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Le moderne democrazie che massacrano centinaia di persone nel silenzio dei loro cittadini

di Muqtedar Khan - 15/01/2009

Fonte: sudterrae

Quando le moderne democrazie massacrano centinaia di persone mentre i loro cittadini guardano in silenzio, allora c’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato – afferma il professore americano di origine indiana Muqtedar Khan. Nel combattere il terrorismo abbiamo abbassato il limite morale con cui abbiamo tradizionalmente giudicato il valore delle democrazie – sostiene Khan

Per anni sono stato un fermo sostenitore della democrazia, ispirato innanzitutto dalla mia esperienza personale con le libertà americane. Come musulmano che dice ciò che pensa e che pone domande critiche, sono abitualmente minacciato e diffamato da coloro che, non essendo in grado di rispondere alle mie ragioni ed alle mie critiche, cercano di mettermi a tacere. La democrazia americana mi ha dato la protezione e l’opportunità di vivere la vita che Dio vuole che gli esseri umani vivano – in qualità di esseri capaci di pensare e di esprimersi.

Ho contribuito a costituire un’organizzazione per la promozione della democrazia nel mondo islamico, ed ho scritto un libro in cui sostenevo che la democrazia è essenziale per un buon governo islamico. Tuttavia, negli ultimi anni la democrazia ha ripetutamente deluso sostenitori come me. Lasciatemi fare qualche esempio.

Tony Blair, George Bush e Dick Cheney hanno invaso un paese causando morte e distruzione a dispetto dell’opposizione di milioni di loro concittadini. L’invasione dell’Iraq fu un assurdo crimine di guerra che la democrazia non poté impedire. Oltre un milione di iracheni morirono come diretta conseguenza della guerra. Oggi migliaia e migliaia di bambini sarebbero vivi, migliaia di famiglie sarebbero integre, e non avremmo 250.000 profughi senza casa sparpagliati su tre continenti, se gli Stati Uniti e la Gran Bretagna – entrambe democrazie – non avessero invaso l’Iraq. Gli iracheni hanno sofferto in mille modi.

Oggi, grazie alla nostra “promozione della democrazia”, vi sono centinaia di donne irachene obbligate a prostituirsi soltanto per dar da mangiare ai loro figli. Sicuramente esse sono state “liberate”. Ora incontrano “nuove persone” quotidianamente per 8 dollari al giorno!

In Gran Bretagna e negli Stati Uniti sono state ratificate leggi che mettono in ridicolo l’idea di libertà. Sono stati portati avanti discorsi che hanno distorto l’idea stessa di moralità. Leader che hanno ripetutamente mentito al loro popolo sono stati più volte rieletti. Uccidere civili a centinaia, torturare la gente , sequestrare le persone, corrompere, sono divenuti i metodi standard con cui le democrazie operano. Queste democrazie operano come delle mafie, e si comportano in maniera ugualmente brutale.

Oggi, i cittadini delle democrazie non possono neanche distinguere fra un criminale di guerra, un delinquente, uno stragista e uno statista. In India, Narendra Modi, governatore del Gujarat, orchestrò un massacro nel 2002. La macchina dello stato collaborò con alcuni criminali per uccidere oltre 2.000 persone, lasciandone altre 100.000 senza casa. Egli fu condannato a livello mondiale dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani ma, nella più grande democrazia del mondo, fu rieletto al potere. Un indiano americano, Sonal Shah, che era strettamente legato a lui ed al suo gruppo, fa parte della squadra di transizione del presidente eletto Obama.

A quanto pare, le democrazie di oggi non hanno problemi con leader che hanno le mani sporche di sangue. Questo declino morale delle democrazie è la diretta conseguenza della guerra al terrore. Ai cittadini è stato detto che il nemico è così malvagio che qualsiasi mezzo altrettanto malvagio è giustificato per combattere il nemico. Gli spropositati atti di terrore che continuano a verificarsi, accompagnati dal clamore dei media internazionali che li esaltano e li drammatizzano, hanno stordito la sensibilità morale dei cittadini al punto che essi non solo accettano tutto ciò che i loro governi fanno, ma li elogiano anche per questo.

In questi giorni la Terra Santa sta assistendo ad una delle fasi più sanguinose della sua storia. Israele ha massacrato oltre 450 palestinesi a Gaza (l’articolo risale al 4 gennaio 2009 (N.d.T.) ). I palestinesi non avevano vissuto niente di simile dal 1948, quando due bande terroristiche ebraiche, l’Irgun e il Lehi, massacrarono 254 palestinesi in un villaggio chiamato Der Yassin.

Per una settimana, prima degli attacchi di rappresaglia di Israele, Hamas aveva lanciato oltre 100 razzi verso lo stato ebraico, senza uccidere nessuno ma fornendo la necessaria giustificazione ad Israele, i cui missili e razzi hanno ora ucciso oltre 450 palestinesi, ferendone oltre 1.000.

Mentre ascolto le affermazioni dell’amministrazione Bush, che condanna solo Hamas per tutta questa violenza, e mentre il “Messia” stesso (Obama (N.d.T.) ) è in vacanza alle Hawaii, sono sbalordito per la completa assenza di umanità nelle loro risposte. Non vi è un briciolo di compassione, di rammarico o di dolore per coloro che sono morti. Sembra che i loro cuori siano fatti di pietra.

Che avvenga negli Stati Uniti o in Israele, sembra che il terrorismo non stia solo minacciando la vita delle persone, ma che stia lentamente distruggendo l’umanità di queste nazioni.

Hamas ha lanciato alcuni razzi verso Israele; d’altra parte non è questo ciò che fanno? Non sono un’organizzazione terroristica? Israele e gli Stati Uniti, tuttavia, si suppone che siano democrazie che hanno a cuore i diritti umani. Ma quando massacrano centinaia di persone ed i loro cittadini guardano in silenzio – nessuna protesta, nessun turbamento – allora c’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato.

Io credo ancora alla democrazia. Credo che sia un eccellente sistema di governo. Ma temo anche che oggi le democrazie stiano sperimentando non solo una recessione economica, ma anche un regresso morale. Stiamo gradualmente accettando cose che fino a poco tempo fa erano tabù. Nel combattere il terrorismo abbiamo progressivamente abbassato il limite morale con cui abbiamo tradizionalmente giudicato il valore delle democrazie. Le torture, i sequestri, gli omicidi, ed ora i massacri sono divenuti legittimi – cosa ci aspetta ancora?

Se non ci svegliamo e non cambiamo rotta immediatamente, potrebbe non rimanere più alcuna differenza fra la democrazia e il terrorismo – e questa sarebbe la vittoria definitiva del terrorismo.

 

Muqtedar Khan dirige il dipartimento di Studi Islamici all’Università del Delaware; è membro dell’Institute for Social Policy and Understanding; l’articolo qui proposto è apparso il 04/01/2009 sul sito altmuslim.com