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Chavez diventa un eroe palestinese

di Anna Pelegri - 13/01/2009

 
 


Durante le proteste nella West Bank contro l'assalto israeliano alla Striscia di Gaza le bandiere venezuelane e i ritratti di Hugo Chavez hanno sventolato alto.



La decisione presa il 6 gennaio dal presidente venezuelano di espellere l'ambasciatore israeliano da Caracas -- il solo paese a farlo oltre alla Mauritania [In realtà anche la Giordania; l'articolo è anteriore alla notizia -- ndt] -- ha reso il leader di sinistra latinoamericano un eroe per i palestinesi.




Hamas, il movimento islamista che controlla Gaza, ha salutato la "coraggiosa decisione di Chavez", mentre Hassan Nasrallah, capo del gruppo libanese Hezbollah, ha chiesto agli stati arabi di seguire l'esempio del presidente venezuelano [Ne dubito, visto che gli unici stati arabi che hanno relazioni diplomatiche con Israele sono Egitto e Giordania, dunque gli altri non possono espellere nessuno -- ndt].

Chavez sabato ha accusato Israle di essere il "braccio assassino" degli Stati Uniti e ha detto che la soluzione alla crisi di Gaza è nelle mani di Barack Obama, quando entrerà nelle sue funzioni alla fine di questo mese.

Mohammed al-Lahman, un parlamentare del partito Fatah del presidente palestinese Mahmud Abbas, ha detto che Chavez è "un simbolo della lotta per la libertà, come Che Guevara. Questo lo distingue dagli altri presidenti del mondo".

La sua opposizione a Washington, fedele alleato d'Israele, sull'invasione dell'Iraq e sull'offensiva israeliana contro il Libano nel 2006, hanno reso Chavez un simbolo per tutti i popoli che "resistono e combattono contro un'occupazione", ha detto.

Nelle città di Betlemme, Ramallah, e Hebron, nella West Bank, i dimostranti hanno agitato le bandiere venezuelane e i ritratti di Chavez, nelle manifestazioni di questo fine settimana.

La tv al-Jazeera ha trasmesso un'intervista al ministro degli esteri venezuelano Nicolas Maduro nella quale questi ha stroncato "i criminali che governano Israele" e che hanno "condotto un olocausto contro i palestinesi per sessanta anni".

"Mi piacerebbe dare a Chavez un passaporto palestinese e farlo diventare cittadino palestinese. A quel punto lo eleggeremmo come nostro presidente", ha detto Mahmoud Zwahreh, sindaco di al-Masar, una comunità vicina a Betlemme dove 8.000 persone vivono in povertà.

"Questa è la giusta reazione" al dominio americano, ha detto il sindaco, che sta stampando quanti più ritratti possibili del presidente venezuelano per darli ai dimostranti.

"Qui tutti lo conoscono. Sempre più gente viene da me per avere fotografie da portare durante le dimostrazioni", ha detto Zwahreh.

Mohammed Brijeh, che guida un gruppo d'azione nell'area di Betlemme contro il muro di sicurezza tra Israele e la West Bank, ha detto: "La risposta di Chavez vale più di quella delle Nazioni Unite".

Le Nazioni Unite "fanno solo quello che vuole Israele".

"Se solo avessimo leader della forza di Hugo Chavez", ha detto Brijeh, mentre Zwreh ha dichiarato: "non abbiamo leader con una chiara strategia e una missione".

Abbas e il suo movimento moderato di Fatah è stato indebolito dalla rivalità con Hamas, e dall'onnipresente memoria di Yasser Arafat, i cui ritratti ancora adornano molte case ed edifici pubblici.

Iyad, che gestisce un negozio vicino alla Chiesa della Natività a Betlemme, non ha dubbi: "Chevez è il miglior presidente. Lui sostiene sempre i palestinesi".

"E' meglio dei leader arabi. La Giordania e l'Egitto avrebbero dovuto ritirare i loro ambasciatori (da Israele). E' una vera vergogna che non abbiamo leader come lui", ha detto Assem, un altro negoziante.