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Gaza 14° giorno. Lo sterminio continua

di Sameh A. Habeeb - 10/01/2009

 

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Vi ricordiamo che Sameh Habeeb è un fotoreporter e giornalista freelance, attivista del movimento umanitario e pacifista, e collabora con l'agenzia Ramattan News che ha sede a Gaza City.

GAZA CITY - Oggi il bollettino di guerra dalla Striscia di Gaza peggiora ulteriormente. I morti sono 810 e i feriti 3.400. La furia omicida ello stato di israele avanza e non si ferma nemmeno davanti ai moniti delle Nazioni Unite.
Anzi sembra quasi che le sollecitazioni esterne per un cessate il fuoco alimentino la forza propulsiva militare di Israele, che intende comunque proseguire in tutta fretta l'operazione iniziata il 27 dicembre scorso, lasciandosi alle spalle cumuli di macerie e una strage di innocenti. Adesso la popolazione si sente più sola che mai. Tutto ciò che rientra nei semplici beni primari di ogni individuo non c'è più. Niente pane, niente acqua. Niente medicine, niente dottori, niente ambulanze.

Nel frattempo chi vittima indifesa, chi spettatore di un altro paese continua ad assistere a questa inaccettabile mattanza senza poter far niente. Si aspetta che qualcosa cambi, che un piccolo barlume di luce accenda la speranza. Invece le ore trascorrono e l'odore della morte si fa sempre più vicina. Ogni notte il buio tenta di calare sulla città, perchè adesso il milione e mezzo di persone che vivono nella Striscia non ha più energia elettrica, ma i bagliori delle esplosioni sono così frequenti che illuminano a giorno questo fazzoletto di terra bruciata. E ognuno pensa che questi interminabili momenti potrebbero essere gli ultimi.

Mentre continuano gli scontri tra miliziani di Hamas e truppe israeliane a nord di Gaza, le bombe continuano a cadere dove non dovrebbero. Ancora abitazioni di semplici cittadini colpite a Bait Lahia ma anche a Sheikh
Ridwan. Oggi dei razzi hanno colpito ad Al Zaytoun e a Rafah le rispettive stazioni di polizia, l'ufficio presidenziale nella zona ovest di Gaza City, e uno degli uffici informazioni del movimento della Jihad islamica nel quartiere di Abasan a Khan Younis City. Le navi hanno intensificato il lancio dei razzi in direzione dell'area costiera a nord e a ovest di Gaza. I massacri dei civili non si ferma. Sei sono stati uccisi a Bait Lahia e 3 Al Zwaida dai colpi dell'artiglieria israeliana. L'artiglieria pesante ha bersagliato massicciamente l'area di Al Toffah area, dove sono rimasti uccisi almeno una quindicina di palestinesi. E quando l'obiettivo diventa un difficile bersaglio per le truppe di terra, assieme agli F-16 entrano in azione i temibili apache con il loro micidiale fuoco che non risparmia nulla e nessuno. Aumentano anche i bambini abbandonati alla ricerca di madri e padri uccisi improvvisamente. Oggi la croce rossa ne ha trovati alcuni, che da giorni sotto shock aspettavano vicino al corpo straziato della madre. Questo pomeriggio è stato ucciso da un razzo israeliano anche un giornalista palestinese nel suo appartamento di Gaza City.
La città di Al Shijaya è invece continuamente colpita dalle granate dell'esercito. Alcuni paramedici sono stati presi di mira dal fuoco dell'esercito mentre si recavano al quartiere di Al Tofah per prestare soccorso a dei feriti. Le case bruciano, e la gente scappa, non sa dove andare, ma fugge da questo posto che è diventato una gabbia di animali impauriti, che cercano di sfuggire all'avanzata dei cacciatori.