmati, molti dei quali donne e bambini, distruggere moschee, ospedali e case, e devastare le infrastrutture di Gaza è illegale e costituisce crimini di guerra. I morti del popolo di Gaza sono ora quasi 800, i feriti superano i 3.200, molti dei quali donne e bambini. Le infrastrutture di Gaza sono state distrutte e la popolazione è tagliata fuori dal mondo - compresi i giornalisti, gli osservatori e gli attivisti umanitari, tutti chiusi fuori da Gaza e impossibilitati a entrare ad aiutare la popolazione. Questa è la realtà».
Cosa chiede all'Onu?
«L’Onu deve sostenere il rispetto dei diritti umani e della giustizia nei confronti del popolo palestinese, prendendo in seria considerazione l'istituzione di un Tribunale Criminale internazionale per Israele, così che il governo israeliano sia ritenuto responsabile di crimini di guerra».
Israele rivendica il diritto di difesa dal lancio dei razzi contro la popolazione del Sud.
«Ho condannato quei lanci ma non c'è diritto di difesa che possa giustificare i massacri di civili attuati a Gaza».
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