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Parla Haniyeh "Le bombe non ci piegano"

di Aldo Baquis - 13/01/2009

«Dopo 17 giorni di questa folle guerra, ormai è chiaro: Gaza non si spezzerà, Gaza, a Dio piacendo non cadrà, Gaza vincerà, la fede vincerà, la Palestina vincerà». Questo il messaggio registrato ieri nel suo bunker da Ismail Haniyeh, diffuso in serata dalla televisione Al Aqsa di Hamas ai pochi abitanti della Striscia che ancora possono avvalersi della corrente elettrica.

Haniyeh ha elogiato la capacità di resistenza della popolazione di Gaza sotto i bombardamenti israeliani e ha assicurato che Hamas, al fianco della lotta armata, è disposto ad assecondare ogni iniziativa diplomatica «che costringa le forze israeliane a ritirarsi e a cessare gli attacchi, nonché preveda la riapertura dei valichi».

Mentre Haniyeh parlava, l`esercito israeliano era impegnato a rafforzare anche con unità di riservisti le posizioni attorno a Gaza City (una metropoli di 800 mila abitanti) e a setacciare le zone occupate in precedenza alla ricerca di bunker e di magazzini di Hamas.

Un deposito di razzi, ha detto un portavoce a Tel Aviv, è stato trovato in una moschea.

«Hamas sta crollando sotto i nostri colpi», ha annunciato il ministro della infrastrutture Ben Eliezer.

Fra Israele e Hamas infuria una vera guerra di informazioni contrastanti. Israele sostiene ad esempio di aver ucciso 360 miliziani (fra i 917 palestinesi uccisi a Gaza dal 27 dicembre) mentre Hamas quasi non parla delle proprie perdite. Ieri Hamas ha annunciato di aver rapito un soldato israeliano, che sarebbe stato poi ucciso dal fuoco dei suoi perché non cadesse in prigionia:

la smentita israeliana è stata categorica. «Nessun soldato rapito, né ucciso», ha tagliato corto un portavoce.

Anche sulle armi utilizzate dall`esercito sono divampate polemiche. «Le bombe al fosforo - ha accusato Haniyeh - bruciano la nostra gente». Immagini di bambini palestinesi gravemente ustionati sono state trasmesse ieri anche dalla televisione israeliana, Canale 10. «Ogni arma utilizzata dai militari - ha replicato un portavoce militare a Tel Aviv - rispetta i dettami delle convenzioni internazionali.

Israele non usa armi che non siano in dotazione anche in altri eserciti occidentali».

Manca sincronia, lamentano alcuni osservatori israeliani, fra l`esercito - che ha già completato la seconda fase della operazione Piombo Fuso e che da giorni resta pericolosamente attestato sulle stesse posizioni - e i vertici politici di Gerusalemme che ancora lavorano ad una intesa diplomatica che permetta di concludere il conflitto.

«Siamo vicini a raggiungere i nostri obiettivi» ha reso noto ieri Ehud Olmert. Ma Israele dipende dall`Egitto, e dalla sua volontà di sigillare o meno il confine fra il Sinai e Gaza da dove transitano copiosi i rifornimenti militari per Hamas.

Anche ieri, sulle città nel sud di Israele (fra cui Beer Sheva, Ashqelon e Ashdod) sono caduti una ventina di razzi che hanno provocato danni, ma non vittime. Alla Knesset gli animi si sono scaldati quando una commissione ha stabilito che non potranno partecipare alle elezioni di febbraio due partiti arabi (Balad e Raam-Taal) che si oppongono al carattere ebraico di Israele. «Una decisione fascista», ha esclamato il parlamentare arabo Ahmed Tibi.

Lanciati ancora diversi razzi verso le città israeliane Nessuna vittima f Almeno 20 palestinesi sono morti nel 17`giorno di guerra, i feriti sono oltre4000 Sul banco degli accusati FOSFORO BIANCO - UN`ARMA CHIMICA ILLEGALE CONVENZIONE Of GINEVRA vietato contro la popolazione civile, ammesso solo come proiettile 1980 tracciante per segnalare le direzioni Fosforo bianco a contatto con l`ossigeno Carica produce calore -o esplosiva` ustioni di secondo Detonatore e terzo grado Partners -